LE STORIE DI SANDRA Il fascino e i ricordi del mercato comunale

DI SANDRA MALATESTA
E il mercato comunale aperto il 1 Giugno 1959 quando c’era come sindaco Vincenzo Telese, era per tutte le mamme un’amica del cuore perché quando ero bambina nessuno aveva la macchina e la spesa si faceva andando a piedi portando più di una borsa di quelle retate e di quelle di tela a righe. Di solito in estate le figlie più grandi andavano a comprare pane e latte mentre in inverno facevano tutto le mamme. Io ricordo che a Piazza Croce c’era il mercato del pesce e poi nei vicoli qualche carretto di legno con frutta e verdura e poi avevano qualche salumeria e molti panifici con pane ottimo. Ma mamma mi diceva che fu una grande festa quando nella traversa di Via De Rivaz apri il nostro mitico mercato comunale fatto molto bene per quei tempi. C’era una zona coperta con tanti negozietti su tre lati, un grande spazio al centro e, all’ingresso tutti i banchi di frutta e verdura. Sul lato destro all’interno veniva Gigino u puzzulan a vendere mozzarelle e formaggi freschissimi. Lui era zoppo e si reggeva su una stampella di legno. Più avanti una dolce signora di Forio esponeva i suoi fiori freschi. In fondo al mercato i pescatori con le loro “spaselle”di pesce fresco e poi negozi di scarpe e pantofole, e di cose per la casa e biancheria e qualche vestitino e negli ultimi anni anche detersivi venduti da Flavia e Pierino Cacciapuoti. Insomma si trovava un poco di tutto.
Quei “Puosti di frutta” erano bellissimi e colorati. Io ricordo quello di Michele Caserma, quello di Tommaso e Crescenzo Di Massa, quello di Vincenzo Trani con la dolce moglie Anna che nella foto è insieme a Ninina Di Meglio e “U tuscan”.Prima di entrare una signora di Buonopane con una bella treccia attorcigliata attorno alla testa, vendeva conigli che cresceva lei. Piu avanti c’era la merceria di Domenico Trani e poi la pescheria di Pasquale Costa e del fratello che poi si separavano e ne misero due ma in posti diversi. Non mancava fuori al mercato la macelleria gestita prima dai Viola poi Vesuviana Carni e poi da Mario Mazzella. Anche il negozio per tutto l’occorrente per i neonati la Cicogna con la bella e cara Sisina sposata Messina. E non potevano mancare i dolci che Ciro Testone faceva troppo buoni aiutato dall’allora ragazzino Filippo. Che bello il mercato. Che bello noi bambini con le mamme buoni buoni. Io adoro il parmigiano e Luigi quando spicciava mamma mi dava sempre un pezzo di parmigiano dicendomi: “Tieni brunettona senti che sapore ha il formaggio di Luigi” e io felice lo divoravo in un attimo. I pescatori erano tutti alti belli e con una voce forte. Ricordo bene Andrea Impagliazzo e Luciano Di Meglio, e poi “Giuann u cuzzcar”. Si riempivano le borse di verdure fresche che poi a casa dovevamo pulire. Quanti buoni minestroni abbiamo mangiato quanti fagiolini, zucchine, spulichini, lenticchie, ceci, mele cotte, premute d’arancia, insomma in inverno tanta verdura in estate tanta frutta e I meloni dissetanti e insalate a gogò di pomodori o lattughe e incappucciate.
Il fascino di quel mercato era tanto sembrava di stare a una festa con cartelli colorati appesi con grida di chi chiamava a comprare da lui, con tanta gente che approfittava per scambiare una parola. Io sono nata “abbasciu u uagn” e sono rimasta legata ai rapporti umani che sono sempre più rari.Il mercatino nostro era troppo tutto e solo a pensarci mi commuovo. Ringrazio Antonio Lubrano l Marco Trani e Massimo Venia per le foto e Riccarda Barile che ha cercato insieme a me di ricordare i tanti negozietti che c’erano..


