L’importanza della potatura dei fruttiferi
Presso il MUDIS (Museo Diocesano di Ischia) si è tenuto il primo incontro del progetto “Profumo di Terra”, organizzato da Slow Food Ischia e Procida A.M. & R. d’ A. in collaborazione con il Centro Studi Isola d’Ischia e la Biblioteca Antoniana

La passione per il mondo della terra accomuna molti isolani perché la tradizione agricola a Ischia è molto radicata tra le persone. I nostri antenati, soprattutto quelli del secolo scorso, erano dei veri maestri poiché conoscevano ogni segreto del territorio e grazie alla loro esperienza portavano avanti l’economia dell’isola, quando ancora il turismo non era il settore trainante. Parliamo di un momento storico in cui c’era ancora rispetto verso la natura, mentre oggi osserviamo un continuo accanimento nei confronti di quello che dovremmo tutelare a tutti i costi. Con questo spirito di amore per la terra ha avuto luogo l’incontro dal titolo “La Potatura dei Fruttiferi: Pomacee e Drupacee Forme di Allevamento”, a cura del Dot. Agr. Tonino Miccio.
L’evento, tenutosi presso la Sala Antonio Pagano del MUDIS, è stato il primo di tre appuntamenti complessivi e ha visto la presenza di un nutrito numero di persone giunte per l’occasione. Silvia D’Ambra, referente di Slow Food Ischia e Procida A.M. & R. d’ A., ha posto l’attenzione sulle motivazioni che l’hanno portata a organizzare questo incontro insieme il Centro Studi Isola d’Ischia e la Biblioteca Antoniana: «il progetto ‘Profumo di Terra’ è partito tanti anni fa e in questo periodo siamo molto impegnati nella realizzazione di questi incontri che hanno l’obiettivo di avvicinare e collegare il più alto numero di persone. Il comune denominatore che ci lega è l’amore per la nostra terra e a Ischia abbiamo una quantità di piante e di prodotti agro-alimentari davvero unici. Sta a noi valorizzarli e farli conoscere anche fuori dai nostri confini. La filiera agricola e zootecnica è un comparto che dobbiamo sviluppare sotto molteplici punti di vista, ma il punto di partenza deve essere sempre la capacità di trasmettere agli altri la nostra passione. Innanzitutto, è necessario dare gli strumenti alle persone per fare un tipo di agricoltura ‘pulita e giusta’ che abbia un basso impatto ambientale, una giusta retribuzione economica e un’utilità sociale». Silvia D’Ambra ha proseguito parlando dei temi dell’incontro: «Molto spesso si pensa che la potatura sia solo un taglio, mentre in realtà è una sapiente tecnica che ha come obiettivo la salute della pianta. Sono molteplici le motivazioni che spingono le persone a potare, ma l’importante è che ci sia sempre una conoscenza ben precisa. Con l’incontro di oggi che vede protagonista Tonino Miccio vogliamo dare a tutti gli strumenti per mettere in pratica una buona potatura così da prendersi cura del proprio giardino.
È molto importante che ognuno faccia la propria parte perché dalle piccole cose può nascere una nuova percezione della realtà che abbia come principale scopo la messa in sicurezza del territorio. I contadini di una volta lo sapevano molto bene ed infatti in passato non c’erano i fenomeni di abbandono e di degrado a cui assistiamo oggi». A margine dell’evento abbiamo parlato con Tonino Miccio, agronomo e direttore dell’Area marina protetta Regno di Nettuno: «Per potatura intendiamo una tecnica molto precisa con la quale intendiamo dare una forma alla pianta portandola velocemente alla sua stazione di equilibrio. Nei fruttiferi, come il melo, il pero, il ciliegio, il pesco e l’albicocco, è necessario potare secondo dei criteri se si vuole ottenere un buon raccolto. L’incontro di oggi ha l’obiettivo di dare delle semplici indicazioni senza che queste diventino la verità assoluta perché ognuno, come si sa, ha una propria storia con la terra. È bello ritrovarsi qui e condividere con tante persone un pezzetto del proprio vissuto. Io credo che prendersi cura del territorio sia un atto di grande amore verso la natura perché il rispetto per le piante va di pari passo con la messa in sicurezza del territorio. La potatura ha un grande fascino perché è l’arte della pazienza e per ottenere fruttiferi di qualità non è necessario seguire tutte le tecniche. Basta mettere in atto qualche accorgimento e nel tempo si ottengono ottimi risultati». Per rimanere aggiornati sui prossimi incontri del progetto “Profumo di Terra” basta andare sulle pagine social di Slow Food Ischia e Procida o su quelli della Biblioteca Antoniana.








È bello, giusto e tutto vero quello che è stato scritto. Per quel che mi riguarda voglio dire che ci vuole rispetto per il verde ma anche rispetto nel mantenerlo pulito. Cosa che su quest’ isola non esiste. Purtroppo è così. Se si possiede un pezzetto di terra non lo si deve abbandonare certo, anche se non si è in grado di saperlo pulire da soli si trova qualcuno ( cosa molto difficile) e pagando ti sistema un po’ il terreno. E fino a qua ci siamo. Ma poi dopo che si è fatto pulire il terreno ci sono gli incivili che nel tuo terreno ci buttano di tutto, lo usano come deposito della spazzatura. A questo punto cosa si fa? Niente, perché niente si può fare. Con gli incivili non c’è speranza. Quindi che dire, parliamo, parliamo di mantenere il verde pulito ma sono solo parole.