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Caos trasporti, la provocazione di Giuseppe Di Meglio

di Stefano Arcamone

 

ISCHIA. Sulle inefficienze dell’Eav si potrebbe scrivere un testo accademico, per tipologia e varietà di disservizi che, soprattutto negli ultimi cinque anni, hanno trasformato l’erede della mai troppo rimpianta Sepsa in un “casus studi” sul clientelismo delle società partecipate dell’Italia meridionale. Ancora quest’anno le cronache hanno raccontato di corse soppresse, autobus guasti, mancanza di pezzi di ricambio e di tutto quel campionario di inefficienze con il quale, ormai, si ha una triste familiarità. Negli ultimi quindici giorni, la società ha noleggiato una ventina di autobus – sgangherati, malfunzionanti, ma almeno operativi – con i quali si è cercato di tamponare l’emorragia di mezzi di linea (ne giravano una ventina sugli almeno 46 necessari a coprire tutta l’isola fino a metà luglio) nel pieno della stagione turistica.

Un espediente temporaneo, nell’attesa che la Regione, come anticipato dal consigliere regionale Lello Topo, si decida a staccare l’assegno da 500 milioni di euro destinato a ripianare il debito “monstre” accumulato dalla società negli ultimi anni e rilanciarla finalmente sul mercato.

Nel frattempo, però, i problemi sono enormi. E a pagarne le conseguenze, oltre ai fruitori dei mezzi pubblici, sono anche gli imprenditori. Tra questi c’è chi, come Giuseppe Di Meglio, concessionario delle Fonti di Nitrodi, ha deciso di passare al contrattacco. E ha deciso di farlo con una proposta che è a metà strada tra la provocazione nuda e cruda ed una possibile soluzione al problema: disporre un servizio navetta – rigorosamente privato – che raccolga, anche sulle fermate degli autobus di linea, quanti vogliano andare in quell’angolo di paradiso a metà strada tra Barano e Buonopane. Lo farebbe in barba alle leggi e ai regolamenti, com’egli stesso ammette. «Ma abbiamo subito flessioni di fatturato evidenti» spiega Di Meglio annunciando di aver preso contatti con una società di trasporti privata «per fare un servizio di linea sulle fermate per raccogliere i turisti che vogliono venire da noi, ben sapendo che non è legale».

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Sembra una provocazione, ed in parte lo è. Ma Di Meglio sembra fare sul serio. Al punto che ha già inoltrato una comunicazione alle sei amministrazioni dell’isola annunciando l’idea e chiedendo alle stesse di autorizzare il servizio.

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«In relazione alle note problematiche del servizio di trasporto pubblico locale di linea – scrive Di Meglio – ormai divenuto talmente inefficiente da causare notevoli danni alle imprese che operano nel settore turistico dell’isola di Ischia, onde evitare che i danni all’economia si protraggano ulteriormente e per tutto il periodo estivo, sono a chiedere l’autorizzazione in via straordinaria al’esercizio di un servizio di linea, completamente a carico dello scrivente, per far affluire i clienti della nostra struttura termale in maniera normale e consona dall’intera isola».

C’è perfino già il piano orari. Nell’idea di Di Meglio saranno due le linee destinate a coprire il servizio, con partenze da Lacco Ameno e Sant’Angelo per un totale di dieci corse giornaliere. Troverà l’appoggio dei sindaci? Chissà. Quel che è certo è che almeno in un paio di occasioni l’amministrazione di Ischia lanciò l’idea di aprire il servizio di trasporto pubblico ai privati, anche se, superato il clamore estivo per i disservizi, quelle proposte sono finite, insieme a tante altre, nel cassetto delle idee abortite.

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