CRONACAPRIMO PIANO

Il monito di Migliore «Non mi piace la parola condono, meglio riqualificazione»

Lunga intervista de Il Golfo al parlamentare eletto nella circoscrizione Campania 1 e che dallo scorso settembre ha aderito a “Italia Viva”, il nuovo soggetto politico che fa capo a Matteo Renzi. Tanti i temi trattati, su uno le idee sono chiare e categoriche

Dallo scorso mese di settembre ha lasciato il Pd per aderire al gruppo parlamentare di Italia Viva, il nuovo progetto politico dell’ex premier Matteo Renzi. Parliamo del parlamentare Gennaro Migliore, classe 1968, eletto nuovamente nel marzo 2018 nella circoscrizione Campania 1, quella che raggruppa anche la nostra isola. Che, peraltro, Migliore conosce bene e sulla quale si reca ogni volta che gli impegni glielo consentono. Come ha fatto nei giorni scorsi, quando lo abbiamo raggiunto nella centralissima (ed assolata) Piazzetta San Girolamo di Ischia per una chiacchierata che ha abbracciato diversi temi.

«Ischia è una corazzata del turismo italiano, per farla funzionare bisogna fare in modo che la gente torni a lavorare e a guadagnare. Col decreto rilancio lavoriamo per usare una stagione drammatica e trasformarla in un nuovo inizio, con riforme atte a modernizzare e rendere più efficace il paese»

Il Covid-19 ha prodotto danni enormi, specialmente in realtà turistiche come Ischia. Qui non ci sono altre fonti di sostentamento, è chiaro che l’intervento del Governo qui più che altrove dovrà essere significativo e incisivo.

«Siamo davanti a una tragedia mondiale che ha colpito ovunque. C’è la necessità di non aumentare le difficoltà nel momento in cui bisogna ripartire. Ecco perché come Italia Viva avevamo chiesto da subito di studiare le strategie per la ripartenza, in particolare per settori come quello turistico che avrebbero avuto bisogno di tangibili iniezioni di liquidità. Ischia è la corazzata del turismo italiano, per farla funzionare bisogna immaginare che la gente torni a lavorare e a guadagnare. Col decreto rilancio lavoriamo per usare una stagione drammatica e trasformarla in un nuovo inizio, con riforme atte a modernizzare e rendere più efficace il paese».

Che cosa l’ha convinta di più dell’operato del Governo e in che cosa invece è a suo avviso da bocciare?

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«Il Governo è stato efficace nel trasmettere alla popolazione un senso di responsabilità che di fronte all’emergenza ha dato i suoi effetti, è davanti agli occhi di tutti. I punti negativi? L’ho detto, in primo luogo avremmo voluto fin da subito immaginare un piano per la ripartenza. Renzi fu attaccato per questo, ma la strada era quella giusta: le vie d’uscita si cercano nei momenti bui. Elementi di criticità restano scuola e giustizia, credo sia difficile promuovere l’operato di Buonafede e della Azzolina: è assurdo ad oggi non sapere ancora come si andrà a scuola, serve un piano concreto non amenità come il plexiglas e altro. Il governo su questo deve fare di più, nei prossimi 90 giorni ci giochiamo i prossimi anni».

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Intanto incombono le elezioni regionali, che saranno sicuramente sui generis…

«Non è che durante il lockdown la gente abbia spento il cervello, anzi ha potuto analizzare l’operato dei governatori. E credo che De Luca abbia interpretato come nessuno la funzione di guida della propria comunità, anche quando ci sono state decisioni divergenti rispetto al governo. Comunque, fosse per me avrei votato anche prima, credo che i cittadini un’opinione se la siano fatta».

«La parola condono a me non piace perché la vedo come una pratica indiscriminata, dove il piccolo intervento può essere equiparato a un ecomostro. A Ischia, se non ci fossero stati anni di occhi chiusi, probabilmente molti di quei manufatti che oggi sono lasciati a metà e privi di qualsiasi destinazione e che deturpano soltanto il paesaggio non ci sarebbero stati»

In molti sull’isola sottolineano un peccato originale, quello di aver ridotto la Naspi da sei mesi a tre mesi. E proprio in questo momento emergono le “falle” causate da un provvedimento del genere. A questo punto servono sussidi significativi per gli stagionali da ottobre, altrimenti sarà un inverno di “lacrime e sangue” e non soltanto a Ischia.

