Chiusa per pericolo. Come accade in buona parte delle scuole italiane. E come beffa suggerisce, proprio nella giornata dedicata alla sicurezza nelle scuole. Forse un segno, sicuramente un importante coincidenza che aiuta ad accendere i riflettori su una vicenda davvero paradossale che vede i luoghi più importanti della nostra nazione, lì dove gli studenti che frequentano le palestre di conoscenza per formare i cittadini di domani siano luoghi molto pericolosi dove si annida il pericolo.
La scuola che è venuta a trovarsi in problemi seri è quella di Lacco Ameno, l’ex liceo scientifico. Metà scuola agibile. L’altra chiusa per pericolo crolli. Il paradosso succede è successo a Ischia, per la precisione a Lacco Ameno e per la sicurezza e la tutela dell’incolumità degli studenti i Vigili del Fuoco si sono trovati costretti a chiudere la scuola. A chiudere le porte di ingresso è stato l’ex sede del Liceo Scientifico di Lacco Ameno e che negli ultimi anni ha aperto i cancelli agli studenti che seguono il biennio del liceo statale di Ischia, ma che ospita anche i bambini delle scuole elementari che continuano tutt’ora a frequentare le lezioni nella metà buona dell’edificio, grazie alle rassicurazioni di ufficio tecnico e vigili del fuoco.
Il preside Gianpietro Calise aveva inviato una nota al Prefetto, al sindaco della città Metropolitana di Napoli , al direttore generale dell’ufficio scolastico regionale della Campania e al Commissario prefettizio che ha preso il posto dell’ex primo cittadino Giacomo Pascale per ricordare il rischio che si annidava presso la scuola di Lacco Ameno. A partire dal 2 dicembre la scuola secondaria statale di I grado Giovanni Scotti, data l’emergenza creatasi per la chiusura della sede del Liceo di Lacco Ameno, ospiterà 3 classi del Liceo delle Scienze umane nell’auletta numero 35 del primo piano ala destra, nell’ultima aula numero 1 del piano seminterrato e nell’aula magna. La decisione della preside Lucia Scotti viene così incontro alle esigenze degli studenti trovatisi ancora una volta in emergenza per non avere della aule adeguate e sicure.
A essere ospitate presso le Scuole Medie di Ischia saranno la III A, la IV A e la III B del Liceo di Scienze Umane. Una decisione che scongiura così la possibilità che vengano attuati i tanti odiati doppi turni, poco adatta alla concentrazione degli studenti, costretti a studiare di mattina e frequentare le lezioni di pomeriggio, per non parlare dei problemi logistici per i professori non residenti sull’isola e naturalmente delle difficoltà dei genitori che avrebbero così una difficoltà in più nel gestire la routine quotidiana a causa dello stravolgimento causato da eventuali doppi turni. Siamo di fronte a un’emergenza nazionale. Lo scaricabarile è sistematico e alla fine chi rimane a lottare è proprio il dirigente scolastico, aveva ricordato la dirigente scolastica Assunta Barbieri.
Da qualche anno, come legge comanda, i presidi sono equiparati a dei datori di lavoro e come tali sono responsabili del luogo di lavoro dove non solo i professori, ma anche centinaia di studenti devono passare buona parte della propria giornata. “Se volessimo essere pignoli, dati i tanti e tali problemi che ogni anno segnaliamo a chi di dovere, dovremmo chiudere la scuola”. Dopo 30 anni di mancanza di interventi strutturali alla scuola era inevitabile che si arrivasse a questo epilogo. Anni di incuria naturalmente si pagano.