CRONACA

In Campania 38% abitanti rischia di cadere in povertà: è il dato più alto in Italia

Una Voce per Padre Pio ha garantito dall’inizio della pandemia a oggi la ‘spesa solidale’ a 5mila famiglie: «Necessari interventi strutturali e di lungo periodo»

Il 38% degli abitanti della Campania rischia di cadere in povertà, il dato più alto in Italia con quello della Sicilia. È qui, oltre che in altre Regioni del Mezzogiorno, che l’organizzazione non profit Una Voce per Padre Pio interviene con i progetti di ‘Obiettivo Italia’: dal 2021 con il solo progetto di ‘Spesa solidale’ ha raggiunto e sostenuto oltre 5mila nuclei familiari, in gran parte in Campania ma anche in Lazio e Puglia. A Napoli, nei quartieri di Barra, Ponticelli e San Giovanni, l’organizzazione assiste inoltre circa cento bambine e bambini della scuola primaria, per contrastare la dispersione scolastica. Tra le altre attività italiane, sostiene poi le persone anziane sole e distribuisce aiuti economici alle famiglie indigenti. L’organizzazione, in parallelo, è attiva anche all’estero con il ‘Corridoio Umanitario Sanitario – Progetto Cuori Ribelli’, programma medico-sanitario che trasferisce in Italia minori con cardiomiopatie congenite di Costa d’Avorio, Camerun, Ghana e Kosovo per sottoporli a interventi chirurgici salvavita.

Per finanziare le sue attività, l’organizzazione ha lanciato la campagna solidale ‘Padre Pio Social Aide’: si può contribuire inviando sms o chiamando da rete fissa il numero 45531. La raccolta fondi è sostenuta dalla storica trasmissione di Rai Uno “Una Voce per Padre Pio”, in onda venerdì 9 giugno in prima serata, con replica pomeridiana il 2 luglio 2023.

«La crisi socioeconomica del Mezzogiorno va affrontata con urgenza. Nella sola città di Napoli durante la pandemia le richieste d’aiuto sono aumentate del 40% e non si rilevano segni di miglioramento. Per uscire da questa situazione sono necessari interventi strutturali e di lungo periodo che aiutino le persone non solo a “sopravvivere”, ma a costruire il loro futuro, dall’istruzione al lavoro» ha detto Enzo Palumbo, presidente dell’organizzazione non profit.

 Tra i progetti portati avanti in Italia da Una Voce per Padre Pio, ‘Fratello Studio Sorella Scuola’ è al suo settimo anno e prevede sostegno a bambine e bambini della scuola primaria, per contrastare la dispersione scolastica, in particolare nei quartieri di Barra, Ponticelli e San Giovanni. Ogni anno, il progetto segue circa 100 minori.

Spesa solidale – aggiungi un posto a tavola’ affronta gli effetti della crisi economico-sociale legata anche alla pandemia e alla guerra in Ucraina, sostenendo concretamente le famiglie in situazioni d’emergenza; dal 2021, anno in cui è iniziata la pandemia, il progetto ha raggiunto oltre 5mila nuclei familiari, non solo in Campania ma anche in altre Regioni, tra cui Lazio, Puglia e Lombardia. A Napoli, sostenuto dall’Associazione Una Voce per Padre Pio, poi, è attivo l’Emporio solidale, gestito da don Fulvio Stanco e dalla parrocchia di San Giuseppe e Maria di Lourdes di San Giovanni, dove circa 250 famiglie ogni mese ricorrono alla distribuzione di beni e prodotti alimentari.

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Tendere la mano’ prevede invece contributi economici alle famiglie indigenti, perché possano pagare utenze, spese mediche e altre necessità fondamentali. Ogni anno sono sostenute in questo modo circa 500 famiglie.

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In Africa, dove il 90% dei bambini non ha accesso alle terapie chirurgiche, il programma medico-sanitario ‘Corridoio Umanitario Sanitario – Progetto Cuori Ribelli’ trasferisce in Italia minori con cardiomiopatie congenite di Costa d’Avorio, CamerunGhana e Kosovo (in collaborazione con la Missione Kfor Multinational Specialized Unit – Pristina Msu) per sottoporli a interventi chirurgici salvavita. Sinora sono 70 i piccoli pazienti operati dalle eccellenze ospedaliere Italiane. Con il progetto ‘Obiettivo Africa’ sono attivi in Costa d’Avorio orfanotrofi e strutture residenziali per minori e ragazzi, dove vivono oltre 120 bambine e bambini, in parte con disabilità. A Yaoundé, in Camerun, è prevista l’apertura di una nuova casa-famiglia, in cui saranno ospitati bambini orfani o abbandonati.

Nel 2023, grazie alla raccolta fondi, sarà possibile rispondere alle richieste provenienti da Venezuela, Benin, Gabon, Repubblica Centrafricana.

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