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«L’Ibsen sarà la mia nuova sfida»

Per la prima volta parla la nuova dirigente scolastica del comprensivo Ibsen di Casamicciola alla prima esperienza ai vertici dopo 30 anni da docente trascorsi a Secondigliano. Spiega di apprezzare tutto del contesto nel quale si trova ad operare, promette il massimo impegno e dimostra subito di avere le idee chiare. Ecco propositi, ambizioni e progetti

Da insegnante a nuova dirigente scolastico: la sfida è Casamicciola Terme almeno per il prossimo triennio con l’Istituto comprensivo E. Ibsen?

«Mi sono insediata in questo istituto, il 2 settembre scorso e, dopo trent’anni di insegnamento a Secondigliano, all’istituto comprensivo Pascoli 2, mi sono trovata da docente a dirigente scolastico. Il passaggio è un po’ difficoltoso.Quando si è docenti, talune problematiche responsabilità sono relative e mi sono resa conto che il dirigente si fa carico di tantissime responsabilità che a guardarle dall’esterno sembrano tanto banali che invece, poi, entrandoci dentro, dall’altra parte, sono responsabilità che vanno, secondo me, al di là delle competenze umane. Così, affrontato il primo impatto, abbiamo riorganizzato un po’ il tutto. Subito ho convocato il Consiglio d’Istituto, quindi ho voluto conoscere i genitori del Consiglio d’Istituto. Loro mi hanno accolto benissimo. Sono state delle persone splendide. Dopodiché ho indetto delle riunioni con gli alunni entranti, le famiglie, quindi della classe della scuola dell’infanzia e della classe delle scuole primarie, quelle delle prime elementari e quelle delle prime dell’Istituto secondario. Con loro mi sono relazionata».

Quali i temi?

« Abbiamo parlato anche delle problematiche di ordine pratico, ma anche quelle della tutela dei minori, quindi la privacy dei minori, il rispetto per la figura di bambino. Quindi prima figura di adolescenti, il bambino adolescente che deve essere tutelato a 360°. Questo prima da parte della famiglia e noi, dopo, continuiamo l’opera della famiglia a scuola. E, infatti, ho detto proprio loro che bisogna avere una sinergia fra parte genitoriale e parte educativa. Quindi riappropriarci il ruolo d’istruzione che ha la scuola e della sinergia fra docenti e famiglie».

Casamicciola per sua natura intrinseca è un territorio molto particolare, la scuola riveste un ruolo importantissimo, forse più che altrove. Da 7 anni è in piena emergenza dopo il sisma, anche l’alluvione, però, non ha mai perso, in una maniera o in un’altra, le sue sedi lasciando una scuola sul territorio sebbene in emergenza ed in attesa di ricostruire. Ci sono state delle istanze particolari da parte dei genitori o dei docenti stessi in tal senso. Quali sono i problemi, anche di logistica, che ha riscontrato nel rientro proprio negli immobili che le sono stati messi a disposizione?

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«Il 3 settembre, in qualità di dirigente ho fatto una ricognizione dei plessi e questo istituto è composto da quattro plessi, uno che è il “Manzoni” che accoglie sia i bambini della scuola dell’infanzia che della scuola primaria e dove è insita anche la segreteria. Poi c’è il “Plesso De Gasperi” che accoglie, detto anche “Perrone” con i tre ordini di scuola infanzia, primaria e secondaria di primo grado, poi plesso Lembo a La Rita che è un plesso distaccato dove vengono accolte tre classi di scuola primaria e poi un altro plesso che era via Morgera alla Marina e che accoglieva due classi di scuola media. Ebbene per ottimizzare i tempi, anche nell’ottica dell’apertura che si è avuta il 12 settembre, ho ritenuto opportuno, sentito il parere del Collegio docenti e quello del Consiglio d’Istituto, trasferire le due classi di scuola secondaria di primo grado. Una in questo plesso dove si trovano gli uffici che è il Plesso Manzoni e l’altra del Plesso De Gasperi, facendo una rotazione quadrimestrale fra entrambe. Anche perché gli spazi del Plesso Morgera dovevano essere messi a posto. Chiuso da tanto tempo aveva bisogno di una bonifica. Ho ritenuto poi opportuno, sempre sentito il parere del Collegio del Consiglio, riservare quel plesso alle sale prove della musica e anche farlo diventare un plesso laboratorio per gli alunni, quindi un laboratorio artistico, un laboratorio cinematografico, un laboratorio musicale. Anche perché, essendo questo un istituto ad indirizzo musicale, i ragazzi non portano gli strumenti a casa, ma li tengono a scuola, quindi avere un un’aula, uno spazio preposto per l’accoglimento degli strumenti, di tutti gli strumenti è una cosa importante anche per i genitori che non devono avvertire un peso ulteriore. Portare gli strumenti avanti e indietro, quindi. Quello sarà riservato unicamente come laboratorio di musica d’insieme dove i ragazzi, dopo aver fatto le varie prove, poi si esibiranno in vari spettacoli. Venendo dal territorio napoletano, mi piace tutto il mondo artistico e quindi anche per questo vorrei valorizzare questo aspetto. E poi…».