«Faccio due considerazioni. La prima è che lavoreremo, soprattutto quando arriveranno i fondi per il recovery found, per destinare maggiori risorse agli stagionali. Poi dobbiamo aggiungere un aspetto, troppo spesso trascurato: tutte le riforme che riducevano la Naspi dovevano essere accompagnate da step e misure ulteriori, e noi questo lo abbiamo proposto».

In che modo?

«Noi proponiamo la decontribuzione, perché è evidente che se gli stessi soldi che lo Stato eroga in forma di sussidio vengono dati in termini di sgravi, le imprese – e nello specifico quelle turistiche – hanno tutto l’interesse ad avere in organico forza lavoro i cui contributi sono a carico dello Stato. Ecco queste sono misure utili, che aiuterebbero pure Ischia a diventare quella corazzata che è ma dodici mesi all’anno e non soltanto nei mesi estivi. Qui la destagionalizzazione è possibile, si mangia divinamente, ci sono bellezze naturali uniche, un patrimonio artistico straordinario, un clima sempre meraviglioso e poi l’isola è anche molto vicina alla terraferma. Insomma, venire a Ischia in autunno o inverno è bello come ad agosto. Ecco perché le attività d’impresa vanno sostenute».

Non le sfuggirà che a Ischia c’è un’eterna questione, quella legata ai condoni.

«Questo è un tema del quale si discute sempre. Faccio una premessa: credo che in generale su un territorio come quello italiano, parlare di condoni edilizi sia uno sfregio alla realtà che noi viviamo perché il consumo di suolo c’è stato ed è davanti agli occhi di tutti. Ora, appare evidente che se si annuncia un condono, vuol dire che si riapre la stagione delle costruzioni perché in molti penseranno che ce ne sarà poi uno successivo».

E allora come la mettiamo?

«Noi proponiamo la decontribuzione, perché se gli stessi soldi che lo Stato eroga in forma di sussidio vengono dati in termini di sgravi, le imprese turistiche hanno interesse ad avere in organico forza lavoro. Ecco queste sono misure utili, che aiuterebbero pure Ischia a lavorare dodici mesi all’anno e non soltanto nei mesi estivi»

«Io per una realtà come Ischia, che ha senza dubbio una sua specificità, parlerei di un progetto di riqualificazione. Che tenga in debito conto il fatto che le decine di migliaia di pratiche pendenti non sono tutte legate ad abusi che stanno sullo scoglio ma anche piccole iniziative che oggi secondo me dovrebbero essere ricomprese in un ragionamento più specifico. Ecco, io quello che chiederò – anche da parlamentare eletto in questa circoscrizione – è che non si faccia di tutte l’erba un fascio, ma che si vada a vedere realmente cosa serve a una realtà come questa. Nell’ultimo decreto rilancio abbiamo fatto un’operazione che non ha precedenti nella storia e che guarda a un’edilizia che non consuma il suolo ma che riqualifica e mi riferisco all’ecobonus. Se qui è possibile sfruttare i benefici del predetto bonus, allora io credo che si possa cominciare a ragionare, magari proprio con la prossima amministrazione regionale, andando a vedere punto per punto quali sono gli interventi da fare. Ma una precisazione devo farla…».

Prego.

«La parola condono a me non piace perché la vedo come una pratica indiscriminata, dove il piccolo intervento che può essere sanato si confonde o viene equiparato ad un ecomostro che danneggerebbe ancor più realtà come quella ischitana. Dove, diciamocelo in tutta sincerità, se non ci fossero stati anni di occhi chiusi, probabilmente molti di quei manufatti che oggi sono lasciati a metà e privi di qualsiasi destinazione (turistica o abitativa) e che deturpano soltanto il paesaggio non ci sarebbero stati».

Abbiamo detto tutto o quasi, chiudo con una domanda rivolta più all’uomo e al turista che non al parlamentare. Cosa rappresenta per lei Ischia?

«Ischia per me è un… continente. I continenti vanno esplorati e l’isola rimane una continua scoperta, sempre. Qui ci sono tante vite che la animano, lo spirito di accoglienza è fantastico e fondamentale. E poi c’è un patrimonio come quello delle terme che ancora oggi credo sia sottostimato, anche se ci sono milioni di visitatori. Ricordo ancora una volta quando da ragazzo con un amico andai sotto la doccia di Nitrodi, subito dopo mi sentivo rinato. Ecco, quell’esperienza mi è rimasta nel cuore, ma ogni volta che torno scopro sempre qualcosa di nuovo. E di magico».

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PRC (1993-2009)
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PD (2014-2019)
certo che passare dalla lotta di classe agli aiuti agli im (prenditori) ci vuole il pelo sullo stomaco

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