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«Necessario partecipare quando viene indetto uno sciopero»

di Francesco Castaldi

ISCHIA – «Premesso che scioperare è facoltativo, voglio esprimere la mia più totale disapprovazione nei confronti di coloro che credono di svolgere attività sindacale, ma che quando devono scioperare – e devono farlo perché rappresentanti di una sigla – si tirano indietro». A rilasciare queste dure dichiarazioni al nostro quotidiano è stato Marco d’Ambra, dipendente della società IschiAmbiente e rappresentante sindacale Rsa Fit Cisl Reti, che non ha affatto digerito il comportamento dei propri colleghi che, pur ricoprendo il delicato ruolo di referente sindacale, non hanno aderito allo sciopero indetto per la giornata di ieri dai vertici nazionali del comparto di igiene ambientale.

Nella breve lettera (inviata ai lavoratori di IschiAmbiente e, in particolare, ai rappresentanti delle sigle Fiadel, Cgil e Cisal), il dipendente dell’azienda interamente partecipata dal comune capofila ha rivendicato la propria posizione. «Io ci metto la faccia come ho sempre fatto – ha proseguito d’Ambra – e sciopero per una giusta causa. Perdere oggi significa guadagnare tanto domani. Molti miei colleghi forse non hanno capito o non vogliono comprendere la gravità delle regole che il governo Renzi vuole applicare in materia di Jobs Act al contratto d’igiene ambientale. Non è così che si lotta per i propri diritti. La Cisl – ha concluso il rappresentante – continuerà ad essere sempre vicina ai lavoratori per garantire i diritti acquisiti con l’unica forma possibile: lo sciopero».

Intanto, come riferito nell’edizione di ieri de “Il Golfo”, situazioni diverse da quelle dell’ente capofila si sono registrate negli altri comuni isolani. All’ombra del Torrione, ad esempio, la Ego Eco non ha preso parte allo sciopero nazionale indetto dai sindacati, e questo in ragione dei solenni festeggiamenti in onore del patrono di Forio, san Vito. Il servizio di raccolta della nettezza urbana nel comune di Lacco Ameno, come dichiaratoci dal sindaco Giacomo Pascale, è stato assicurato, anche se buona parte dei lavoratori (il 70%) ha deciso di incrociare le braccia e prendersi una giornata di riposo. Gli operatori di Serrara Fontana, invece, hanno garantito i servizi minimi e, al tempo stesso, hanno presidiato con una propria delegazione il palazzo municipale dove ha sede l’ente guidato dal sindaco Rosario Caruso. La raccolta è stata del tutto regolare, infine, nei comuni di Casamicciola e Barano.

Nella giornata che ha preceduto lo sciopero, i sindacati hanno divulgato un articolato comunicato stampa rivolto all’attenzione dei lavoratori, delle lavoratrici, delle rappresentanze sindacali unitarie e delle strutture sindacali. «L’irritazione per il silenzio irresponsabile di Utilitalia e la miopia di Assoambiente – si legge nella nota – stanno costringendo il settore dell’igiene ambientale a un conflitto senza precedenti. Anche la lunghissima trattativa terminata stanotte con Assoambiente, dove non si è raggiunta una sintesi, non ci ha permesso di avviare un percorso per un contratto nuovo e di maggiore forza per il settore. Oramai la situazione è di un conflitto continuo, dove le ragioni della vertenza, volte a migliorare tutele e condizioni di lavoro, non riescono a trovare risposte».

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I sindacati hanno proseguito asserendo che «nei giorni passati avevamo riservato, dopo la proclamazione dello sciopero […], molta fiducia negli incontri annunciati con l’Anci Nazionale e con FISE/Assoambiente, non avendo più nessuna notizia da Utilitalia da quasi due mesi. Per questo, ringraziamo il Presidente dell’Anci Fassino per il grande lavoro e per la grande disponibilità messa in campo ma, com’è noto, il tentativo di mediazione tra i sindacati  e  associazioni datoriali non è andato a buon fine a causa dell’intransigenza di Utilitalia, cosi come la trattativa successiva con Assoambiente, dove le imprese private non hanno compreso i rischi che stiamo vivendo come settore e  le crescenti difficoltà che il nostro lavoro sta subendo. Ora – hanno sottolineato i sindacati – proseguiremo la mobilitazione con ancora più forza e decisione, proprio come ci hanno chiesto a gran voce le operatrici e gli operatori del settore, dopo lo straordinario risultato dello sciopero del 30 maggio scorso, anche estendendo il conflitto con le aziende in ogni momento di confronto territoriale».

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Lo sciopero svoltosi ieri rappresenta, secondo i vertici sindacali promotori dell’iniziativa, «[…] l’ennesima tappa di una vertenza che continuerà a essere durissima se le regole sugli appalti e sui passaggi di gestione, le garanzie sulla salute e sulla sicurezza, le clausole sociali e il giusto adeguamento economico non saranno valorizzati. Dobbiamo fermare chi vuole generazioni di lavoratori precari; dai diritti alle tutele nei rapporti di lavoro, nelle condizioni di salute e sicurezza – segnate dalle costanti morti bianchi nel settore -, e negli  appalti alle cooperative spurie con condizioni di lavoro assurde e fatiscenti con concreti rischi d’infiltrazioni criminali, come più volte riportato dalle cronache quotidiane. Basta alla mercificazione del lavoro».

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