LE OPINIONI

Sotto Tiro di Mizar Lettera aperta

Ai responsabili dei corpi delle forze dell’ordine che operano sul territorio dell’isola d’Ischia. Nel ringraziarvi, come cittadino, per il lavoro che state svolgendo per la nostra tranquillità vorrei, visto che faccio il polemista per questo giornale, discutere di alcune cose con Voi. Affitti estivi: negli anni 80 sull’isola si affittavano circa 3000 appartamenti passando negli anni 90 a numeri decisamente più elevati. Oggi il loro numero si è abbassato di molto, perché il tenore di vita degli ischitani è cresciuto e molti non hanno più la necessità di affittare la propria abitazione rifugiandosi verso parenti.

Questo però non è coinciso con l’abitudine di lasciare il settore all’improvvisazione. Negli anni ottanta fu fatto un tentativo, anche con l’aiuto della mia attività lavorativa, di regolamentazione del settore. Il tutto fallì perché i Sindaci furono subissati da proteste dei cittadini. Da allora abbiamo constatato che il solo controllo delle forze dell’ordine non è sufficiente ad eliminare i problemi.

Dunque bisognerebbe andare oltre. Andare oltre con il tipo di amministrazioni dell’intera isola non è possibile. Il clientelismo molto spinto non permette di razionalizzare il fenomeno. I moderni sistemi informatici forse potrebbero portarci a qualche risultato. L’incrocio dei dati esistenti tra catasto, agenzia delle entrate, Enel, EVI, IMU, permetterebbe di quantificare e qualificare l’intero patrimonio immobiliare dell’isola. Questa catalogazione darebbe alle amministrazioni comunali un quadro certo della situazione sul quale intervenire con azioni mirate.

Questa soluzione non è voluta dagli amministratori locali perché farebbe perdere loro potere verso chi evade e verso coloro che dal disordine ricevono i vantaggi che derivano dal caos dei fitti estivi. La catalogazione porterebbe anche a determinare quante persone possono “stare” in una abitazione con il certificato di abitabilità. Nei sei articoli apparsi su ILGOLFO, dal titolo “I barbari” ho tentato di far capire le difficoltà che attanagliano l’isola potrebbero essere evitate se solo si potesse spezzare il modo di amministrare il nostro paese. In una sana democrazia i diritti sono uguali ai doveri.

Come potreste voi forze dell’ordine sopperire alle carenze delle non applicazioni delle ordinanze che i sindaci emettono? Sono in atto ordinanze sui saponi bio al 100% e sui terreni incolti. Come si fa a pretendere che i cittadini si educhino all’ordine quando abbiamo una isola di “cumpari e cumparielli? Il successo dei caschi che tutti usano non mostra che i vigili urbani sono completamente assenti in tante problematiche? Il territorio negli aspetti che contemplano l’intervento dei vigili urbani non vi sembra abbandonato a se stesso? Possiamo chiedere a carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza un raccordo istituzionale? Siamo convinti che il clientelismo e l’improvvisazione amministrativa dell’isola siano superabili solo con l’applicazione della legge.

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