L’EVI nel mirino della Guardia di Finanza
I militari delle Fiamme Gialle hanno chiesto all’azienda un prospetto di tutti i dipendenti di qualsiasi natura con dati anagrafici, incarico e data inizio lavoro. Gli accertamenti di polizia economico/finanziaria potrebbero essere finalizzati a monitorare i concorsi varati, i contratti somministrati e soprattutto diversi aumenti di livello. E adesso…

Negli ultimi tempi è finita sotto i riflettori per diversi motivi. Parliamo dell’Evi, l’azienda intercomunale che gestisce i servizi di acquedotto e fognature sull’isola d’Ischia. In particolare a tenere banco è stata la vicenda legata al mancato rinnovo dei dipendenti con contratto di somministrazione, andati in scadenza lo scorso 31 marzo e non rinnovati dal momento che una circolare ministeriale ha posto il disco rosso su questa procedura sancendo un concetto e un principio chiaro e ineludibile: dopo due anni di rinnovi, o si procede con l’assunzione a tempo indeterminato o almeno temporaneamente bisogna mettere il “freno a mano”. Il risultato è che negli uffici di via Leonardo Mazzella e nelle sedi dislocate sul territorio i dipendenti sono costretti a fare i salti mortali per garantire il regolare servizio – che comunque risulta rallentato e balbettante in alcuni settori – in attesa di sviluppi. Che, stando a voci di dentro, non dovrebbero tardare ad arrivare. Nel frattempo, però, i vertici dell’Evi si ritrovano alle prese con un potenziale problema che potrebbe avere ripercussioni ben più sostanziose e preoccupanti della stessa carenza di organico, il che la dice lunga sul fatto che parliamo di una questione “bollente”.
Secondo alcune indiscrezioni decisamente attendibili, infatti, i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Ischia, guidati dal capitano Giovanni Maria De Giorgio, hanno inoltrato una richiesta all’Evi finalizzata a non meglio precisati accertamenti di polizia economico/finanziaria. Le Fiamme Gialle di fatto vogliono entrare in possesso di un dettagliato prospetto di tutti i dipendenti in forza all’azienda di qualsiasi natura. Per ciascuno di loro vengono anche richiesti dati anagrafici, incarico, qualifica e livello ricoperti e la data di inizio lavoro. Insomma, senza fare giri troppo larghi, nessun dubbio sul fatto che si tratta di uno strumento che debba mettere in condizione gli investigatori di svolgere una dettagliata indagine in grado di appurare se tutto quanto ruota attorno all’Evi è in regola o se esistono falle o anomalie di qualsivoglia natura. Ma su che cosa potrebbero aver messo gli occhi i finanzieri e nello specifico cosa vorrebbero verificare che sia svolto nel pieno rispetto delle regole e delle leggi?
Difficile rispondere a un così complesso interrogativo, anche se questo certo non ci esime dal poter formulare qualche ipotesi, peraltro abbastanza verosimile. La prima: i militari guidati dal capitano De Giorgio hanno puntato le loro attenzioni sui concorsi in atto. Lo ricordiamo, l’Evi ai primi di febbraio ha pubblicato sul suo sito ufficiale 6 avvisi pubblici per l’assunzione di 18 figure tra part time e full time. In particolare si cercano 6 operai, 6 addetti alla clientela, 1 tecnico esperto di direzione lavori, 1 responsabile della progettazione e direzione dei lavori, 2 assistenti tecnici impianti e 2 addetti assistenza lavori. Il termine ultimo per presentare le candidature era fissato nello scorso 28 febbraio ma i concorsi – non appena banditi – avevano immediatamente suscitato tra addetti ai lavori e non l’immancabile “chiacchiericcio” ed il consueto corollario di illazioni e sospetti. Chissà che evidentemente la GdF non voglia capire un attimino meglio come stanno le cose.
Attenzione, però, perché la volontà dei finanzieri di conoscere tutto sui lavoratori attualmente in servizio all’Evi inevitabilmente rimanda anche a un’altra considerazione: le Fiamme Gialle potrebbero voler svolgere accurate verifiche su tutti gli aumenti di livello concessi a diversi dipendenti con transazioni negli ultimi tempi, alcuni dei quali – almeno ad osservarli dall’esterno – davvero di difficile comprensione: un modus agendi che tra l’altro ha comportato un notevole e conseguente aumento dei costi del personale e tutto questo nonostante le numerose ditte esterne a cui puntualmente si fa affidamento per lavori idrici e fognari. Il che significherebbe, tra l’altro, che ci sono troppi “generali” e mancano i soldati semplici, ma questa è un’altra storia. A questo punto è lecito pensare che sarà inevitabile anche un “focus” e un accurato controllo sui contratti a termine, i cosiddetti somministrati, interrotti lo scorso 31 marzo 2025 e non rinnovabili almeno per ora. Che si tratti di soggetti nella quasi totalità dei casi legati ad esponenti politici isolani beh questo è risaputo a tutti e non crediamo serva un’indagine per appurarlo, ma ci sarà evidentemente da tenere sotto monitoraggio altri aspetti in questo momento per noi ignoti, anche perché ovviamente il riserbo che mantengono i finanzieri è strettissimo. E prima di chiudere vi affidiamo una considerazione che magari a qualcuno sfugge ma che nell’ambito di questa attività di indagine che sarà compiuta dalle Fiamme Gialle è tutt’altro che marginale: l’Evi è una società di diritto privato, è vero, ma a capitale interamente pubblico. E questo significa che è soggetta al vaglio della Corte dei Conti. Insomma, c’è poco da stare allegri, ma c’è tempo per capire se qualcuno dovrà cominciare o meno a preoccuparsi.