LE STORIE DI SANDRA Ricordando Rosa Taglialatela e Antonio Manzi

In questo scritto ancora il ricordo di una famiglia numerosa molto conosciuta per il capostipite Antonio che aveva per soprannome “Mintonio”. Erano tempi duri e anche andare a pesca era tanto più faticoso di oggi. Gli inizi del novecento sulla nostra spiaggia vedeva tanti uomini andare a pesca, era un vero e proprio villaggio di pescatori, con tante barche a remi, i primi gozzi dai colori mediterranei, il mare pieno di pesci, e ogni giorno il rito della preparazione per poi passare la notte in mezzo al mare, soffrendo freddo e fame, anche se quelle dolci mogli preparavano sempre una merenda. A me sono rimasti impressi i calzettoni di lana lavorati a mano con quattro ferri e con lana doppia, e gli stivaloni. Antonio Manzi nacque a Ischia il 20/ maggio 1889 e ebbe come fratelli Raimondo e Giuseppe, e come sorella Raffaella. Un uomo simpatico, allegro, ironico, che spesso si vedeva seduto sulla spiaggia mentre stendeva le reti al sole e cercava buchi, circondato da altri pescatori che ascoltavano i suoi racconti allegri e divertenti. Sapeva fare scherzi ed era tanto voluto bene proprio per quel carattere che per quei tempi era molto raro. Crescendo Antonio si innamorò di Rosa Taglialatela nata il 30 maggio del 1892, conosciuta anche con il soprannome di “Rusenella di Andrea”. Suo padre e suo nonno erano venuti a Ischia da Giugliano, e lavoravano molto bene il marmo. Per questo furono soprannominati ARTISTI e eccellevano nel creare angioletti di marmo da mettere nelle varie cappelle del Cimitero. Erano artigiani precisi e gran lavoratori. Rosa e Antonio si sposarono e andarono ad abitare prima a San Ciro e poi nella traversa che partiva da Via Venanzio Marone e spuntava nella zona della chiesa di San Pietro, che tutti chiamavano ” “Ncopp u piscinal”.Antonio andava a mare, e Rosa come tutte le donne di allora, era a casa a crescere i figli che erano: Brigida, Michele, Italia , Andrea, Luciano, Flora, Rita, Tonino.
Mi ha raccontato una delle loro nipoti, Rosaria, che quando andava a casa dei nonni, trovava lui seduto che appena la vedeva diceva: “Eccole sono arrivate le mie scrofrette” mentre la nonna era sempre vicino alla cucina a friggere pesce fresco che in quella casa arrivava in abbondanza. Rosa aveva solo un fratello di nome Gioacchino, che poi da sposato ebbe i tre figli Andrea, Pietro e Nicola Taglialatela, molto conosciuti ad Ischia per i loro lavori di costruttori prima e poi di albergatori. Questa famiglia che ho voluto ricordare è veramente stata una famiglia tanto unita, si sono aiutati tra di loro e io ricordo bene la famiglia del fratello piccolo, cioè di Tonino che sposò Carmela di Scala, sorella di Ciro Penniello, ed ebbero cinque figli. Tonino era sarto e lavorava in un piccolo stanzino che alla sua morte fu usato da suo fratello Michele, uomo dolce che chiedeva sempre di non preoccuparsi per lui. Conoscendo Il figlio di Tonino Gigi Manzi, ho capito da chi ha preso quel senso di ironia, di scherzare di essere allegro, sicuramente dal nonno Antonio. Conosco bene Rita Trani figlia di Flora e mia dolce alunna, e di vista quasi tutti i nipoti, in particolare Fortuna Mazzocchi figlia di Rita e di Giuseppe Mazzocchi. Due figlie di Antonio e Rosa, Brigida e Italia (Lia), da sposate andarono via da Ischia, Brigida a Roma e Lia a Livorno.Antonio morì il 18 agosto del 1966 e Rosa il 4 settembre del 1963. Ringrazio Rosaria Manzi per aver collaborato con me




