Forio, la crisi e il duello con Mario Savio: per Pezzullo arrivano i rinforzi

E’ diventata una vera e propria battaglia senza esclusione di colpi. Si consuma in quel di Forio ed i protagonisti sono il responsabile della locale Confesercenti, Francesco Pezzullo, e il vicesindaco di Forio Mario Savio. Un botta e risposta che come al solito ha tenuto banco sulle colonne de Il Golfo e che, come vedremo tra poco, ha addirittura varcato i confini isolani. Non poco, verrebbe voglia di dire, se pensiamo che ci riferiamo – almeno all’apparenza e con tutto il rispetto – ad una polemica di paese. I fatti sono ormai noti ma li riepiloghiamo a beneficio dei lettori meno attenti. A Forio chiude un negozio in pieno agosto e la circostanza oggettivamente pare anomala: il nostro giornale riporta la notizia accompagnato dall’atto di accusa di Pezzullo che non ci pensa su due volte e si scaglia contro l’amministrazione comunale (colpevole di organizzare troppi eventi che distolgono l’attenzione del turista dal guardare vetrine o entrare nei negozi, a suo dire) e contro il comandante della polizia municipale, ritenuto responsabile di scarsi controlli contro il fenomeno dell’ambulantato.

Un j’accuse pesantissimo che però vede rispondere in maniera netta, per conto dell’amministrazione comunale, il vicesindaco Mario Savio che respinge tutte le accuse al mittente, riferisce che Pezzullo e la Confesercenti rappresentano una quota residuale degli operatori del terziario che insistono sul territorio e ribadisce che un po’ tutti sono contenti di come procede la stagione a Forio e sposano favorevolmente la presenza costante di piccoli e grandi eventi. Polemica finita? Macché! Ancora Francesco Pezzullo invia una lunga lettera al nostro giornale (pubblicata nell’edizione di ieri) con cui rintuzza e contesta tutte le esternazioni del secondo di Francesco Del Deo.

E adesso, dicevamo, per lo stesso Francesco Pezzullo arrivano i rinforzi. Perché a intervenire sulla polemica a distanza con Mario Savio è il presidente interregionale (Campania e Molise) di Confesercenti, Vincenzo Schiavo, che si pronuncia senza filtri sulla crisi dell’economia ischitana e sulla presunta scarsa rappresentatività del loro delgato sul territorio isolano: «Sono totalmente d’accordo con Pezzullo – dice Schiavo- sotto tutti i punti di vista. Dal nostro osservatorio interregionale confermiamo l’esistenza della crisi, che c’è in Italia come in Campania e di cui certo non è responsabile Ischia, sia chiaro. Il presidente Pezzullo dice la verità, avendo il polso della situazione dell’isola e confrontandosi (ascoltando e sostenendo) con le imprese del territorio». Vincenzo Schiavo inoltre replica a Savio sul peso di Confesercenti a Forìo: «Contare in base agli iscritto o meno è una grande sciocchezza. In Italia rappresentiamo 300mila imprese, tutti i  giorni ascoltiamo centinaia di imprenditori, abbiamo inoltre migliaia di pratiche l’anno anche con imprese non iscritte che si confrontano con noi. In breve sosteniamo e diamo servizi (specie erogazione di credito) a tutti coloro che ce lo chiedono, anche ai non iscritti.

Non è un caso che siamo l’unica associazione in Italia ad avere 136 convenzioni con le banche. Noi non lasciamo mai da sole le nostre imprese, iscritte o meno. Ci sentiamo per questo rappresentanti della categoria a prescindere, è nostro dovere essere a sostegno delle aziende. C’è bisogno di fare sistema, urge fare squadra, noi abbiamo solo un unico interesse, ovvero far funzionare l’economia sana. Per farlo è necessario instaurare insieme, anche con le istituzioni, tavoli di trattative, discutendo di quello che serve al commerciante. L’imprenditore è piegato dalle tasse e bisogna anche ottimizzare i costi. Ogni giorno senza incassi per un commerciante è un peso economico in più da sostenere e quindi quando, ad esempio, non funzionano i saldi o il maltempo ha sfavorito gli acquisti, vanno riequilibrati gli opposti interessi. Confesercenti  – conclude Vincenzo Schiavo – è tra le prime associazioni di categoria in Italia, la politica ha bisogno di noi, così come noi abbiamo bisogno della politica, ma quella sana, quella che ascolta, attiva, capace di interpretare le difficoltà degli imprenditori, provando, insieme a noi, a risolvere i problemi delle imprese».