CRONACA

L’iniziativa di Oceanus: una ricetta per salvare il mare

Una campagna che invita a riflettere su quanto un mercato globale senza freni possa desertificare il mare e rompere un antico equilibrio fra pescatori e risorse ittiche con la conseguenza, in alcune parti del mondo, di costringere chi un tempo viveva di pesca o a violare le restrizioni vigenti in materia di pesca, aggravando lo stato di salute del mare, o cambiare lavoro e spesso emigrare. Pesca ed emigrazione sono fra le conseguenze di un mare fortemente impoverito. Il Mediterraneo risulta quello più sfruttato al mondo. Pensate che solo 5 specie di pesci coprono il 50% della richiesta di mercato: tonno, merluzzo nordico, salmone, pollack d’Alaska e gamberi.

Queste 5 specie rappresentano il 50% della richiesta totale di consumo. E per inseguire il mercato spesso la metà di tutto il pescato, frutto di un’uscita in mare, si rivela inutile e infruttuoso per i pescatori che, seppur commestibile, rigettano il pesce morto, di nuovo in mare perché invendibile. Si stima che per ogni kg di gamberetti ci siano 5kg di altri animali considerati “catture-accidentali” – per ogni kg di cannolicchi altri 4kg di “catture-accidentali”.

Tutto questo inaccettabile spreco deve finire. Oceanus con questa campagna vuole raccontarvi cosa si nasconde dietro il pesce che arriva sulle nostre tavole attraverso video-ricette, come questa di Stefano Barbato, e patrocinando e promuovendo libri come quello di Gabriele Bertacchini “Il pesce è finito” che sta avendo un grande successo. Il messaggio è che tutti insieme possiamo fare la differenza, possiamo davvero cambiare le cose e farlo in meglio. Stefano Barbato è fra i primi chef a sostenere questa campagna mettendo a disposizione di Oceanus il suo canale Youtube con più di 700mila iscritti aderendo alla campagna con la sua ricetta per salvare il mare a base di sarde, pesce povero e gustoso protagonista di molti piatti della tradizione mediterranea. La campagna di Oceanus propone diverse soluzioni, la più immediata è anche quella più impopolare, ridurre l’acquisto, occorre ridurre il consumo di pesce e carne su questo Pianeta non è più una scelta etica, ma una necessità.  E quando compriamo, lasciamo perdere questo mercato miope che condanna o esalta determinate specie, acquistiamo pesce rigorosamente locale, italiano e che sia un pescato di stagione, si, proprio come le verdure anche i pesci hanno la loro stagionalità. 

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