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«Diventare un solo comune è un atto di grande civiltà e i tempi sono maturi»

Ischia  – L’Acuii, l’Associazione per il Comune Unico dell’isola d’Ischia voluta nel 2001, dal compianto Antonio Barile, si è rinnovata.  Alla nuova presidenza è stata eletta Rosamaria D’Orta, prima donna della storia a ricoprire questo ruolo che insieme al direttivo composto dal vice Silvano Amalfitano, Lesley Morton, Pasquale Trani, Andrea De Siano, Gaetano Di Meglio, Salvatore Di Meglio, Celestino Iacono e Graziano Petrucci, è pronta a diverse iniziative per un referendum bis che porti all’istituzione del Comune Unico. Sanità, trasporti, solo solo due dei motivi per il quale è necessaria, secondo la D’Orta e tanti altri, l’unificazione delle sei amministrazioni dell’isola, «l’unione fa la forza, – ha dichiarato la D’Orta – dobbiamo lavorare compatti».

 

Rosamaria, una dichiarazione a caldo su questa tua elezione?

«Non mi aspettavo questo boom sinceramente, anche perché non mi ero nemmeno preparata. Per me è stata una grande soddisfazione e ringrazio chi ha creduto in me e chi mi ha preceduto. Ho constatato che sono la prima donna a ricoprire questo ruolo ed è una cosa in più».

Cosa significa per te ricoprire questo ruolo?

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«Sicuramente è un impegno maggiore, delle responsabilità in più anche se ho un gruppo di ragazzi con me davvero in gamba. Abbiamo fatto una bella squadra e non mi sento di parlare in prima persona, ho visto che loro ci credono nella realizzazione del comune unico così come ci credo io. Penso che i tempi siano maturi»

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Quanto è importante il fatto che questo ruolo sia stato assegnato a una donna?

«Credo che le donne abbiano una sensibilità diversa rispetto all’uomo, e poi rispetto agli anni passati abbiamo fatto grandi passi»

Prima della tua elezione, qual era il tuo impegno verso la realizzazione del comune unico?

«L’associazione l’ho conosciuta tramite Mariarosaria Mazzella, anni fa, e Geppino d’Orta, ho frequentato qualche riunione, ma non sono mai addentrata. Adesso che c’era da riformare il direttivo si è creata questa possibilità e l’ho colta al volo».

Qual è stato il tuo primo pensiero all’indomani di questa elezione?

«Non pensavo di fare il presidente, questo no! Sono rimasta contenta per la fiducia delle persone che erano lì, persone che conoscevo, ma che non sapevo fossero iscritte. Molti si son iscritti quella mattina e avendo la possibilità di dare 3 preferenze hanno inserito anche me».

Quali saranno i primi passi affinché possa essere istituito il comune Unico?

«Sarà impegnativo, ma io ci credo. Iniziare a divulgare il credo del comune unico è la prima cosa. Io confido molto nei giovani attualmente nel mondo in cui viviamo oggi, tra internet e tante altre conoscenze hanno una marcia in più. Abbiamo deciso di rivolgerci alle scuole per dei progetti, dei pon per far sì che si inizi a pensare alla comunità allo stare insieme. Quando ci siamo insidiati con il direttivo abbiamo avuto l’occasione di conoscere Antonello  Barbieri, presidente a livello nazionale dell’Unione tra comuni, una persona di spessore. Un’ isola d’ Ischia con una sola amministrazione, un solo sindaco e una popolazione di 60 mila abitanti non è male; diventa qualcosa di più pesante rispetto ad adesso».

Dire sì al comune unico, perché?

«Penso soprattutto alla sanità, abbiamo diritto e così non va bene ed è da attribuire al fatto che siamo 6 amministrazioni, con sei sindaci, non abbiamo i numeri giusti.  I trasporti, la concentrazione di servizi e turismo perché viviamo di questo».

Referendum bis, credi che sarà possibile?

«Lo scorso referendum è stata un’occasione mancata, ci ha penalizzato molto la disinformazione. Spingeremo verso un referendum bis, io ci credo perché no?»

Un messaggio a chi ti ha preceduta?

«Hanno creato l’associazione ed è merito loro se esiste, noi ripartiamo con un entusiasmo diverso, siamo un direttivo completamente nuovo, ma sicuramente è da riconoscere che hanno fatto un grande lavoro»

E al tuo direttivo, cosa vuoi dire?

«Che l’unione fa la forza, dobbiamo lavorare compatti».

Il tuo messaggio a chi è invece scettico?

«Aagli ischitani che non vogliono il comune unico dico che il cambiamento spaventa tutti, ma alle volte bisogna cambiare. Nel momento politico in cui viviamo un cambiamento del genere ci può aiutare. Diventare un solo comune è un atto di grande civiltà. I tempi sono maturi»

 

 

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