L’INTERVENTO Sicurezza stradale, il Comitato: «Noi fuori dalla politica»

La politica è fuori e continuerà a rimanere fuori dalle attività di un organismo associativo che si batte in maniera sempre più incisiva per la sicurezza stradale sulla nostra isola. Parole chiare e nette quelle pronunciate dai rappresentanti del Comitato “La strada del buonsenso” in un lungo e articolato intervento indirizzato non soltanto ai sostenitori ma alla cittadinanza isolana in genere: “Ci teniamo a rassicurare quanti ci seguono sul fatto che non siamo alla ricerca di visibilità individuale. Non ci vestiamo di protagonismo, non abbiamo tornaconti o fini personali. Nessuno di noi ha obbiettivi politico-elettorali o affini. Siamo semplici cittadini, genitori, figli, lavoratori, studenti, a cui sta tanto a cuore la problematica della sicurezza stradale che attanaglia la nostra meravigliosa isola. Troppe sono oramai le vite spezzate tragicamente, troppe le lacrime versate. Troppo il dolore. Proviamo a immedesimarci nei familiari delle vittime, vittime di cui potremmo noi esserne i congiunti. E solo per un attimo, in maniera assolutamente non paragonabile, proviamo ad essere al loro posto. E se capitasse a me? Cosa farei? Come reagirei? Beh, è una domanda che ci siamo posti mille volte. Da qui la motivazione che ci anima e che ci porta a fare ciò che già stiamo tentando di fare e cioè sensibilizzazione. Promozione dell’educazione stradale, richieste di infrastrutture, richieste di controlli, nel solco del tentativo di sensibilizzare tutti gli attori che si mettono alla guida di un veicolo e di tutti gli attori istituzionali che hanno giurisdizione sulle nostre strade. Di sicuro potremmo fare meglio. Ci spiace davvero che qualcuno possa risentirsi per quello che facciamo, delle nostre foto/video denunce. Non ce l’abbiamo con nessuno. Tutti possiamo commettere un errore, nessuno di noi è stato da meno. Ma se questa nostra battaglia può servire a sensibilizzare ed a penetrare nelle coscienze anche di una sola persona, allora vorrà dire che il tempo che stiamo spendendo per questa causa, non sarà mai stato tempo perso”.
Poi la parte finale dell’intervento, che si presterebbe (o almeno così dovrebbe essere) a una serie di riflessioni: “Quello che davvero ci addolora è l’indifferenza. Quelle delle istituzioni, quelle delle autorità, quelle delle persone. Guidare il più possibile nel rispetto delle regole è e deve essere una tematica di estremo interesse per tutti, nessuno escluso. Siamo tutti chiamati a fare la nostra parte! E se non troviamo la forza o la voglia di cambiare per noi stessi, immaginiamo per un attimo il mondo che stiamo preparando per i nostri figli. È vero, non possiamo cambiare il mondo, ma tentare di cambiare il nostro mondo, questo sì. E noi abbiamo deciso di provarci”.