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L’eav bus e gli autisti che selezionano la propria utenza

di Sara Mattera

SERRARA-FONTANA. Di cose strane sugli autobus di Ischia ne accadono quasi quotidianamente. Delle anomalie nel servizio di trasporti su gomma, infatti, ne abbiamo parlato in più di un’occasione-l’ultimo episodio risale, infatti, a qualche settimana fa- e ormai molte stranezze- se così possiamo definirle- non fanno neanche più notizia.  Eppure quando si tratta dell’EavBus, sembra proprio che il detto “non c’è mai fine al peggio” sia quanto mai veritiero. L’episodio, infatti, che stiamo per raccontarvi sembra andare oltre qualsiasi immaginazione e di gran lunga superare, negativamente parlando, qualsiasi altra anomalia nel servizio segnalata fin ad ora.  Il  fatto in questione è accaduto mercoledì sera su di un autobus della linea CD con partenza delle 20.30 dal Porto di Ischia e vede come protagonista l’autista del mezzo e alcuni sui comportamenti che, francamente, hanno lasciato molto perplessi quanti viaggiavano in quel momento sull’autobus. Cominciamo col dire che, arrivati all’altezza della Croce Rosa del Comune di Serrara, l’autobus in questione, non si è fermato, lasciando, così, a terra, un ragazzo che era in attesa sulla fermata. Autobus sovraffollato o in ritardo sui tempi di marcia? Proprio no, perché, il veicolo era semivuoto ed era partito anche puntuale dallo stazionamento. Eppure, nonostante tutto e nonostante il ragazzo sulla fermata avesse fatto segno all’autista di fermarsi, l’autobus ha continuato la sua corsa, come se nulla fosse, ignorando l’uomo, senza alcuna spiegazione plausibile. D’altronde, però, un simile episodio non lascerebbe nemmeno tanto sorpresi perché, in fondo, non sarebbe né la prima né l’ultima volta che qualcuno venga lasciato a terra, vuoi per un motivo, vuoi per un altro.  Il fatto di gran lunga più sconcertante è, infatti, accaduto pochi minuti dopo, quando l’autobus  è giunto sul Belvedere di Serrara dove, in attesa,  vi era una donna. Donna che, ha rischiato di essere lasciata anch’essa a piedi. Difatti un uomo a bordo dell’autobus, notata la donna, che evidentemente conosceva almeno di vista, sulla fermata ha chiesto esplicitamente all’autista se fosse necessario farla salire a bordo. Sempre lo stesso uomo ha poi chiesto a due passeggere che dovevano scendere a quella medesima fermata, se potessero invece scendere a quella successiva, proprio per evitare che quella donna salisse sull’autobus. E, a quel punto, è accaduto l’inimmaginabile. L’autista, infatti, arrivato in prossimità della fermata ha deliberatamente accellerato la marcia, superando la fermata in questione. Evidentemente, dello stesso parare del suo “compare”-  il conducente aveva deciso non solo che la donna non dovesse salire, ma ha preferito non far scendere neppure quanti erano sul bus in quel momento e che erano arrivati a destinazione. È stato soltanto con le proteste delle due donne a bordo che l’autista ha poi fermato l’autobus come da programma e ha fatto salire anche la ragazza della fermata. Visto l’andazzo della situazione, insomma, sembra proprio che se non fosse stato per le due passeggere , la donna sul belvedere sarebbe stata lasciata a piedi senza un valido motivo: semplicemente per deliberata scelta dell’autista che, come aveva ignorato  in precedenza il ragazzo sulla fermata della sede della Croce Rosa,  sperava di comportarsi nella medesima maniera- se non addirittura peggio- con la donna in questione. Una domanda a questo punto ci sembra quanto mai lecita: da quando gli autisti possono arrogarsi il diritto di “selezionare”la propria utenza? E da quando preferiscono non far scendere i passeggeri pur di evitare di far salire persone reputate- a quanto pare- sgradevoli?  Quesiti questi a cui chissà se avremo mai risposta, ma quel che è certo è che episodi del genere stanno diventando sempre più frequenti e in alcuni casi sembrano nascondere anche un implicito razzismo. “Da queste parti- ci ha raccontato una passeggera dell’autobus- abitano diversi stranieri e spesso è capitato che gli autisti non si siano fermati deliberatamente. L’ho visto con i miei occhi. Spesso è capitato con donne straniere, tipo rumene o polacche, senza una valida motivazione. Non mi stupisco che non volessero prendere la donna sulla fermata per un motivo del genere. Del resto anche ieri sull’autobus c’era una signora di colore che doveva scendere. La donna si era fermata alla porta posteriore perché aveva un enorme sacco e aveva difficoltà a spostarsi. L’autista però ha aperto solo la porta centrale e la donna non ha fatto in tempo a spostarsi. Quando  lei  ha chiesto che fosse aperta la porta posteriore il conducente ha ignorato la signora che è dovuta scendere alla fermata successiva che distava parecchi metri da quella precedente. Io non so proprio cosa abbiano questi autisti dell’eav nella testa!” A questo punto, neppure noi sappiamo più cosa passi per la testa a quanti lavorano nel servizio Eav, ma di certo questo episodio va soltanto ad arricchire il capitolo già negativo del trasporto su gomma.

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