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Lina, la donna del sorriso

Solo un terremoto poteva spegnere il sorriso di Lina, la donna dal cuore d’oro e dall’immensa dolcezza. Il velo implacabile della morte ha avvolto a sè e portato via un’anima che luccicava di valori d’altri tempi. Aveva sempre un sorriso ed una parola dolce per tutti. Era messaggera di serenità, portatrice di pace che elargiva a dosi massicce grazie alla sua incrollabile fede. Legata a doppi fili alle tradizioni, alle sue radici, alla famiglia in tutte le sue sfumature, aveva sempre una parola di conforto per tutti. Era presente e disponibile. Sempre. Da sempre. Con Barano, la sua terra, aveva un rapporto davvero particolare, unico. I chilometri che la separavano da Ischia, da San Ciro, la sua seconda casa, erano solo due passi, la porta accanto. Aveva la presidenza dell’Associazione Culturale “Le ragazze baranesi Anni ‘60” che ha firmato una serie d’iniziative e mostre d’interesse storico che raccontavano Barano per immagini.

Oggi, quel sorriso di Lina, i nostri occhi non lo incroceranno più. Ci mancherà per sempre quel volto, quell’espressione che faceva respirare, dava sollievo all’anima. Era una carezza sul cuore. Era un soffio di serenità nelle giornate più buie, un cuscino nelle battaglie silenziose quotidiane. Era un volto che univa, accumunava, legava. I suoi occhi erano dolcezza, bontà. Tutto. Lina era monumentale per la sua famiglia, una figura imponente per i parenti, per gli amici, i conoscenti. Aveva innata la grandezza dell’umiltà, della semplicità, dell’altruismo. Barano piange la sua figlia più dolce, quelle lacrime che cominciano già a bagnare i ricordi, ad inumidire le immagini, quegli scatti che la mente ripropone in sequenze sparse che parlano da sole nel silenzio di un attimo.

Va oltre lo scibile umano quanto accaduto la maledetta sera di lunedì. Un appuntamento con l’infausto destino, assurdo nella dinamica, beffardo nelle coincidenze in quegli ultimi secondi di vita. Uscire dall’auto, due passi per entrare nella Chiesa di Santa Maria del Suffragio, al Maio, per una veglia di preghiera e il crollo del cornicione della chiesa che la inghiotte nel buio della morte. Tristemente giù così il sipario di un finale improvviso per una vita su cui non tramonterà mai il ricordo. E quel volto, quel sorriso continuerà a colorare il pensiero di Lina, ad illuminare le notti più buie. Per sempre.

Luigi Balestriere

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