L’isola chiede la revisione delle zone SIC

L’appello al Ministro Fratin dopo la richiesta alla Regione campania. Chiesta la abrogazione in sede di prossima approvazione del Piano Faunistico Regionale di ogni disposizione che limita il prelievo venatorio

I comuni dell’isola d’Ischia, in collaborazione, hanno proposto al Ministero per l’Ambiente e, prima ancora, alla Regione Campania l’aggiornamento e riperimetrazione delle zone SIC ricadenti all’interno del territorio dell’isola d’Ischia ed in particolare il corpo centrale dell’isola d’Ischia, la stazione di Cyperius Polystachyus di Ischia, le Pinete dell’Isola d’Ischia e le rupi costiere dell’isola d’Ischia. La proposta ai fini di tutela dell’habitat isolano ma anche per consentire una più ampia e diffusa attività venatoria su tutto il territorio isolano, al momento preclusa nelle suddette aree SIC. Le summenzionate aree strategiche per la tutela di habitat di importanza europea (SIC), habitat naturali e semi-naturali che rischiano di scomparire o che sono legati a specie animali o vegetali minacciate da estinzione, sono, infatti, finite all’attenzione dei sindaci isolani in particolare in ordine alla attività venatoria praticata sull’isola e alla necessità di una maggiore salvaguardia dell’intero territorio isolano anche ove non inserito nelle aree strategiche. 

GIANNI MATTERA

Ciò anche in considerazione della rete natura, la rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell’Unione, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario. A farsi promotore della proposta il presidente del Consiglio Comunale di Forio Giovanni Mattera, storico esponete dei Cacciatori isolani, già presidente dell’Associazione Cacciatori, in particolare della sezione di Forio. Mattera ha già inviato alla Regione Campania in data 9 maggio 2023, sulla premessa che la limitazione dell’attività venatoria prevista per il lunedì all’interno delle zone (quasi tutte) comprese nelle aree SIC “provoca fortissima concentrazione di cacciatori nelle restanti zone franche creando di fatto una consistente pressione venatoria in aree limitate, mettendo a serio rischio l’incolumità dei cacciatori stessi, quella degli avventori del bosco, ma soprattutto fu decadere di fatto il concetto di evitare forti concentrazioni verso la Sauna selvatica migratoria”, pertanto veniva richiesta la sospensione in deroga per la sola isola d’Ischia e limitatamente ai periodi di ottobre, novembre e dicembre del divieto di caccia il lunedì nelle zone SIC e pSIC”. Richieste, ad oggi ancora inevase, che hanno spinto alla mobilitazione dei municipi isolani.

Come spiegano i rappresentanti dei comuni “nonostante le dette aree ricomprese nelle aree SIC presentassero condizioni, già più volte documentate, tali da non giustificare alcuna tutela prevista dalla direttiva Habitat, in quanto gran parte del territorio stesso, sottoposto comunque a tutela, non raggiunge gli obiettivi di conservazione dell’habitat o di specie di cui allo specifico piano di gestione”.

Immancabile il richiamo all’ evento alluvionale del 26 novembre 2022, che ha secondo gli estensori della proposta “interessato i comuni di Serrara Fontana e soprattutto Casamicciola Terme, ha determinato una modifica sostanziale di una fetta molto ampia di territorio, sia dal punto di vista morfologico che ambientale, senza omettere che una vasta area, ricadente nella zona Sic Corpo Centrale dell’Isola d’Ischia, è interessata da plurimi interventi da parte della Struttura Commissariale di Governo”.

La proposta isolana, in realtà, parte da lontano, da quando, nel 2019, ai sensi del DM 17 ottobre 2007 del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, sono stati individuati i “soggetti gestori” per l’affidamento e la gestione dei Siti Natura 2000 (SIC – ZPS – ZSC), e per quanto concerne i siti natura 2000 ricadenti nell’ambito dell’intero territorio dell’Isola d’Ischia, è stato designato come soggetto gestore la Regione Campania. Il 23 settembre 2021, su istanza di un Club rappresentativo maggiormente della categoria di cacciatori, di cui Mattera è espressione, veniva richiesta l’attività di monitoraggio c/o modifica delle zone SIC dell’Isola d’Ischia alla luce delle condizioni di salvaguardia e tutela delle specie. Sempre, ovviamente, senza esito. Di qui l’ultima mobilitazione di appassionati e politici. Intelligenti pauca. Con Mattera hanno firmato la richiesta gli esponenti dei diversi comuni quali Massimo Trofa, Antonio Carotenuto, GiovanGiuseppe Zavota, Sergio Buono e Dario Iacono.  

La richiesta inviata al Ministro Picchetto Fratin Gilberto, agli assessorati ed uffici competenti della Regione Campania oltre che all’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei e all’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale Ispra al fine di evitare “i gravi effetti negativi sul territorio e sul tessuto economico e sociale dalla definitiva istituzione delle zone SIC/ZSC”. Per gli estensori della proposta “Appare del tutto evidente il primario risalto che assumono le voci dei “protagonisti” socio- economici di una determinata zona ai fini della realizzazione di progetti di perimetrazione funzionali che, ineluttabilmente, finiscono per coinvolgere gli interessi locali di varia origine”. Per evitare solo effetti negativi, spiegano “deve ritenersi necessario il coinvolgimento di amministrazioni pubbliche, enti del terzo settore e privati proprietari di terreni, anche in consorzio tra loro, data la loro natura/connotazione quali enti esponenziali, e in forza della facoltà riconosciuta alla stessa amministrazione regionale di affidare agli stessi la gestione, anche congiunta, delle aree assoggettate ai vincoli”. Per questo si è chiesto al soggetto gestore: “una immediata attività di ricognizione presso tutte le aree SIC dell’Isola d’Ischia, con particolare riguardo alla zona SIC -Corpo centrale dell’isola d’Ischia e di ogni altra area priva degli habitat naturali e di specie, al fine di aggiornare la attuale cartografia dei siti in linea con gli obiettivi e le finalità imposte dalla normativa europea e nazionale ampiamente richiamata, regolatrice delle zone di interesse comunitario, anche alla luce delle importanti modifiche conseguenti all’evento alluvionale 2022. In seguito a detta attività di aggiornamento/monitoraggio, c’è la proposta, eventualmente sottoporre a tutela altre aree allo stato non ricadenti nelle attuali zone SIC, laddove dovessero essere accertate nuove tutele”.

Tenuto conto, secondo i municipi isolano che “le previsioni delle zone SIC dell’isola d’Ischia si traducono esclusivamente in una limitazione delle attività produttive e venatorie (silenzio venatorio previsto per il lunedì)”. In tal senso si chiede, all’interno delle dette aree, la abrogazione in sede di prossima approvazione del Piano Faunistico Regionale di ogni disposizione che limita il prelievo vanatorio, in subordine, la sospensione in deroga per la sola Isola d’Ischia e limitatamente ai periodi di ottobre, novembre e dicembre del divieto di caccia. Lo status di protezione, sancito dal diritto dell’Unione, di un sito iscritto dalla Commissione nell’elenco dei siti di interesse comunitario può essere revocato, ma a certe condizioni.  In assenza di una specifica disciplina, la revoca o la revisione di un Sic devono essere eseguite secondo la stessa procedura di iscrizione. In altre parole gli Stati devono valutare se sia necessario proporre alla Commissione di escludere tali aree dal sito ove le aree non possano più contribuire alla conservazione degli habitat oppure alla costituzione della rete Natura 2000.

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