Di tutt’altro tenore la posizione del consigliere Stani Verde, che durante il consiglio è stato autore di un articolato e dettagliato intervento in risposta al sindaco: «È paradossale – afferma Verde – il fatto che molti membri della maggioranza sembravano non essere affatto al corrente di quale sia in realtà la situazione del porto. Dopo il mio intervento in consiglio, molti apparivano impreparati. Il fatto stesso che il Presidente del civico consesso rivolgesse delle domande a me, che faccio parte dell’opposizione, è alquanto strano, giacché egli stesso dovrebbe per primo conoscere bene i fatti riguardanti il porto, che è un nodo centrale dell’amministrazione del paese. Ugualmente strano è che il sindaco non fosse al corrente dell’esistenza di quella scrittura privata, sottoscritta e notarilmente autenticata, che costituisce non soltanto parte integrante del rapporto tra il Comune e la società Marina del Raggio Verde, ma che è anche il documento fondamentale dal quale si evince chiaramente che tutte le strutture portuali appartengono al Comune di Forio. Eppure, il sindaco è venuto in Consiglio a dire che il Comune non poteva gestire il Porto in proprio perché non aveva i mezzi finanziari sufficienti per acquistare i pontili. Delle due l’una: o il Sindaco non sa di cosa sta parlando oppure è in malafede, e io non riesco a credere che egli non conosca quel documento, che statuisce chiaramente che tutte le strutture restano di esclusiva proprietà del comune. Fra l’altro non sono stato smentito, e il sindaco stesso ha chiesto copia dell’atto, mentre altri componenti della maggioranza hanno invece detto di esserne a conoscenza. È quindi chiara la volontà di questa amministrazione di voler proseguire con l’affidamento all’attuale socio privato, che non solo sta gestendo male la struttura portuale, ma che non ha nemmeno realizzato quei lavori che avrebbe dovuto effettuare, in quanto previsti sia dal bando sia dalla loro offerta. Proprio la loro offerta tecnica ed economica prevedeva infatti una serie di investimenti (la prima tranche era di circa due milioni e mezzo) che poi non hanno mai realizzato. L’unico reale investimento è stato quello dei pontili e dei locali per la parte elettrica: in pratica, soltanto lo stretto necessario per poter mungere denaro dalla struttura». Quindi, secondo Lei, la gestione portuale è destinata a continuare con l’identico assetto attuale: «Certo – continua Verde – è evidente, ma è comunque paradossale essere arrivati a questo punto, quando da tre anni tutti eravamo a conoscenza di questa scadenza. Si profila una proroga perpetua a favore dell’attuale società, cosa del tutto inaccettabile. Fra l’altro, la Regione chiedeva al Consiglio un chiaro indirizzo politico-amministrativo, che non è stato fornito nemmeno nell’ultima seduta. Il sindaco, dopo mesi e mesi di proroghe, ha creato volutamente una situazione d’emergenza per poi giustificare l’affidamento fino al 2020. Egli ha provato a giustificarsi, ma è comunque apparso in grande difficoltà. Anzi, a questo punto non so se la volontà di continuare a far gestire il Porto al socio privato sia propria dell’intera maggioranza o solo del sindaco. Si direbbe infatti che tale ipotesi sia fortemente voluto soltanto dal primo cittadino, visto l’atteggiamento di alcuni consiglieri, che sono sembrati sconcertati e spaesati di fronte a quanto emerso. Francesco Del Deo ha affermato che non si poteva fare altrimenti, perché il contratto con la Marina di Raggio Verde era “blindato”, cosa non vera. Infatti non mi è stato difficile smontare punto per punto tutte le dichiarazioni del sindaco. A quel punto egli ha cercato di trovare altre inconsistenti giustificazioni, cadendo in evidente contraddizione: è assurdo affermare che, siccome la maggioranza non sa come gestire il Porto, allora decide di andare avanti con un assetto societario che galleggia nell’illegalità», conclude Verde
