LE STORIE DI SANDRA Ricordando Antonio Califano e Raffaella Trani
Questa coppia la ricordo bene essendo stata amica del loro figlio Michele sia a scuola, che ancora oggi. Antonio detto anche “Ndunucc i Panzon” nacque a Ischia il 12 ottobre del 1915. Ad appena 20 anni si imbarcò sui famosi massi per circa nove anni mettendo soldi da parte per il suo futuro. Un uomo che già da ragazzino aveva il senso degli affari e del lavoro autonomo. Una volta lasciato il lavoro sul mare, fu il primo a portare il taxi a Ischia e una bella macchina, L’Ardita con la quale faceva anche matrimoni. Si innamorò riamato di Raffaella Trani detta “Failin e Ndunucc” nata anche lei a Ischia il 10 febbraio1924. Antonio pensava a costruire casa perché voleva formare famiglia con la bella Raffaella, che sposò il 14 ottobre del 1945, e da quel matrimonio nacquero Olimpia, Mena e Michele. Intanto nel 1955 riuscì a comprare un terreno a Via Baldassarre Cossa per costruirci la sua casa. Nel frattempo un imprenditore milanese ebbe l’idea di costruire una funivia, e tramite il grande e stimato Sindaco di allora Vincenzo Telese, fece chiedere ad Antonio una permuta del terreno e lui accettò, ma non volte salire sulla funivia nè all’inaugurazione nè dopo dicendo scherzando che sarebbe caduta. Nel frattempo, nello spazio fuori casa parcheggiò il primo pulman turistico al quale ne seguirono altri che si distinguevano per essere sempre perfettamente puliti e ci fece anche un’officina.
Antonio sembrava non volersi fermare mai nel lavoro, avendo anche una bella famiglia alle spalle e una dolce moglie che si dedicava completamente ai figli, alla casa, ma anche a dargli sempre una mano. Purtroppo quel suo sesto senso di ansia per la funivia, si avverò, quando il 19 luglio del 1961 dopo aver detto per cinque volte “no” a salire sulla funivia si fece convincere dai 4 amici napoletani a salire. Nella discesa la sua cabina si staccò cadendo a Via Quercia, Antonio apparse subito gravissimo e portato alla Clinica San Giovan Giuseppe, perché l’ospedale non c’era ancora. Eppure dopo mesi e mesi, Antonio riuscì a riprendersi ma non potè più gestire quello che aveva creato e vendette tutto a Pierino Di Meglio con grande tristezza nel cuore, perché il suo lavoro era stato un sogno che si era avverato. Però Califano come lo chiamava il figlio, fu felice di riprendere a vivere circondato dall’amore della famiglia fino al 1996, quando andò via per sempre. Che bravo era Antonio con noi ragazzi per non parlare della moglie. Una dolce atmosfera di serenità regnava in quella casa e in cucina Raffaella aveva sempre qualcosa da offrire. E le sorelle di Michele da sempre due donnine tranquille, ma simpatiche e dal sorriso sempre pronto e quante volte sono stata con loro anche fuori al giardino. Ho voluto e voglio bene a Michele e di conseguenza resto legata da un grande affetto a tutta la famiglia Califano. La signora Raffaella dal viso bello, tondo, e dolce, mi voleva bene e mi diceva: “Vienici a trovare Sandra”, ha vissuto circondata d’amore e si è spenta nel 2011, dopo una vita si di lavoro, ma anche di amore per marito, figli, generi, nuore, nipoti e sempre con un pensiero tenero per ognuno di loro. Quelle coppie come Antonio e Raffaella hanno sempre collaborato con tenerezza per dare un esempio ai figli, che hanno ricambiato diventando brave persone così come quei loro dolci genitori. Ringrazio Michele Califano per aver collaborato con me.