LE STORIE DI SANDRA Ricordando Ida Iacono e Angelo Pesce

Questi due nomi mi fanno battere il cuore, perché ormai una vita fa, mio marito mi portò a casa loro per farmeli conoscere. E che cosa bella fu. La cucina viva con i figli, uno più bello dell’altro e io ero fresca sposa da due mesi. Ida mi abbracciò forte e disse ad Alfredo: “Non perdere tempo i figli sono belli” e mi fu subito simpatica perché io desideravo presto un figlio. Quando dopo quattro mesi rimasi incinta fu una delle prime a cui lo dissi. Angelo (nato il 1 ottobre del 1927) e Ida ( nata il 12 febbraio del 1934) una coppia bella, moderna nel non essere chiusi di mente, nel volere fare della fantasia un filo conduttore della loro vita. Angelo era nella polizia e Ida lavorava a Ischia all’albergo Floridiana. Si conobbero grazie ad amici comuni e fu subito colpo di fulmine o, diciamo meglio, Amore. Infatti partirono per un viaggio e al ritorno Angelo decise di unirsi a Ida e andare a vivere a casa di lei al Monte Cotto. Angelo un uomo bellissimo dai colori mediterranei e dal fisico asciutto ed equilibrato, Ida dal viso bello su un corpo minuto colpiva per quel modo di guardare chi si fermava a parlare con lei. Si lei dava attenzione non era superficiale. Amava tanto i bambini e fu mamma di tanti di sette figli (Letizia, Pina, Giovanni, Stefano, Gabriella, Aldo e Nadia), oggi uomini e donne affermati nei loro campi di lavoro.
Ma una coppia così unita volle scegliere di stare il più possibile insieme e con il coraggio di chi sa di poter contare sull’altro, avviarono una piccola attività sulla spiaggia dei Maronti agli inizi degli anni sessanta, quando la spiaggia appariva vuota da attività e non c’era nemmeno la strada. All’inizio era solo un piccolo ristoro su legno ma poi il fratello di Angelo, Vincenzo da tutti noi cresciuti a San Pietro, amato essendone il sagrestano, comprò il trono di Cleopatra appena finirono di girare il film omonimo a Ischia, lo smontó e diede tutti i pezzi di legno al fratello Angelo. Da quel momento il ristorante ormai più grande, cominciò a essere conosciuto per il buon cibo e in particolare per il coniglio all’ischitana. Ma quei due si quei due, non volevano fermarsi e mentre dei piccoli giravano intorno crescendo felici, passarono anche a cucinare pesce fino a essere pionieri di di una cucina mediterranea di cui ancora si parlava poco. Gianni Mura giornalista sportivo affezionato dei Maronti e al Ristorante Ida, in occasione dei 40 anni di attività, scrisse che se Rizzoli aveva lanciato Ischia e Lacco Ameno, Angelo e Ida avevano fatto conoscere i Maronti. Il tempo è passato da quando Don Ubaldo (ziubaldo) sposò a Testaccio Angelo e Ida, il 19 novembre del 1957, e in Comune a Barano fu mio suocero il maestro Francesco Iacono a sposarli per la parte civile. Loro due non ci sono più, ma una grande e bella famiglia con sette figli e non so più quanti nipoti dimostra che quando due si amano e credono nelle stesse cose, e fanno enormi sacrifici, i risultati positivi arrivano. Ida senza Angelo continuò la sua vita ricca di cose da fare e io la incontravo andando a fare la spesa a Testaccio e ogni volta ci fermavamo a parlare e ogni volta consigli che seguivo sempre. Figlia mia non ti fermare mai, soprattutto invecchiando. Da giovane puoi anche riposare, ma da vecchi no, vengono troppi dolori alle ossa. Ida cara ti ho voluto tanto bene e quando a scuola facendo l’appello lessi Stefano Pesce alzai gli occhi lo guardai e gli chiesi: “Sei figlio di Ida?” E quando disse sì mi emozionai tanto. E tu Angelo bello come un attore che però non sapeva di essere bello, sei stato un uomo da ammirare e stimare. Oggi il Ristorante è gestito da Giovanni, Aldo, Pina e Gabriella, con la stessa passione che hanno visto nei loro genitori e la cosa che colpisce di più sono i loro sorrisi, sembrano non essere mai stanchi. In quel posto si avverte un’atmosfera familiare che avvolge e rende sereni, e passando lungo la passerella si sentono profumi di cibi buoni e non si può che pensare che Ida e Angelo sono stati si pionieri dei Maronti, ma sono stati soprattutto due brave persone e questo fa di loro qualcosa di dolce solo se mi vengono in mente. Ringrazio Nadia Pesce per aver collaborato con me





