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Legionella, inibite due postazioni aerosol di un albergo ischitano

Un’ordinanza firmata dal sindaco d’Ischia Giosi Ferrandino e dal funzionario responsabile del SUAP, Paola Mazzella, si abbatte su una struttura ricettiva ubicata sul territorio comunale. Nell’atto viene intimato infatti alla società Alexander Hotel di Catello Sirabella & C. snc, titolare dell’azienda ricettiva alberghiera e termale denominata Albergo Terme Alexander sita in Ischia alla via Cristoforo Colombo, di procedere «all’inibizione delle postazioni aerosolterapia contraddistinte dai nn 3 e 7 dall’ASL Napoli 2 competente per territorio ed alla revisione delle misure di controllo ed alla relativa bonifica della rete idrica delle acque potabili e termali interne alla struttura, fredde e calde, di quelle termali, delle condutture, delle docce, dei diffusori delle docce, dei rompigetto dei rubinetti, delle torri di raffreddamento e dei condensatori evaporativi dei condizionatori d’aria, dei serbatoi di accumulo di acqua calda e fredda, dei filtri d’acqua e degli idromassaggi, secondo le modalità previste dalle linee guida elaborate dalla conferenza Stato-Regioni del 13 gennaio 2005 recanti indicazioni sulla Legionellosi per i gestori di strutture turistico-ricettive». All’amministrazione comunale che ha emesso il provvedimento, inoltre, dovrà essere inoltrata comunicazione circa gli esiti delle operazioni di bonifica, delle analisi effettuate dal labatorio ufficiale di controllo, certificati dall’autorità sanitaria in ordine all’eliminazione dello stato di pericolo.

L’ordinanza del Comune d’Ischia nasce da una nota dell’Arpac dello scorso 3 maggio, regolarmente indirizzata presso l’ente locale di via Iasolino, ed all’interno della quale si evidenziava la presenza di modeste concentrazioni, su alcuni punti della rete idrica interna, di Legionella patogena per l’uomo. Da qui il responsabile dell’ASL Na 2, ovviamente investito della vicenda, chiedeva «l’emissione di un’ordinanza comunale a carico del titolare della struttura alberghiera volta all’inibizione delle postazioni aerosolterapia n. 3 e 7 ed alla revisione delle misure di controllo messe in atto nonché alla relativa bonifica delle acque potabili interne alla struttura… alla presenza contestuale del responsabile per l’identificazione e la valutazione del rischio potenziale di infezione, nominato dalla struttura alberghiera». Una richiesta chiara ed inequivocabile che non poteva non essere presa in considerazione dal primo cittadino, che ha dovuto così mettere il suo autografo sull’ordinanza in questione.  Il provvedimento, secondo quanto stabilito dalle normative vigenti, è ovviamente impugnabile con ricorso al TAR Campania entro il termine di sessanta giorni o con ricorso straordinario al presidente della Repubblica entro centoventi giorni.

 Corrado Roveda

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