CRONACAPRIMO PIANO

Espositore davanti al Gip tace e si difende

Ieri mattina si è svolto l’interrogatorio di garanzia del 24enne foriano tratto in arresto dai Carabinieri con l’accusa, tra l’altro, di tentata estorsione e rapina

Si è svolto ieri mattina l’interrogatorio di garanzia per Daniele Espositore. Il 24enne foriano era stato tratto in arresto dai Carabinieri di Ischia, in esecuzione dell’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica e ristretto nel carcere di Poggioreale. L’ordinanza aveva previsto la custodia cautelare in carcere per il giovane isolano, con l’accusadi tentata estorsione, rapina e lesioni personali aggravate.

L’indagato, assistito dall’avvocato Nicola Nicolella, di fronte alle domande del giudice si è avvalso della facoltà di non rispondere

Di fronte alle domande del giudice, assistito dall’avvocato Nicola Nicolella, Daniele Espositore si è avvalso della facoltà di non rispondere. Successivamente ha comunque reso alcune dichiarazioni spontanee in ordine ai capi d’imputazione, in maniera particolare in relazione al capo sulla estorsione e quello sulla rapina. Espositore ha infatti spiegato di non aver compiuto alcun tipo di estorsione, dunque di non aver mai preteso denaro da G.B.C. col quale non aveva più rapporti. Nell’occasione incriminata, si sarebbe trovato soltanto ad accompagnare l’altro indagato, Rotolo. Quando sarebbe iniziato il contrasto tra Rotolo e G.B.C., Espositore avrebbe anzi invitato il primo a lasciar perdere, quindi contestando il contenuto del capo d’imputazione.

Come i lettori ricorderanno, Espositore e Rotolo sono accusati del reato di estorsione in concorso perché “con l’uso di un coltello, minacciando un male ingiusto a G.B.C. se non avesse pagato la somma di denaro di euro 500 per precedenti cessioni di cocaina e minacciandolo altresì di appropriarsi definitivamente del suo motoveicolo (che era nella disponibilità dell’Espositore) compivano atti idonei diretti in modo equivoco a costringere G.B.C. a pagare la cosiddetta somma di denaro, evento non verificatosi per l’opposizione della vittima”. In altri capi di imputazione, invece, Kebir Ben Mohamed e Daniele Espositore sono ritenuti responsabili in concorso del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e non a caso vengono citati anche i destinatari delle dosi, riportati in maniera analitica nell’atto d’accusa confezionato ai danni del terzetto.

Espositore ha poi reso alcune dichiarazioni spontanee, contestando il contenuto dei capi d’imputazione e affermando di non aver compiuto alcun tipo di estorsione, dunque di non aver mai preteso denaro da G.B.C. col quale non aveva più rapporti

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Relativamente a tale attività di spaccio, sono presenti anche un numero davvero rilevante di intercettazioni telefoniche, che secondo il giudice “restituiscono lo schema tipico della ‘cessione di droga a domicilio previo appuntamento telefonico’, forma organizzativa dei traffici di droga pensata allo scopo di ridurre al minimo i rischi. Il tutto è caratterizzato dal vano tentativo degli interlocutori di celare in modo più o meno maldestro le condotte criminose attraverso il ricorso a linguaggio codificato. L’ordinanza di applicazione delle misure cautelari cita una serie di episodi legati alla cessione di stupefacenti e questo induce il gip ad osservare nella stessa che “assolutamente complete appaiono le indagini compiute in relazione a tale episodio di cessione di sostanza stupefacente del tipo cocaina. Il D.N. concorda telefonicamente un appuntamento con l’Espositore, la pg assiste in presa diretta allo scambio, in località Casamicciola, perquisisce l’acquirente, rinviene e sequestra una dose di sostanza stupefacente del tipo cocaina per il peso di gr 0.50 e verbalizza le dichiarazioni del D.N. che ne ammette l’acquisto da Danny (Espositore, ndr) per l’importo di euro 70. Sussistono quindi gravi, per non dire evidenti., indizi del reato di cui all’art. 71 comma 1 dpr 309/90. C’è poi un’altra importante testimonianza contenuta nel voluminoso dispositivo, quella che vede un cittadino di origine macedone denunciare agli inquirenti il sospetto che la sua autovettura possa essere stata danneggiata per non ave saldato un debito con il duo Espositore-Mohamed per l’acquisto di droga. Pare che entrambi lo avessero minacciato di danneggiargli la vettura se non avesse chiuso vecchie pendenze ed in tal caso avrebbero riferito anche alla moglie dell’estorto il vizio di assumere sostanza stupefacente. Ecco perché si configura il reato di estorsione.

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La difesa ha comunque inoltrato istanza al Tribunale del Riesame e probabilmente inoltrerà al Gip alcune valutazioni in ordine alle esigenze cautelari per ottenere un alleviamento della misura

L’avvocato Nicolella ha comunque già inoltrato istanza al Tribunale del Riesame.Non solo: il legale farà delle valutazioni sulle esigenze cautelari avanzando istanza allo stesso giudice. Bisognerà dunque attendere una settimana circa, per conoscere eventuali sviluppi sulla situazione dal punto di vista delle misure cautelari.

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