CULTURA & SOCIETA'

L’altra pesca con licenza di… pescare

Oggi sull'intera isola si contano quattro "paranze" che praticano la pesca a strascico. Queste imbarcazioni escono alle 2 del mattino per ritornare in porto verso le 16. Altre 30 imbarcazioni di dimensioni più piccole formano la flottiglia dei pescatori locali

Naturalmente, c’è anche e soprattutto un’altra pesca, quella per mestiere, che si ti va bene, ti permette di portare il pane a casa. Ma questo è un altro discorso che non ha nulla a che vedere con quelli che praticano la pesca subacquea con mezzi leciti e non.

ALICI INFARINATE ALLA SAGRA DI SAN PIETRO A ISCHIA DI QUALCHE ANNO FA

Purtroppo i pescatori isolani professionisti, muniti di licenza sono in via d’estinzione, la durezza del lavoro e le normative europee ne fanno giorno dopo giorno, una categoria in evidente difficoltà .Una vita lontana dalle prospettive dei giovani d’oggi che non amano il sacrificio. Chi invece si dà da fare e si attrezza come si deve, se la passa alquanto bene. La dimostrazione ci viene da Ischia Ponte, dove di primo mattina si accostano alla banchina del piazzale Aragonese diverse barche con un buon pescato realizzato durante la notte . la vendita del prodotto ittico freschissimo è assicurata, per via del fatto che numerosi clienti fanno ressa per comprare. Alcune di queste barche vengono anche da Procida, da Bacoli e da Monte di Procida. Apparte cìò, oggi su l’intera isola si contano 4 “paranze” che praticano la pesca a strascico. Queste imbarcazioni escono alle 2 del mattino per ritornare in porto verso le 16. Altre 30 imbarcazioni di dimensioni più piccole formano la flottiglia dei pescatori dell’intera isola d’Ischia. Eppure il nostro mare è ricco di pesci pregiati come gli scorfani, i dentici, le triglie, le aguglie ordinarie di colore argento intenso, le aguglie imperiali, le alici, le murene, i rombi, i merluzzi (pregiati e di ottimo sapore quelli pescati con l’amo del palanghesaro ), i cefali, le spigole, le lamprede, le orate, le pezzogne e poi i pesci azzurri come il pesce bandiera o pesce “serra”, le stesse alici, le sardelle, i lacerti, i picarelli , le tonnachielle, e il pesce pamparo dal gusto forte ma delizioso. Altro pesce particolare del nostro mare è il membro-reale e il sorcio di mare dal colore rosaceo, che si pesca ancora oggi al largo della chiesa del Soccorso a Forio. Sono scomparse del tutto le tonnaia, famosa quella di Lacco Ameno, come pure quella di San Pietro . Altri pesci importanti ed oggi costosi vengono pescati intorno all’isola, il pesce spada, il tonno gigante, lo sgombero, il dentice il sarago che sono pesci d’entrata.  In passato abbondavano pure le aragoste, le seppie i gamberi, i granchi, i ricci (oggi molto richiesti dai ristoratori) le stelle di mare e le padelle. Il porto d’Ischia era pieno di vongole ed altri frutti di mare. Squisiti sono gli scorfani di Sant’angelo. Quindi, anche per i pesci vale l’espressione: altri tempi. E’ innegabile che questi pesci nobili e non, per farsi catturare nelle capaci reti, il pescatore deve sudare le proverbiali sette camice. Di qui il concetto innegabile secondo cui il pescatore per portare il pane a casa, fa un mestiere duro, di grandi sacrifici.che non sempre è ripagato adeguatamente.

michelelubrano@yahoo.it

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