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L’Europa tra storia, attualità e aspettative

A Forio, presso Cantine Pietratorcia, si è tenuto un incontro sul tema “L’Europa che vogliamo” alla presenza di Enrique Barón Crespo, Presidente del Parlamento europeo dal 1989 al 1992

Siamo in un momento storico molto particolare per l’Europa, in cui ci si interroga attorno a temi che spaziano su più fronti: dalla globalizzazione all’economia, dall’immigrazione alla sicurezza comune. E poi, come si sa, ci sono il conflitto russo-ucraino che perdura da oltre tre anni e, più di recente, lo scontro sui dazi con gli Stati Uniti di Donald Trump. Sfide da far tremare i polsi in un contesto globale estremamente bellicistico in cui la parola pace sembra essere scomparsa dal vocabolario di tutti i politici del mondo. Sono stati questi i temi dell’incontro “L’Europa che vogliamo”, tenutosi presso Cantine Pietratorcia a Forio. L’evento, fortemente voluto da Franco Iacono, è stato moderato dal giornalista Franco Borgogna e ha visto gli interventi di Vito Iacono, Consigliere Comunale di Forio e di Enrique Barón Crespo, Socialista e Presidente del Parlamento europeo dal 1989 al 1992. Inizialmente doveva essere presente anche Sandro Ruotolo, Deputato al Parlamento Europeo in quota Pd. Per diversi motivi non è potuto esserci, ma attraverso un comunicato, letto ai presenti da Franco Iacono, si è premurato di esprimere il suo attaccamento ai valori europeisti e occidentali. Subito dopo ha preso la parola il Consigliere Vito Iacono: «Con l’incontro di oggi intendiamo parlare dell’Europa che vogliamo. Sicuramente viviamo in tempi difficili in cui l’UE non sempre gioca un ruolo di primo piano nella politica internazionale. Anzi, molte volte rischia di essere messa ai margini a causa di una classe dirigente quasi mai all’altezza delle sfide. Questa sera, insieme a noi, c’è un ospite illustre come Enrique Barón Crespo che ringrazio per averci onorato della sua presenza. È stato Presidente del Parlamento europeo dal 1989 al 1992 ed è un convinto socialista che crede nei nobili valori da cui è nata l’Unione Europea. Quando penso a lui mi viene in mente un periodo in cui il nostro continente era cruciale nelle sorti del mondo, dando un contributo nelle dinamiche della pace. C’erano politici ed esponenti istituzionali di grande spessore, mentre adesso ci ritroviamo con figure meno decisive nello scacchiere geo-politico». Il Consigliere Comunale di Forio ha chiosato: «Oggi c’è solo demagogia da parte dei paese membri dell’UE e fatico a vedere un orizzonte comune. Subiamo passivamente l’onta degli Stati Uniti e addirittura si fanno polemiche attorno al Manifesto di Ventotene, un documento per la promozione dell’unità politica europea con il quale ci si prendeva cura dei più deboli e dei territorio periferici. In un mondo frammentato e dilaniato dai conflitti armati è necessario che l’Unione Europea parli di pace e torni a mettere in campo la diplomazia, soprattutto per far cessare la guerra in Ucraina». Dopo alcune considerazioni del moderatore Franco Borgogna, è seguito l’intervento di Enrique Barón Crespo, Socialista e Presidente del Parlamento europeo dal 1989 al 1992: «L’Unione Europea ha davanti a se una sfida molto importante che consiste nel portare a termine il processo di unità, che ha cambiato per sempre le nostre vite. Una volta l’Europa era frammentata, divisa e perennemente in lotta per l’egemonia, ma dopo la Seconda Guerra Mondiale, fortunatamente, ha prevalso il senso di pace e sulla base valori di comunità, fratellanza, amicizia è nata l’UE. Oggi viviamo in un mondo pieno di sfide da affrontare in maniera compatta perché non possiamo permetterci di andare in ordine sparso. Uniti si vince, mentre da soli siamo fragili e indifesi». Ha, poi, tratteggiato le principali differenze tra l’Europa con quella degli anni Novanta del secolo scorso: «Rispetto a trent’anni fa l’Europa è cambiata moltissimo. Quando ero Presidente del Parlamento Europeo c’era ancora il Muro di Berlino ed eravamo solo 12 stati membri, mentre adesso ne siamo ben 27. In tutti questi anni l’Unione Europea ha ottenuto grandi risultati di cui sono molti felice. Pensiamo, ad esempio, all’Euro, una moneta comune che ci ha reso forti e competitivi a livello economico o, ancora, al progetto Erasmus che permette a tanti studenti di viaggiare e fare nuove esperienze. Siamo una comunità di 450 milioni di persone che si rispecchiano nei valori della libertà e della democrazia».Enrique Barón Crespo ha fatto anche un passaggio sulla guerra in Ucraina: «Oggi, purtroppo, viviamo in tempi di guerra come testimonia l’invasione russa dell’Ucraina del 2022 ed è necessario difendere i nostri confini da chi non condivide i valori europei e vuole comandare. Io ho la sensazione che Vladimir Putin abbia voglia di tornare alla Santa Alleanza, una dichiarazione politica, poi sistema politico che regolò la vita dei principali Stati europei dal 1815 al 1830 a seguito del Congresso di Vienna. In esso, sostanzialmente, si decideva il ritorno al vecchio sistema di inizio Ottocento sotto il controllo dello zar Alessandro I. L’Unione Europea è per la pace, ma è necessario difendere nostri valori di libertà e i risultati ottenuti finora con tanti sforzi». È seguito un dibattito molto interessante tra i relatori e i presenti in sala sul ruolo che l’Europa deve adottare in futuro. Tra proposte, idee e opinioni è emersa l’importanza e l’urgenza di parlare di temi strettamente attuali ai quali è necessario dare delle risposte.

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