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Gli interrogativi posti all’Amministrazione sulla tassa di sbarco

PROCIDA – Un nuovo fronte di polemica si apre sul terreno della politica procidana.

Ad innescarlo, neanche a dirlo, il consigliere di minoranza Menico Scala che, in una interrogazione depositata al Comune nei giorni scorsi, scrive: “Mentre aspettiamo che il Sindaco trovi il tempo di rispondere alle tante questioni che abbiamo posto, a partire dal “numero di permessi di circolazione rilasciati” nel corso dell’estate, abbiamo ritenuto opportuno riproporre, in una nuova interrogazione, la questione relativa alla tassa di sbarco. Premesso che il 13.08.2018 il Consiglio Comunale di Procida ha approvato a maggioranza dei presenti il deliberato relativo al Regolamento del Contributo di Sbarco, con il quale veniva proposto un aumento dello stesso contributo, già in vigore da diversi anni, determinato nella misura attuale di Euro 2.00 per ogni singolo passeggero a decorrere dal 01 gennaio 2017, ad euro 3.00 a partire dal 1o gennaio 2019, in quanto approvata dopo il termine previsto dalla legge per l’approvazione del bilancio di previsione 2018;

Visto che tale delibera è viziata– continua Scala – da incongruenze giuridiche, come, ad esempio, quella della destinazione degli introiti di tale contributo al ripiano dei debiti (vi si legge: “Atteso che dalla attività di verifica degli equilibri di bilancio 2018/2020 è emersa la necessità di reperire nuove risorse, negli esercizi 2019 e 2020 per fronteggiare il ripiano triennale di ulteriori debiti fuori bilancio rilevati in sede di approvazione del Rendiconto della gestione 2017”); mentre per legge tale contributo ha una destinazione ben diversa e specifica, in quanto il gettito è destinato a finanziare esclusivamente interventi di: Raccolta e smaltimento dei rifiuti, manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali, interventi in materia di turismo, polizia locale e mobilità, nonché tutti i relativi servizi pubblici locali, e di conseguenza non è utilizzabile per la finalità che viene proposta nel deliberato.

Considerato che il contributo di sbarco potrebbe avere una incidenza che va ben oltre il singolo aumento, in quanto potrebbe essere facilmente eluso dalla bigliettazione di una tratta diversa da quella con destinazione Procida, in quanto ad esempio l’isola di Ischia applicando l’imposta di soggiorno, non impone il contributo sicché il biglietto per Ischia, per poi raggiungere Procida, diverrebbe più conveniente, e questo aumento del contributo potrebbe essere un vero boomerang per il gettito totale.

In aggiunta si è dibattuto su alcuni social di un contribuito di imbarco, per scongiurare questa ipotesi, ma si ricorda che nella regolamentazione generale dei tributi locali non rientra una ipotesi di questo genere.

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In più l’ipotesi dell’imposta di soggiorno non sarebbe da eliminare completamente visto che risulta più facile da applicare quotidianamente dalle strutture ricettive per un numero elevato di turisti che affollano il nostro territorio e considerando, inoltre, che mentre il contributo di sbarco sarebbe da pagare dal turista una tantum anche se pernotta più giorni, l’imposta di soggiorno sarebbe applicabile per tutta la durata della vacanza. Tale tributo andrebbe anche a superare la problematica di chi è costretto a ritornare sul territorio isolano(i “Figli di Procida”) per incontrare parenti o per rivedere la propria terra e non sarebbe obbligato a pagare il contributo tanto odiato, che, in aggiunta al biglietto non residente, fa lievitare il prezzo  in modo elevato.

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Tenuto conto, altresì, che l’aumento del contributo di sbarco è illegittimo anche perché, oltre l’importo di 2,50 euro, la legge ne impone l’applicazione per periodi inferiori all’anno, che nella specie non risultano indicati e che, quindi, per molti motivi, è esposto a possibili impugnative e/o rilievi da parte degli organi di controllo;

Si interroga l’Amministrazione – conclude il Consigliere Scala – per conoscere:se intende modificare la delibera illegittima come in premessa evidenziato, evitando conseguenze deleterie; se intende valutare la possibilità di tramutarla in imposta di soggiorno visto che in questi mesi diverse strutture vanno ad aggiungersi a quelle già radicate sul territorio e di conseguenza si potrebbe avere anche un maggior controllo del territorio per queste strutture”.

Guglielmo Taliercio

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