LE OPINIONI

IL COMMENTO Corso Vittoria Colonna, il declino della via dello shopping

DI MARCO BOTTIGLIERI

Espongo con questo mio intervento alcune considerazioni relative alla difficile situazione che vive ormai da anni la zona di Corso Vittoria Colonna ad Ischia e che è stata ampiamente esplicata nell’edizione di ieri de “Il Golfo” in un articolo dall’eloquente titolo “C’era una volta il Corso”. Bisogna partire da una considerazione che non è assolutamente oggetto di discussione: la crisi economica morde ormai da tempo, almeno dieci anni, la nostra isola e le principali vie dello shopping (che ne sono forse, di detta crisi, la prima vittima). Corso Vittoria Colonna, una delle strade più eleganti, esclusive ed ambite dagli imprenditori e dai principali marchi della moda nazionale ed internazionale, frequentata da una clientela che sceglieva la nostra isola anche perché attratta dalle grandi firme che spesso anticipavano le tendenze della moda proprio sull’isola, sembra avere inesorabilmente perso lo smalto dei tempi che furono. Eppure parliamo di quella che era senza dubbio una tappa obbligata per gli amanti dello shopping ed immancabile nel corso di un soggiorno ischitano.

E poi, ci chiediamo in tanti, che cosa è successo? Si sono incastrate una serie di concause che hanno reso una delle strade più affascinanti e suggestive del mondo in luogo triste e quel che è peggio poco appetibile. Con tutto quello che ne è conseguito, partendo dalle attività che hanno perso valore. Un aspetto, questo, che però non sembra essere stato percepito dai proprietari degli immobili, che continuano a chiedere fitti esosi e soprattutto sproporzionati rispetto al grave momento di crisi che stiamo attraversando accompagnato alla già citata carenza di “appeal” che esercita il Corso. Purtroppo la chiusura di diversi negozi è l’effetto più evidente della pesante crisi dei consumi a cui siamo sottoposti. Ma attenzione però a rassegnarsi a questo andazzo, potrebbe essere deleterio a media e lunga scadenza: non bisogna mai dimenticare, infatti, che è un imperativo categorico quello di tenere in debita considerazione la necessità di valorizzare – nell’interesse collettivo – i centri di ogni città, perché da sempre oltre a rappresentare il cuore commerciale del Paese, hanno un’importante funzione sociale di presidio dei territori che non può passare in secondo piano.

E’ vero, spesso la fortuna o il successo di un luogo può variare per alcuni dettagli, a cui non sempre magari viene riconosciuta la giusta importanza. Quindi, oltre al fatto che attiriamo una larga fetta di turisti low-cost e quindi poco propensi allo shopping, dovremmo chiederci cos’altro ha determinato una simile debacle. Una strada poco elegante, con molti palazzi, case e negozi che versano in una situazione poco decorosa. La poca attenzione al verde pubblico, la mancanza di atmosfera gioiosa, basterebbe un po’ di musica, anche con un impianto di filodiffusione, una migliore utilizzazione delle pinete limitrofe al corso, che potrebbero fungere da catalizzatore se organizzate con giochi e attrazioni per bimbi, oltre che creare svariati posti di lavoro. Un segnale positivo ci viene però dato dalla clientela isolana, che nel tempo è cresciuta e che permette ancora la sopravvivenza di una buona parte di negozi, anche se non si può prescindere da una utenza turistica che deve tornare a essere di un certo livello. Si parla di discesa negli inferi, chissà se c’è ancora posto per recuperare un posto in paradiso.

* ASSOTURISMO CAMPANIA

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