CRONACA

L’inferno di Londra raccontato da un’ischitana

Federica Salvati si trovava nei pressi del London Bridge venerdì quando ha visto la gente urlare e scappare: qualche ora dopo avrebbe capito che Usman Kham aveva ucciso due persone

“La gente correva nel panico tra le urla, subito è arrivata la polizia che ha bloccato ed evacuato il Borough Market pieno di gente e turisti, le persone si sono barricate all’interno dei negozi”. Così Federica Salvati, 27enne di Ischia racconta quanto successo venerdì a Londra. “Ero da poco uscita dall’underground (metropolitana ndr) ed ero nei pressi del London Bridge quando ho assistito ad una di quelle scene che di solito si vedono solo alla televisione e che non appartengono alla vita reale.

Una vera e propria Apocalisse”. Uscita dalla metropolitana Federica ha scattato un selfie. Sullo sfondo, a pochi passi, il ponte di Londra. “Ero in quella zona perché stavo andando a trovare una mia ex collega che lavora da Starbucks. Ed all’improvviso ho visto gente urlare e scappare”. La voce di Federica, mentre ci racconta quanto successo, diventa emozionata. “Ho notato un immediato intervento della Polizia anche se c’era davvero tanata confusione. Nell’immediato ho pensato solo a mettermi al sicuro non capendo che cosa stesse succedendo realmente”. Dopo oltre un’ora Federica ha lasciato da un’uscita secondaria Starbucks. “Per le strade di Londra c’era un silenzio assordante. Un mix di incredulità e paura. Scene mai viste”.

«Ero da poco uscita dall’underground (metropolitana ndr) ed ero nei pressi del London Bridge quando ho assistito ad una di quelle scene che di solito si vedono solo alla televisione e che non appartengono alla vita reale. Una vera e propria Apocalisse»

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Qualche ora dopo si saprà che Usman Khan, il 28enne che, armato di coltello e con indosso un finto giubbotto esplosivo, ha ucciso due persone sul London Bridge, ferendone altre otto era in libertà vigilata. Residente nello Staffordshire, in Inghilterra, ma di origini pachistane, avrebbe dovuto scontare una pena di 16 anni – e un minimo di 8 effettivi – secondo una condanna inflittagli nel 2012 per aver fatto parte di un gruppetto ispirato ad al Qaeda che progettava un attentato contro la Borsa di Londra. Ma era stato rimesso in libertà condizionata nel dicembre 2018, dopo neppure 7 anni, tanto da poter partecipare ieri a una conferenza sulla riabilitazione dei detenuti nella sala in cui ha scatenato l’attacco, poi proseguito sul ponte. Subito prima di essere messo a terra da un gruppo di passanti-eroi sul London Bridge, l’attentatore jihadista era stato bloccato da uno di loro con un estintore. Numerose sono le immagini on line che mostrano quanto accaduto immediatamente prima che il killer fosse atterrato e disarmato dai passanti, e poi ucciso dalla polizia. “mai visto niente di simile”, ci assicura Federica Salvati che dopo aver lavorato per 7 anni presso Starbucks un anno fa, con altri due amici ischitani, ha aperto “Made in Ischia”. Un locale nato con l’obiettivo di valorizzare il nome della nostra isola in una città bellissima come Londra. Archiviata questa esperienza, Federica sta frequentando un nuovo corso di studi. Solo una settimana fa è tornata a Londra dopo essere stata per quasi cinque mesi a Ischia. “Mi mancano gli affetti, la famiglia e gli amici, ma purtroppo, non Ischia. Nel senso che quando sono tornata lo scorso luglio pensavo di restarci a lungo, ma non ho trovato una mia dimensione né personale né lavorativa e per questo ho deciso di tornare a Londra”. E continua: “Quando penso alla mia isola, mi arrabbio. Qui è tutto diverso puoi essere chi vuoi diventare”.  

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