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«L’insofferenza dei cittadini è ormai transnazionale»

La vittoria di Trump, candidato osteggiato dallo stesso partito in cui si è presentato, e demonizzato da quello avverso, dimostra quanto l’ insofferenza dei cittadini all’establishment ed alla sua incapacità di intercettare i loro veri bisogni, sia ormai transnazionale. E’ ponendosi (almeno a parole) all’ interno del sentire profondo degli americani, che Trump è riuscito a stimolare il sentimento di rivolta a quello che viene imposto da sistema e media come inevitabile, dalla globalizzazione al dominio assoluto dei mercati sulla politica. Certo, quanto il nuovo presidente avrà volontà o capacità di cambiare effettivamente (al di là dei proclami elettorali) in questi meccanismi che hanno oggettivamente impoverito e spaventato la popolazione… è ancora tutto da dimostrare.

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