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Ricostruzione, Schilardi incontra i cittadini

LACCO AMENO. Una conferenza per informare la popolazione sullo stato dell’arte in questa lunga e impegnativa fase post-sisma, ma anche post-decreto. Nell’ampia sala consiliare del Municipio di Lacco Ameno i sindaci dei tre Comuni colpiti dal terremoto del 2017, Giacomo Pascale, Giovan Battista Castagna e Francesco Del Deo, accompagnati dai rispettivi staff tecnici, hanno accolto il commissario delegato alla Ricostruzione, il dottor Carlo Schilardi, e tanti cittadini ansiosi di porre domande e di ottenere risposte chiarificatrici, in grado di diradare le tante incertezze che avvolgono l’attesa ricostruzione.

È stato lo stesso commissario a rompere il ghiaccio, spiegando ai numerosi presenti che hanno occupato quasi l’intera sala, che l’ufficio commissariale si sta lentamente e progressivamente costruendo con l’acquisizione di nuovi elementi. Schilardi ha brevemente sintetizzato il cammino intrapreso che vede tre priorità in ordine cronologico: la microzonazione del territorio, l’istruttoria dei danni lievi e poi i condoni edilizi. Gli studi di microzonazione costituiscono la premessa per ogni successiva valutazione, e ha poi illustrato la seconda ordinanza emanata qualche settimana fa, relativa alla possibilità di riparare gli immobili colpiti da danni lievi, che riguardano cioè non più del 30% dell’edificio e che non siano danni di tipo strutturale. In questo caso il Commissario ha spiegato che per quanto riguarda i contributi statali essi saranno erogati solo sulla parte “legittima” dei fabbricati, e non sulle parti “abusive”. L’articolo 23 della legge di ricostruzione è appunto dettata nell’ottica di una semplificazione in grado di facilitare tali interventi di ripristino e agevolare il ritorno alle proprie abitazioni per diversi cittadini. Le istanze di sanatoria, al di là delle cifre che il circo mediatico nazionale ha sparato in questi mesi, variano tra le mille e le duemila, un numero che Schilardi ha ritenuto piuttosto contenuto e comunque in grado di essere evaso entro il periodo previsto dalla legge: «Dobbiamo cercare di lavorare dapprima sul possibile, sul certo. Poi ci dedicheremo all’incerto», ha spiegato il commissario, prima di lasciare spazio agli interventi dei cittadini.

Il dibattito si è subito animato. Un cittadino ha infatti sottolineato l’incertezza latente alla base di ogni decisione: se si decide di intervenire nella riparazione di danni cosiddetti lievi o nel pagare alcuni professionisti per l’istanza di sanatoria, non esiste alcuna certezza né sull’esito dell’istanza né tantomeno sul rimborso da parte dello Stato. L’interrogativo, condiviso dalla maggior parte dei presenti, è stato raccolto da Schilardi il quale ha spiegato che un tecnico preparato sulla materia dovrebbe essere in grado di fare una robusta previsione in tal senso, ma la risposta non ha completamente soddisfatto l’uditorio.

L’albergatore Mario Romano, titolare dell’Hotel Magnolia, è intervenuto dicendosi completamente insoddisfatto delle risposte che le istituzioni stanno dando ai cittadini, accennando anche alla misura del contributo per le attività produttive. Il commissario ha spiegato che per esse il discorso è analogo ai danni delle abitazioni: per ottenere il contributo  bisogna dimostrare la perdita di guadagno. Resta comunque il fatto che la legge non prevede anticipazioni, ma solo rimborsi futuri. A quel punto l’imprenditore isolano è letteralmente esploso: «Siamo italiani anche noi, ma siamo trattati molto peggio di altre zone in emergenza. Vogliamo certezze, non possiamo investire enormi somme di denaro senza alcuna certezza di poter rientrare nell’investimento!».  Anche altri residenti casamicciolesi hanno sollevato interrogativi, soprattutto sui rischi economici a cui ci si esporrebbe nel ricostruire in zona, se successivamente la microzonazione facesse emergere la sostanziale interdizione dei luoghi, in primis al Majo.

Stani Senese, assessore del Comune di Casamicciola, ha ribadito che gli studi sono già avviati, e che anzi essi sono iniziati sin dalle prime settimane dopo il sisma, con la zonazione di primo e secondo livello, e adesso con quella di terzo livello. Schilardi ha ribadito che la società Invitalia  sta lavorando dando il massimo  supporto per le procedure di rilevazione del danno e per la concessione dei contributi: «Ognuno di noi è chiamato a fare il suo mestiere, solo così potremo arrivare ai risultati che tutti auspichiamo», ha dichiarato il Commissario, ma le voci del pubblico sono continuate a levarsi. Anche il consigliere comunale di Casamicciola, l’ex sindaco Arnaldo Ferrandino ha espresso dubbi sui rischi di questa prima fase di ricostruzione, perché non vi sono garanzie che gli interventi sui danni lievi siano compiuti coscienziosamente al punto da non recare danno e rischio per l’incolumità altrui: «Si stanno facendo passare messaggi contraddittori», ha dichiarato Arnaldo. Il sindaco Pascale ha spiegato che comunque alcune sono scelte soggettive da compiere ponderatamente, mentre il commissario ha ribadito che l’ordinanza è analoga a quella che era stata prevista per gli altri eventi sismici d’Italia.

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L’ingegner Mario Rispoli è a sua volta intervenuto ponendo sul tavolo un’importante dilemma: secondo il noto professionista sarebbe molto più opportuno accelerare la conclusione della microzonazione al punto da terminarla prima di dare un responso sulle istanze di condono. In tal modo, non vi sarebbe il pericolo di rilasciare sanatorie per edifici che sorgono su zone ad altissimo rischio, evitando di vanificare investimenti ingenti. Anche l’architetto Caterina Iacono ha dichiarato che la norma sembra andare contro il buon senso. Il commissario ha comunque ribadito che per ora l’ordinanza relativa ai danni lievi riguarda edifici “legittimi”, mentre il sindaco di Lacco Ameno ha affrontato il tema dei condoni e delle sanatorie, qualificandolo come ineludibile per giungere alla vera e propria fase di ricostruzione. Il tema dell’abusivismo esiste e va affrontato, altrimenti la disparità tra edifici legittimi e quelli legittimabili non potrebbe essere superata. Un altro cittadino ha posto una domanda sull’eventualità che dalla micozonazione emerga la sostanziale impossibilità di ricostruire in loco pur essendo in possesso di un immobile legittimo ab origine. Schilardi ha spiegato che la situazione si configura come una sorta di work in progress: andranno valutate momento per momento l’entità e la quantità delle domande per gli interventi di danni lievi, e delle domande di condono. Certezze assolute preventive quindi non possono esserci. Un esito che prevedibilmente non ha soddisfatto tutti i cittadini intervenuti. La seduta si è conclusa con gli auguri natalizi del sindaco Pascale, che ha augurato a tutti un 2019 all’insegna di una nuova ripartenza per Ischia, chiamata a lasciarsi alle spalle uno dei periodi più duri della sua storia.

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Francesco Ferrandino

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