CRONACAPRIMO PIANO

Casa Cantoniera, la “scure” degli abusivi

“Patatrac” a Casamicciola: la Città Metropolitana mette in dubbio la legittimità dei fabbricati. Ieri non si è svolta la prevista conferenza dei servizi per la prosecuzione dell’esame del progetto legato alla sistemazione del costone. Respinta la proposta dei privati, Sarno se ne lava le mani: «Adesso tocca a Legnini»

Prosegue a suon di colpi di scena e di ritardi, proposte e controproposte non sempre costruttive la vicenda della legata alla risoluzione del problema “Ex Casa Cantoniera ” a Casamicciola Terme. La frana registratasi il 26 novembre scorso che ha interessato l’omonimo versante litoraneo dell’Isola d’Ischia è giunto da settimane ad una fase di stallo. La Città Metropolitana ha avanzato una sua idea di messa in sicurezza del versante sostanzialmente basato sul l‘uso di tecniche e di impianti di ingegneria naturalistica (reti di contenimento, geostuoie), i privati proprietari dei fondi e immobili sovrastanti hanno presentato una controproposta. Ieri era stata fissata una nuova Conferenza Speciale dei Sevizi per decidere. Sul più bello è giunto lo stop alla valutazione ed il confronto del merito.

La Città Metropolitana ha detto “no” all’ennesima conferenza speciale di servizi convocata esclusivamente per via telematica, dal commissario Giovanni Legnini. Avanzando dubbi e rimettendo in discussione la legittimità degli immobili sovrastanti senza neppure valutare le ipotesi.Sono bastate poche righe, una nota. I privati alla ingegneria naturalistica proponeva di affiancare l’uso di una robusta opera muraria alla base della scarpata su cui poi inserire reti e contenimenti simili a quelli presto dall’ente provinciale.

Di fatto, non si è trattato della prosecuzione dell’esame del progetto rimesso dalla Città Metropolitana di Napoli, presentato l’8 marzo 2023, denominato “Mitigazione del rischio, sistemazione del costone e ripristino della viabilità lungo la ex SS 270 – Anello dell’Isola Verde in Casamicciola Terme” e della proposta progettuale alternativa proveniente dai privati proprietari, trasmessa il 13 aprile ultimo scorso. Come andrà a finire? Lo scopriremo solo vivendo. Intanto il crollo sulla litoranea resta, come le opere provvisionali ed i rischi. L’ultima Conferenza speciale dei servizi, nel merito era stata convocata il 14 aprile, questo senza addivenire a nulla di fatto, oltre ai rinvii sullo stato di attuazione dell’ordinanza commissariale n. 2 varata da Legnini il 17 dicembre 2022.

L’EX PROVINCIA IMPONE LO STOP AI LAVORI

La Città metropolitana dice “no” e nel merito della Conferenza Speciale dei Servizi è lapalissiano: “Per fare delle considerazioni tecniche sul progetto trasmesso in data 13 cm, ci vuole del tempo per leggerlo e studiarlo– scrive l’Ing.Sarno sottolinenando senza risparmiare inchiostro che parte in causa dei problemi sarebbero i proprietari – A parere del sottoscritto risulta anomalo aver inviato al soggetto attuatore della progettazione, ai sensi dell’Ordinanza in oggetto, degli elaborati progettuali redatti da tecnici incaricati da soggetti privati, che tra l’altro, sono parte in causa essendo i proprietari dei manufatti sovrastanti il costone”.

