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L’impresa culturale nel Mediterraneo sotto i riflettori della Summer School

PROCIDA – “L’Impresa culturale nel Mediterraneo” questo il tema della XIII edizione della Summer School che dal 29 settembre al 3 ottobre 2018 sarà ospitata presso il Conservatorio delle Orfane a Terra Murata, sede della Scuola di Alta Formazione dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”.

«Nel corso degli anni – dice il prof. Luigi Mascigli Migliorini, organizzatore e cuore pulsante dell’iniziativa – si è confermato un vero piacere aver scelto l’isola di Procida in quanto tutti quelli che sono giunti sul territorio, studenti e docenti provenienti da tante Nazioni che si affacciano sul Mediterraneo, sono rimasti affascinati dall’isola».

Novecento Mediterraneo è il tema prescelto per i lavori di quest’anno che si focalizzeranno su di un frammento, rilevante, di questo secolo fin troppo lungo o fin troppo breve: di scena sono gli anni Venti e Trenta del XX secolo. Anni tra due guerre terribili e forse per questo melanconici, allarmati, pieni di sentimenti opprimenti, ma anche ricchi di vitalità, desiderio di novità, speranza che quello che sembra destinato ad accadere possa, in realtà, non arrivare. Tanto più vero se si guarda al Mediterraneo, che in quei due decenni è attraversato da una diffusa attesa di una nuova Koiné, un’ansia fondatrice di una nuova comunità, quasi che esso, con quel suo lunghissimo passato, possa esorcizzare gli spiriti che l’assai più giovane Europa degli Imperi e delle Nazioni ha evocato e di cui rischia ora di cadere vittima.

Sono gli anni del “sogno mediterraneo”, come lo ha chiamato Émile Temime in un suo libro indimenticabile, cui concorrono scrittori e poeti, pittori, architetti, musicisti, che trovano nei colori, nelle luci, nelle antropologie dello spazio mediterraneo, ragione di immaginare che gli uomini possano capirsi tra loro al di là di tutte le ferite che si sono reciprocamente inferte, persino quelle della violenza coloniale. Anche gli storici vi partecipano. È questo il clima nel quale Fernand Braudel pensa e prepara il suo capolavoro. Ma sono anche gli anni di Pirenne e di Pietro Silva, nel cui Mediterraneo si riflettono tutte le ambiguità della cultura italiana durante il fascismo.

In questa chiave, il programma della XIII edizione della Summer School del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali Unior vuol offrire una serie di lezioni su aspetti diversi e apparentemente eterogenei di questo “Novecento”: la riflessione storica e antropologica, senza dubbio, ma anche le voci diverse e spesso discordanti di scrittori che appartengono al mondo arabo e a quello balcanico, così come alla Spagna e alla Francia. E ancora: le suggestioni che vengono dalle sperimentazioni artistiche e architettoniche e dai suoni del Novecento Mediterraneo.

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Suoni che si mescolano e si fondono all’ombra della memoria: quella del compianto prof. Giuseppe Galasso che, per la prima volta dopo anni, non aprirà i lavori della scuola. «Al prof. Galasso – dice il prof. Mascigli Migliorini – sarà dedicata la lezione inaugurale così come un concerto per chitarra di Carlo Mascigli Migliorini che, attraverso le musiche di autori del calibro di Granados, Albèniz,Villa Lobos, ma anche virtuosi come Llobet e Sègovia De Falla, ci porterà in un interessante giro per il Mondo per poi ritornare nel nostro punto di approdo a Terra Murata. Procida, pertanto, fulcro di un Mediterraneo a “geometrie variabili” formato da popoli con diversi retroterra che bisogna rispettare. In ultimo, ma non per ultimo, presenteremo una collana chiamata “Terra Murata” in cui sono raccolte le lezioni degli ultimi cinque anni». Una XIII edizione, quindi, segnata da novità e sperimentazioni, cornice di uno spazio di riflessioni sempre aperte e tra loro dialoganti.

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