CRONACA

L’inchiesta sul crac della Banca Popolare di Vicenza

Martedì Gaetano Parisi era a Vicenza come teste nel processo per il crac di Banca popolare di Vicenza, dov’è consulente della procura. Al banco dei testimoni, con gli altri consulenti, ha ripercorso la consulenza di 338 pagine, che ha analizzato conti e movimenti, scandagliando un totale di 1300 delibere e 56 mila file. Vi si parla di capitale finanziato per 1,2 miliardi e di acquisti finanziati deliberati per un terzo dal consiglio di amministrazione della banca popolare di Vicenza, per un totale di 414 milioni. Di questi 1.2 miliardi gli acquisti finanziati deliberati dal cda Bpvi, e, quindi, anche da Gianni Zonin, sono 414 milioni, un terzo del totale che, però, sale al 57% aggiungendo anche i 106 milioni avallati dal comitato crediti e i 108 dalla revisione crediti. E un’altra sferzata alle tesi delle difese i tre periti le danno affermando che “nel 64% dei casi di acquisti finanziati il 90% era utilizzato per comprare azioni Banca Popolare di Vicenza” per un controvalore di oltre 963 milioni mentre i finanziamenti “baciati” residue erano destinati alla sottoscrizione di obbligazioni, il tutto con riferimento a 965 posizioni.

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