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IMMOBILI ABUSIVI CHE MINACCIANO IL VERSANTE

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Sarno spiega che l’obiettivo dell’opera è salvaguardare gli immobili a valle (quelli che in altre sedi furono indicati abusivi) e non i fabbricati a monte che invece Sarno ritiene “abusivi”. La palla di fango è partita e non è tutta colpa della frana. “Ciò detto, come già scritto nella relazione, di cui al progetto consegnato al Commissario e redatto da CMN, è di prioritaria importanza determinare la legittimità urbanistica edilizia dei manufatti sovrastanti il costone, nonché la realizzazione ed il tipo di struttura che supporta i manufatti (tipo di fondazione e di struttura portante), per effettuare una reale valutazione dei costi/benefici dell’opera progettata. Quanto detto, perché l’intervento progettato è finalizzato a consolidare il costone oggetto di frana per salvaguardare le costruzioni realizzate a monte, affinché queste risultino staticamente sicure e non crollino a valle, con danni a persone e cose inimmaginabili.La legittimità di detti edifici non è di secondaria importanza al fine della progettazione e la valutazione costi/benefici”. Tutto di nuovo in bilico! Per Sarno non c’è trippa per gatti è l’affondo è per i Di Meglio. I “patanari” finiscono nel mirino, ancora, della Città Metropolitana e dei sui tecnici:”Infatti, in linea generale in base ai calcoli geotecnici e a valle di una ultradecennale esperienza di analoghe realizzazioni, si può affermare che analoghi interventi di consolidamento superficiale realizzati da CMN, hanno resistito al trascorrere del tempo, solo quando si è provveduto ad effettuare un adeguato ancoraggio a monte per oltre 5 ./. 7mt con chiodi e/o micropali, di adeguata profondità, che penetrassero nel terreno compatto, ed una corretta ed adeguata regimentazione delle acque superficiali.Si precisa che, più volte negli anni, l’ufficio Patrimonio della CMN, competente alla gestione della casa cantoniera, ha segnalato/denunciato al Comune di Casamicciola che, dal versante (proprietà Di Meglio) veniva giù acqua e materiale detritico, chiedendo al Comune di intervenire mediante ordinanza nei confronti dei proprietari dei suoli sovrastanti, affinché mettessero in essere tutti gli interventi finalizzati a regimentare le acque superficiali che indebolivano il costone”.

Una entrata a gamba tesa che muove sulla scorta delle cattive relazioni del passato tra enti e privati stessi. A sorpresa,per chi non li conosce, uno dei soggetti interessati a fermare i lavori ritenendo che vi siano delle illegittimità. Quelle finalità e gli obbiettivi da raggiungere non sarebbero perseguibili attesa la presa di posizione intransigente. Questo dilemma di natura giuridica burocratica rischia di allungare di parecchio i termini. Se è vero come è vero che ci sono illeciti e abusi. Il vero problema quale sarà? Bisognerà fare una verifica? Ma soprattutto c’è da chiedersi perché non è stata fatta prima e se è stata fatta chi ha sbagliato ? Chi ha sbagliato? Perché c’è questa divergenza di convinzioni?

E L’INGEGNERE METROPOLITANO “SPARA” SUL COMUNE

L’ingegnere Provinciale attacca il comune:”Il silenzio assordante del Comune di Casamicciola, ha costretto l’ufficio Patrimonio di CMN, vittima di questi eventi, a realizzare un intervento di consolidamento superficiale a tutela del proprio bene che, per la mancata collaborazione dei proprietari dei manufatti presenti in sommità al costone, non ha avuto un ancoraggio adeguato ed è stata, probabilmente, la causa del distacco avvenuto il 26 novembre scorso.Ciò detto, ricordando che i manufatti sono in zona rossa dell’Autorità di Distretto, è prioritario stabilire la legittimità dei manufatti in quanto, a parere della CMN l’ancoraggio a monte è condizione indispensabile per una sicura e duratura realizzazione dell’opera. Altri interventi finalizzati alla, se pur condivisibile conservazione dei manufatti esistenti, non darebbero la stessa sicurezza di durabilità negli anni dell’intervento”.

SARNO SE NE LAVA LE MANI: SE LA VEDA LEGNINI

Il Dirigente Coordinatore Ing. Giancarlo Sarno poi scarica tutte le responsabilità sul commissario: “Comunque, per tutto quanto sopra, si fa presente che il Commissario Straordinario nella sua qualità, opera in deroga a quanto gli Enti Ordinari sarebbero tenuti a fare; inoltre ha un proprio staff tecnico di elevata professionalità, in grado di determinare l’intervento più consono alle condizioni locali, anche senza l’assenso degli Enti che in via ordinaria sarebbero tenuti ad approvare. Ciò detto i tecnici di CMN, confermano la bontà del progetto proposto e nel merito, per quanto è stato possibile verificare, contestano le superfici di scivolamento ipotizzate dai tecnici di parte che, chiaramente non incidono sui manufatti esistenti, e si demanda alla esclusiva competenza Commissariale l’approvazione del progetto che riterrà realizzabile”.

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