L’importanza storica e religiosa storica degli ex voto dedicati alla santa
I miracoli di Santa Restituta sono testimoniati dai numerosi ex voto custoditi nella chiesa dedicata alla Santa, di cui oggi il popolo di Lacco Ameno e di tutta l’isola festeggia la ricorrenza. Infatti nel Santuario di Santa Restituta esiste una quantità infinita di ex voto. Sono riproduzioni di arti o parti anatomiche d’argento, figure umane, cuori e teste d’argento, vetri e tele dipinte, tovaglie e stendardi ricamati, oggetti personali molto preziosi e oggetti offerti in nome collettivo. Poi stampelle, cordoni di navi ed una piccola bara. I dipinti rappresentano i marittimi, i pericoli sul mare, naufragi, infortuni sul lavoro, le malattie, la guerra. Per questi ex voto accumulati negli anni, c’è uno schedario che purtroppo non segue un ordine cronologico, però inventariato e custodito nell’archivio della chiesa. Per la precisione, ogni scheda riporta il nome dell’autore. Seguono la data di esecuzione, la materia e le misure dell’opera. Le storie raffigurate nei dipinti sono legate ad episodi vecchi ed anche del secolo scorso. Come ad esempio quello capitato al motopeschereccio “La Madonna del Mare”. Di Ciro Barbato d’Ischia, colpito da temporale mentre stava ormeggiando presso il pontile di Lacco Ameno. La barca, con tutti i cavi spezzati sta per fracassarsi contro il grande scoglio detto “Il Fungo”. Gli uomini dell’equipaggio invocando Santa Restituta, riescono a salvare l’imbarcazione dal naufragio e, superando il mare agitato, riescono a rifugiarsi nel porto d’Ischia. Tutto ciò avvenne in piena mareggiata il giorno di Capodanno del 1979. Qualche mese dopo, esattamente il 5 aprile dello stesso anno 1979, la famiglia Barbato attribuendo alla Santa il miracolo della salvezza del peschereccio con l’equipaggio donò alla chiesa di Santa Restituta un quadro che rappresentava il naufragio scampato, Il dipinto fu realizzato dal compianto artista barbiere Renato Pollio di Ischia. Fra i tanti episodi che si richiamano ai miracoli di Santa Restituta legati e non agli ex voto conservati nella chiesa, va ricordato un altro abbastanza interessante e significativo, accaduto nell’autunno del 1887 al largo di Lacco Ameno che riguardò due bastimenti di Gaeta. Il primo di proprietà di un certo Francesco Farese che trasportava carbone, e l’atro di cui non si sa a chi appartenesse, era carico di legna. Erano le dieci del mattino – come ricorda don Pasquale Polito poi riproposto da don Pietro Monti nel suo libro “Gli ex voto di S. Restituta” del 1984 – le barche, così riassumiamo noi, trascinate dal vento impetuoso, trabalzavano paurosamente sulla cresta delle onde. Il popolo di Lacco si era riversato lungo il lido con il cuore stretto dalla più viva pietà per la sorte dei naufraganti. I più anziani che ricordavano un prodigio di 44 anni prima, pensarono di portare in processione e con pari fede, la statua di S. Restituta sul litorale. Corsero in chiesa, ma il sacerdote don Tobia Pascale li frenò. Per fare uscire la Santa per un frangente così particolare, bisognava che venisse informato il Vescovo. Don Tobia non voleva prendersi da solo questa responsabilità. Tentò tutti i mezzi per capacitare la folla. Pregò, supplicò, ma alla fine, davanti al popolo ormai furibondo, lasciò la chiesa e si rifugiò presso un suo poderetto a Mezzavia. Il popolo senza esitare, si caricò sulle spalle la statua di Santa Restituta e la portò in processione sulla vicina spiaggia. Momenti di fede sublime. Il popolo mosso a pietà per l’equipaggio dei due bastimenti che stavano naufragando nella tempesta davanti a Lacco Ameno, con i propri cuori palpitanti pregarono la Santa affinchè si compisse il miracolo con la seguente invocazione: “Santa Restituta, aiutali Tu”. Anche i naufraganti volsero le mani al cielo in segno di preghiera. La tempesta cessò come per incanto. Al ritorno in chiesa, trovarono don Tobia Pascale commosso in preghiera davanti all’altare. Il sacerdote con tutto il popolo presente, intonò l’inno di ringraziamento a Santa Restituta , patrona dell’isola d’Ischia e protettrice del mare.
michelelubrano@yahoo.it