Confprofessioni Campania, la delegazione regionale della principale organizzazione di rappresentanza dei liberi professionisti italiana, lancia un appello ai deputati campani affinché facciano attenzione alla manovra di bilancio 2020, che – denuncia il presidente Francesco Mazzella – “non solo appare penalizzante per i liberi professionisti, ma cancella, di fatto, conquiste che oramai apparivano consolidate e che rappresentavano prospettive concrete di tutela per il lavoro autonomo”.
Mazzella sottolinea come nella legge di stabilità sia venuta meno la parificazione dei lavoratori autonomi/liberi professionisti alle PMI, anche nei provvedimenti previsti per il credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno e nel cosiddetto Fondo “Cresci al Sud”, penalizzando così i professionisti campani rispetto ad altre categorie produttive regionali.
Confprofessioni Campania rilancia così le obiezioni già sottolineate dal presidente nazionale Gaetano Stella davanti alle commissioni parlamentari: “La manovra – aveva denunciato – mette le mani nelle tasche di professionisti e partite Iva ed ignora il diritto dei professionisti ad accedere ai benefici di Industria 4.0 su di un piano di parità con le PMI, disallineandosi rispetto alle discipline previste a livello europeo. I benefici concessi dalla c.d. “nuova Sabatini”, il credito d’imposta per ricerca e sviluppo, le agevolazioni per start-up innovative sono tuttora preclusi ai professionisti”.
I liberi professionisti campani denunciano così un sensibile passo indietro nelle politiche del lavoro, che ripropone una discriminazione che si riteneva superata ed invita i deputati campani ad intervenire in favore di una componente produttiva importante per il sistema economico regionale, in quanto non solo numerosa ma strategica.