LE OPINIONI

Che Casamicciola “alta” diventi un monito per i posteri

Ecco una serie di pericoli sui è soggetta la nostra isola, illustrata in questo ampio resoconto dal geologo Aniello Di Iorio: oggi ne pubblichiamo la prima puntata

La settimana scorsa abbiamo trattato i terremoti vulcanici, terremoti Idrotermali, terremoti di cambiamento climatico, terremoti indotti e del metodo del radon che potrebbe darci, in futuro, informazioni su eventuali terremoti. Tutto questo non è stato preso in considerazione nello stipulare la carta della microzonazione! Oggi invece voglio, qui di seguito, descrivere altri eventuali pericoli a cui è soggetta l’Isola d’Ischia. Parliamo delle eruzioni vulcaniche! Essendo l’Ischia un campo vulcanico, oltre al pericolo terremoti bisogna anche tener presente il pericolo di eruzioni vulcaniche. Quattro fattori possono darci una indicazione sulla ripresa di attività vulcanica, essi sono: i tremori vulcanici, l’espansione della camera magmatica, il riscaldamento del suolo e l’aumento dei gas eruttivi. I quattro fattori “tutti insieme” possono dare un indizio di una prossima eruzione vulcanica. “Uno solo di esso” non può essere preso in considerazione per una prognosi di attività vulcanica. Qui di seguito voglio illustrare i quattro fattori. I tremori vulcanici sono definiti come terremoti che si verificano sotto, nel vulcano, vicino ai vulcani o da processi vulcanici. Livelli eccezionalmente elevati di attività sismica, anni, mesi o ore prima dell’eruzione, sono stati rilevati, senza eccezioni, nelle immediate vicinanze del vulcano.

Il “tremore” è una serie di terremoti di magnitudo inferiore a 1 sulla scala Richter ed è uno dei tanti fattori che ci indica che il vulcano ha ripreso la sua attività. Un processo di eruzione vulcanica è generalmente avviato dall’ascesa del magma. Questo processo produce segnali sismici caratteristici. In geologia, le vibrazioni del suolo sono chiamate segnali sismici. La causa dei segnali sismici è che sta sorgendo stress nella roccia circostante il vulcano ed inoltre processi di degassificazione del magma, che sale lungo linee di faglia prestabilite, crepe o fessure. Da un lato le rocce si rompono, dall’altro le crepe iniziano a vibrare. Nella distruzione delle rocce i terremoti sono innescati con alte frequenze. Al contrario, il movimento della crepa porta al tremore, cioè a terremoti a bassa frequenza. Il tremore può essere misurato attraverso sismografi. Espansione della camera magmatica. Anche i cambiamenti nella formazione del suolo, vale a dire “vulcani che si gonfiano”, indicano un’eruzione. La lenta ascesa del magma all’interno del vulcano, cioè nella camera magmatica, fa “gonfiare” il vulcano e di solito precede un’eruzione. In questo processo, la superficie si espande, le inclinazioni e le distanze cambiano e sorgono delle crepe. Per questo motivo, sono necessarie misurazioni di inclinazione e distanza per misurare queste estensioni sulla superficie di un vulcano. Espansione della camera magmatica può essere misurato tramite GPS e tramite satellite (EDM). BUONO A SAPERSI!

I fatti: • Sulla terra ci sono sempre state eruzioni vulcaniche, quindi da 4,6 miliardi di anni • Ogni anno si verificano ca. 60 eruzioni vulcaniche • Il 5% delle eruzioni vulcaniche distrugge vite umane – anche oggi! • Vulcani definiti dormienti posso sempre risvegliarsi. Un vulcano si riscalda quando il magma si alza lentamente da una camera magmatica. Questo processo di risalita di magma la cui temperatura arriva a circa 1.200 ° C, è accompagnato da un aumento locale della temperatura della roccia adiacente. Sbalzi di temperatura si fanno sentire spesso anche indirettamente, ad esempio a causa dell’aumento delle temperature nelle fonti d’acqua ai piedi di un vulcano. Tali aumenti di temperatura possono essere misurati direttamente sul terreno da stazioni fisse o mediante immagini a infrarossi via satellite. I gas eruttivi sono la principale forza trainante dell’attività vulcanica. Il cambiamento nella quantità, temperatura e composizione chimica dei gas eruttivi è essenziale per la previsione delle eruzioni vulcaniche. Nell’imminenza di una ripresa di attività vulcanica, la fluttuazione nella composizione chimica di questi gas è maggiore, più caldi sono i gas e di conseguenza più attiva è l’attività vulcanica. Spesso, è stato osservato un aumento delle emissioni di SO2 qualche tempo prima dell’eruzione vulcanica. Il monitoraggio geochimico comprende anche il monitoraggio delle acque sotterranee e delle fonti. Perché l’acqua sotterranea è spesso contaminata da fumarole, gas vulcanici che sfuggono al magma e salgono nel suolo. Il degassaggio può essere misurato analizzando la modifica della quantità dei gas della loro temperatura e della loro composizione e nel caso delle acque termali dalla modifica della conducibilità elettrica. Ad elevate emissioni, la concentrazione di alcuni gas può anche essere determinata mediante telerilevamento utilizzando il loro spettro di assorbimento alla luce visibile.

Da ciò illustrato fino ad ora, il terremoto del 21.08.17 potrebbe essere dovuto sia all’assestamento della parte centrale dell’isola, ma anche come preludio di una prossima ripresa di attività vulcanica. Dalle mie esperienze opto per la prima possibilità anche se non ho informazioni fondate e sufficienti per affermarlo o per escludere la seconda possibilità! Mi chiedo comunque se gli attuali scienziati che si occupano di ciò, hanno preso in considerazione e studiata anche la seconda possibilità? Dagli argomenti tratti la scorsa settimana e qui sopra, si capisce benissimo che bisogna mitigare il rischio. Per la mitigazione del rischio generalmente si intende l’acquisizione di dati remoti per proiettarli in una previsione nel futuro. In pratica si impara dal passato e si cerca di non fare gli stessi errori nel futuro. Ciò, non è avvenuto per le zone attualmente terremotate! Infatti, esse in passato sono state più volte interessate da fenomeni sismici, lo stesso si è ricostruito senza precauzioni nella stessa zona! Inoltre, sembra che tutta l’isola non si interessi del pericolo a cui è difronte. Che il sisma è stato circoscritto ad un’area ristretta, non significa che esso sarà delimitato sempre alla stessa zona e con la stessa (attualmente molto bassa!) densità!

  1. CONTINUA

* GEOLOGO

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