TOP STORIE

LE STORIE DI SANDRA Ricordando Luciano Di Leva

E in questo scritto sono particolarmente coinvolta perché ricorderò un uomo speciale da ogni punto di vita, mio parente non stretto. Il dottore Luciano Di Leva che ci ha lasciati troppo presto, è riuscito nella sua vita non lunga, a fare tanto soprattutto nel suo lavoro, e a essere un medico altruista. Luciano era nato l’8 maggio del 1956 da Restituta Vezzuto (Titina), nata nel 1930 e che aveva vissuto a San Ciro, e da Vincenzo di Leva (Enzin u’merican) che ha vissuto maggior parte della sua vita, lavorando in America. Titina e Vincenzo ebbero tre figli, Aniello, Luciano e Linda. Il papà però morì abbastanza giovane e non riuscì a vedere Luciano sposato. Come succede spesso tra fratelli, Nello e Luciano erano molto legati, e avevano un rapporto reciproco che dava loro serenità e sicurezza. Essendo nati vicino alla Spiaggia dei Pescatori, alla Mandra, fu naturale per questi tre figli di Titina e Enzo crescere e giocare proprio su quella bella spiaggia. Crescendo Luciano, mostrò di amare lo Sport e, in particolare il Tennis, che praticava regolarmente impegnandosi con passione, e che ha continuato a praticare fino a che è riuscito a farlo. Ma era proprio nel modo di essere di Luciano, fare le cose credendoci e mai in modo superficiale. Un giovane ragazzo bello dal sorriso dolce, che si faceva amare da tanti. Luciano era bravo a scuola, studiò e si laureò in Medicina.

Cominciò come tanti giovani laureati a quei tempi, a lavorare nelle Terme di vari alberghi ischitani, in modo costante e scrupoloso. Non smise mai di studiare Luciano. Amava aggiornarsi, amava sapere, amava fare bene quello che faceva. Dal 1982 lavorò all’ospedale Angelo Rizzoli di Lacco Ameno, facendosi apprezzare per quel suo essere riservato, ma sempre pronto a una parola buona, ad essere amico, a collaborare. Nel frattempo come tanti giovani, incontrò la donna che sposò il 6 giugno del 1989 a Ischia, Maria Letizia Basile. E quel matrimonio due anni dopo fu arricchito dalla nascita del primo figlio Mattia, un bambino e oggi un uomo che ha tanto nel modo di fare del suo papà. Dopo alcuni anni arrivò Alessandra e la famiglia fu completa. Anche da papà, Luciano si mostrò uomo legato al suo ruolo, sempre presente, sempre pronto a dare consigli, ad educare insieme a sua moglie. E i figli sono cresciuti come avrebbe voluto, ma Luciano si ammalò e andò via il 5 maggio del 2011, e fu un giorno doloroso per tutti quelli che lo amavano. Con lui andò via un figlio, un fratello, un marito, un padre, un medico, uno sportivo, dai modi delicati, dal carattere mite, che si era fatto stimare all’interno dell’Ospedale dai colleghi e da tutti quelli che ci lavoravano. Era un uomo che faceva il suo lavoro come una missione. Sempre pronto anche fuori da orari di servizio, con la sua borsa in mano, andava da chi lo aveva cercato. Ho sempre pensato che Luciano avesse qualcosa in più di tanti, qualcosa che lo rendeva speciale nella sua umiltà. Quella umiltà che solo chi sa di essere umano ha. Caro Luciano ti ho voluto tanto bene e sono stata felice di ricordarti. Dovevo farlo, uomini come te lasciano una traccia indelebile nel cuore di chi ha fatto un pezzo di strada con lui. Ringrazio Mattia Di Leva per aver collaborato con me

Articoli Correlati

2 Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio
Copy and paste this code into your web page.