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L’emorragia di presenze e il futuro dell’isola

DI SANDRO FLORENZO

L’isola ha perso due milioni e mezzo di presenze ogni anno. Se facciamo un calcolo di 50 euro a presenza (tra soggiorno e indotto) ci troviamo con 125 milioni di euro in meno all’anno; se lo moltiplichiamo per i dieci anni (dal 2007 al 2017) sono la bellezza di un miliardo e duecentocinquanta milioni che l’isola ha perso. Avete capito bene, un miliardo e duecentocinquanta milioni, tanto ci sono costati gli amministratori e i presidenti di categoria miopi e incapaci di arginare o reagire a questa emorragia di presenze.

Alla luce di tute queste cose mi sento proprio di dire che noi isolani siamo proprio dei Coglioni. Come rimediare? Dobbiamo svegliarci e smetterla di dormire con “la zizza in bocca”, i tempi che i clienti venivano soli sono finiti. Diamoci  da fare, partendo da una serie di principi fondamentali ormai non più procrastinabili.Eleggiamo un presidente degli albergatori capace, decidiamo la linea del nostro prodotto, diamo una nuova identità all’isola (isola verde sarebbe perfetto), coinvolgiamo gli amministratori, le associazioni, i sindaci a lottare contro il traffico, a fare i depuratori, a pubblicizzare (tutti insieme e uniti) nel mondo l’isola. Decidiamo una volta per tutte che il futuro dell’isola non è nel caos, nel traffico e nell’assomigliare ad una città ma è nella costruzione di un’isola ecocompatibile in armonia con la natura.

* IMPRENDITORE TURISTICO

 

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