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«Grande risultato, il giudice ha riconosciuto la correttezza dell’operato del Comune»

L’avvocato Michelangelo Morgera ha così commentato la favorevole decisione del Tribunale nei confronti della sua assistita: «C’è sicuramente grande soddisfazione per il risultato raggiunto. Ritengo che la pubblica amministrazione, operando in questi termini, abbia svolto correttamente il proprio compito. Parliamo di un caso completamente diverso da quello dei condoni edilizi rilasciati intorno al 2005 in seguito alla legge regionale n.10 del 2004. In quei casi non esisteva alcuna autorizzazione paesaggistica, in quanto i Comuni omettevano completamente il necessario passaggio attraverso la Soprintendenza, e infatti quelle sanatorie non sono state applicabili in quanto ritenute illegittime dal giudice penale, che li considerava “tamquam non esset”. Tutti i cittadini che avevano ottenuto quel tipo di sanatoria si sono poi trovati a dover fare i conti con la giustizia penale. La procedura che è stata invece adottata in questo caso è completamente diversa: la legge Madia ha instaurato una nuova dinamica nel dialogo tra le pubbliche amministrazioni, facendo sì che il silenzio di una di esse, anziché bloccare l’amministrazione procedente, legittimi quest’ultima ad attribuire a tale atteggiamento il significato di un assenso. Nel caso che ci riguarda, il Comune ha rilasciato il permesso in sanatoria in seguito all’autorizzazione del responsabile paesaggistico: il procedimento è dunque perfettamente legittimo, e tale legittimità è stata riconosciuta anche dal giudice penale, che ha ritenuto validamente rilasciato il titolo in sanatoria, revocando l’ordine di demolizione e liberando la mia assistita da ogni obbligo di ripristino dello stato dei luoghi».

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