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E’ l’estate del decoro: dopo Ischia con i bagnanti, ecco Capri con i tassisti

ISCHIA. Ci sono certe cose sulle quali i nostri “cugini” sono oggettivamente insuperabili. Perché magari saranno anche trovate “spot”, ma francamente in quel di Capri sono effettivamente dei veri e propri maestri quando si tratta di adottare iniziative che possano avere un immediato e positivo effetto mediatico. In un’estate in cui l’isola verde sembrava aver sottratto a quella azzurra lo scettro delle ordinanze legate a decoro e questioni affini (grazie alla doppietta del sindaco d’Ischia Enzo Ferrandino, che aveva varato dapprima quella che vietava di sciorinare i panni dai balconi nelle zone centrali del paese e poi quella che vietava di passeggiare scalzi o in costume e a torso nudo), ecco che da Capri arriva l’immediata replica. Che dire, forse avranno provato imbarazzo a non rimanere sotto i riflettori e dunque hanno deciso di correre ai ripari.

E va detto, perché questo va riconosciuto, che l’idea è stata ancora una volta di quelle geniali. Nell’ultima seduta del consiglio comunale – e per giunta con voto unanime – è stata approvata una delibera che riguarda l’abbigliamento che i tassisti e in generale i conducenti e titolari di licenza devono indossare mentre si trovano in servizio. O meglio, per essere precisi, cosa non devono indossare. Perché il provvedimento del civico consesso mette al bando indumenti quali canotte, pantaloni corti e sandali. Saranno invece obbligatori camicie o maglie, pantaloni lunghi e scarpe chiuse. Prima di aprire il dibattito, giova solo sottolineare che l’iniziativa è stata discussa e concordata con la stessa categoria degli operatori del servizio pubblico da piazza. La proposta è stata portata al consiglio dal vicesindaco Roberto Bozzaotre che aveva già manifestato proprio ai tassisti “la necessità di indossare abbigliamento decoroso”. Il ricorso alla delibera di civico consesso, e non ad una semplice ordinanza, si è reso necessario perché si è dovuto modificare il regolamento comunale sul servizio taxi. In particolare, all’articolo 20 comma 1 è stata aggiunta la seguente sottolineatura: “Avere durante il servizio abbigliamento decoroso e comunque confacente al servizio pubblico prestato con divieto assoluto, in particolare per gli uomini, di indossare pantaloni corti, canotte e calzature scoperte del tipo sandali”.

Tale provvedimento, è stato dichiarato immediatamente esecutivo, di conseguenza gli agenti della polizia municipale hanno avuto, da subito, l’incarico di effettuare dei controlli sul territorio per verificare il rispetto della normativa. Chissà che ad Enzo Ferrandino non venga in mente di seguire quel motto che recita “non c’è due senza tre”. Anche se dover andare a ruota dei capresi non sarebbe certo il massimo della vita. E poi siamo quasi a ferragosto. Ma per l’anno prossimo, magari anche gli altri sindaci dell’isola verde un pensierino potrebbero farcelo. Sì, non sarebbe una cattiva idea.

Gaetano Ferrandino

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