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«Ho trovato genitori molto disponibili. Come detto i primi contatti che ho avuto con le mamme che fanno parte del Consiglio d’Istituto, sono stati decisamente positivi e proficui. Anzi ho trovato il loro un punto di forza e di raccordo»

E poi?

«Dobbiamo sfruttare le potenzialità di ogni ragazzo, ogni ragazzo ha una potenzialità: sportiva, artistica, musicale, informtaica, robotica, scienze. Quindi, far emergere quello che è insito in ogni ragazzino, dalla scuola dell’infanzia alla scuola, alla scuola media, per trovare quel punto di forza per costruire il progetto di vita di ogni alunno».

Quindi la mission dell’immediato futuro è quello di riaprire tutte le strutture anche per creare questi laboratori. Poi c’è il premio Mennella che è sempre stato un fiore all’occhiello.

«Si, continueremo il premio Mennella, perché questa sarà la ventiseiesima edizione, un premio che riguarda non solo i comuni dell’isola, ma anche tutto il territorio italiano, quindi esteso a tutti. Quando sono venuta in questo Istituto ho chiesto subito un incontro con il sindaco, Giosi Ferrandino, il quale mi ha accolto e abbiamo parlato un po’ delle problematiche della scuola, di quello che si doveva fare per la struttura ed è stata una persona disponibilissima che mi ha aperto le porte. Mi ha detto pure che poi in futuro già ci sono dei progetti per poi avere un edificio scolastico unitario, quindi non avere più questi vari plessi dislocati. Ma un plesso unico in cui ci saranno tutti gli ordini di scuola».

Quindi avete anche parlato dei ritardi che si erano accumulati?

«Dopo l’incontro col sindaco Ferrandino, subito si sono attivati con il personale del comune per mettere a posto i plessi per l’apertura al pubblico. Ma c’è ancora da fare e ci rimboccheremo le maniche».

C’è stata invece una particolare richiestadei genitori, qual è stato l’impatto con loro?

«Ho trovato genitori molto disponibili. Come detto i primi contatti che ho avuto con le mamme che fanno parte del Consiglio d’Istituto, sono stati decisamente positivi e proficui. Anzi ho trovato il loro un punto di forza, un punto di raccordo, quindi quel raccordo che serve, che ci deve essere fra scuola e parte familiare. In più poi ho conosciuto anche, parlando di continuità orizzontale, quindi, fra scuole e le agenzie formative, anche il parroco Don Gino, che ho invitato a fare una benedizione di inizio anno nei vari plessi, quindi proprio il primo giorno di entrata dei bambini».

«Appena arrivata ho chiesto un incontro al sindaco: abbiamo parlato di problematiche legate alla scuola, è stato disponibilissimo e mi ha detto che per il futuro ci sono progetti al varo per avere un plesso unico per tulle le scuole del Comprensivo»

Sento che è entrata subito nel tessuto sociale.

«Sì, sì, infatti è il mio intento. Io sono una persona che accetta le sfide, quindi mi trovo qui perché accetto la sfida Casamicciola. Non mi tiro indietro davanti a niente, davanti a nessuno».

Vogliamo fare anche un messaggio augurale ai suoi allievi?

«Auguro a tutti un futuro radioso dal punto di vista scolastico e che ben presto avremo tutti quanti un plesso vivibile. Non dico che questi non siano vivibili, anzi ringrazio tutti i docenti che si sono adoperati al 200% enon al 100% perché si potesse rientrare a scuola. Si vede anche tutto l’impegno che hanno messo in questi anni per i ragazzi».

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