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LE STORIE DI SANDRA Ricordando Giovanni Cricco

Conobbi moltissimi anni fa Giovanni Cricco e sua moglie come genitori di una mia alunna, la loro figlia Sara, poi dopo anni, mi trovai con la mia famiglia ad abitare proprio a fianco alla bella famiglia Cricco. Giovanni Cricco nacque a Nimis provincia di Udine, il 29 Dicembre del 1931, da Teresa Marcuzzi e Giovan Battista Cricco. La vita in famiglia scorreva serena, quando purtroppo il papà morì quando Giovanni aveva solo 13 anni. Pian piano maturò in lui il desiderio di arruolarsi in Polizia sia perché animato da un forte senso civico, sia per dare anche una mano a casa e lo fece ad appena 18 anni. I primi tempi fu a Udine, poi fu mandato a Roma, poi a Napoli e poi nel 1959 a Ischia. Fu sulla nostra isola che il dolce Giovanni, si perché lui era un uomo dolce e affettuoso, trovò la felicità innamorandosi di Teresa Iovene, nata a Ischia il 2 Novembre del 1936 da Chiara Stella Zabatta e Enrico Iovene. Si fidanzarono e poi nel 1960 si sposarono. Andarono a vivere con il padre di Teresa ai Pilastri dove nacquero i quattro figli Sergio, Chiara, Sara, Loredana, per poi trasferirsi nel palazzo della Polizia di Stato a Via Delle Terme dal 1977 fino al al1985, e dove Giovanni si fece conoscere e apprezzare sia come poliziotto divenuto poi maresciallo, sia per le sue doti umane. Poi si trasferirono definitivamente nella casa a Via Vincenzo Di Meglio dove vive ancora oggi Teresa sua moglie, amata e accudita da figli e nipoti e Sergio al piano di sopra con moglie e figli. Giovanni Cricco, quando toglieva la divisa, amava la casa, la famiglia e la sua passione principale, la lettura. Si Il maresciallo come lo chiamavo io, amava tanto leggere.

Un uomo altissimo, bello, sempre pronto al saluto, affettuoso e, visto con i miei occhi, un marito che tutti vorrebbero avere. Da quando andò in pensione un poco prima del tempo a 52 anni come Ispettore Capo, con già 34 anni di servizio, si dedicò a esserci per i figli che crescevano e per dare una mano in casa. Era sempre rimasto legato alle sue origini e andava spesso con la famiglia in Friuli. Lo vedevo andare a fare la spesa e ad aiutare sua moglie in ogni cosa potesse fare. I suoi figli sono cresciuti sereni e amati dagli amici, tanti amici. Ogni figlio aveva i suoi e quella casa era veramente qualcosa di bello. Giovanni purtroppo sono già tredici anni che non c’è più, essendo andato via per sempre il 25 novembre del 2011 e il vuoto che ha lasciato non si riempie, resta sempre vuoto. Come poliziotto ricordo che solo quella sua presenza e quei piedi enormi facevamo quasi paura, ma bastava che si avvicinasse per chiedere documenti o per altro, e si capiva che era una persona che faceva con coscienza il suo lavoro, in cui aveva creduto fin da piccolissimo. Ricordo che spesso gli dicevo che dopo una vita a Ischia il suo accento era ormai incomprensibile, a tratti parole del suo dialetto di Udine, a tratti parole con accento ischitano. Tutti gli volevano bene, e da sempre aveva voluto vivere in modo riservato. Io dal mio balcone restavo con lui e sua moglie a dirci cose di ogni tipo, per poi passare a stare con le figlie e le loro amiche e amici che spesso venivano a casa mia. Caro maresciallo, persona perbene, sorridente, pronto a una parola buona, ho voluto ricordarvi e l’ho fatto con tanto piacere. Avete conosciuto i vostri 12 nipoti compreso l’ultimo nato qualche mese prima che voi andaste via per sempre. Sapete che oltre ai 4 figli di Sergio, 4 di Chiara, 2 di Sara e 2 di Loredana, oggi sareste bisnonno perchè Teresa la figlia di Sergio è sposata e ha una bimba? Sono contenta di avervi ricordato e se vi penso penso a una gran bella persona. Ringrazio Sara Cricco per aver collaborato con me.

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