L’isola dei topi morti: «Ritrovati anche al Rio Corbore»
Dopo l’episodio verificatosi nei pressi della spiaggia della Chiaia a Forio ora anche nel ruscello che da Barano sfocia nel lido ischitano si è ripetuto lo stomachevole fenomeno
Ancora ratti morti sull’isola. Ancora una volta dei roditori esamini che galleggiano sull’acqua dell’isola d’Ischia. Stavolta non siamo a Forio, dove un’ecatombe di ratti e pesci ancora impensierisce i residenti di Forio ed è oggetto di esami in laboratorio dopo la mobilitazione degli uomini della Guardia Costiera capitanati dal Tenente di Vascello Andrea Meloni, ma anche i veterinari dell’Asl e anche la sezione locale dell’Anton Dohrn coordinata da Marco Munari. Proprio di recente, durante il civico consesso tenutosi all’ombra del Torrione martedì sera si è nuovamente parlato delle possibili cause che hanno portato alla morte di così tanti animali.
Stavolta i topi morti sono stati ritrovati dall’altro capo dell’isola. Galleggiavano sulle acque del Rio Corbore, il ruscello che quanto a pulizia delle sue acque potrebbe essere tranquillamente paragonato al Gange. Acqua torbida, di un colore tra il marrone e il grigio, zaffate di cattivo odore e schiuma e altre sostanze difficili da classificare questo è quanto è possibile vedere nelle zone in cui il torrente ricolmo di sporcizia riaffiora in superficie per mostrare il compendio di schifezze destinate a raggiungere il lido di Ischia per riversarsi nelle acque che lambiscono le spiagge ischitane.
Ischia sta morendo – dichiara Mariarosaria Urraro, coordinatrice dei Verdi a Ischia – e siamo noi ischitani ad assassinarla, il nostro futuro, la nostra economia sono compromesse dal degrado, dall’ottusità dei nostri comportamenti scellerati e irrispettosi. Manifestiamo in piazza e per le strade contro l’inquinamento, ma nel concreto non facciamo nulla per fermare quello che un giorno ci ucciderà.
La nostra ipocrisia nel dichiarare Ischia plastic free. Ordinanze sul divieto di vendita e uso di detersivi bio degradabili e sull’uso di plastica monouso non bio degradabile, per questo prendiamo un premio dal Consigliere Regionale Dei Verdi Francesco Emilio Borrelli. Ci mettiamo in mostra, titoli sui giornali ma siamo degli ipocriti, l’ordinanza c’è ma manca chi la faccia rispettare, mancano i controlli e tutto resta come prima. Calcoliamo quante presenze arrivano sulla nostra isola, ci vantiamo perché arrivano sempre più turisti ma omettiamo di dire che il nostro turismo è malato, arrivano come dicono tanti “ mao mao “, che non solo spendono poco o niente ma contribuiscono a farci finire sulle pagine di cronaca. Infrastrutture vecchie e inadeguate che con l’aumento di turisti evidenziano le criticità, fino a collassare. La colpa non è solo dei sindaci o delle amministrazioni comunali, ma di noi ischitani, della nostra arroganza, della nostra presunzione, loro sono solo l’espressione del popolo”.
Un ricco e articolato “je accuse verde” coadiuvato da una serie di immagini dei ratti morti galleggianti che non fa onore all’isola che di verde ormai sembra avere solo il nome e l’impegno degli aderenti all’omonimo partito politico, cui certo non si può negare di essere particolarmente presenti sul territorio a denunciare con cadenza quasi quotidiana, i mille problemi che attanagliano l’isola.
Se Ischia sta morendo è solo colpa nostra. Non si fa altro che parlare, parlare e parlare ma i fatti dove stanno? Siamo arrivati a non avere più rispetto per nessuno e per niente. Va a finire che la fine di quei topi morti la facciamo anche noi. E forse ce la meritiamo se chi di dovere non si muove a fare qualcosa per poter salvare quest’isola.
Questo non è niente…
Dato che ci siete,indossate i gambali di gomma e percorrete a ritroso tutto il rio corbore ,dalla zona terra rossa fino a Piedimonte:
1) noterete tutti i danni causati dallo sversamento delle acque nella zona dove c era la lavenderia PAT( non parliamo dei casi silenti di tumori al personale che ci lavorava e come ci lavorava ,sopratutto dovuto alle esalazioni di percloroetilene (pec) delle macchine lavasecco.vedete ora che c’è !
2) noterete i danni causati dallo sversamento delle acque e cemento nel tratto del bosco Martino ,accessibile percorrendo via cocoruofo dalla zona Starza. In quel tratto di canale ,alle spalle c’è la ditta edile dei zeppino-ediltorre-
Fatevi un bel giretto lì dentro ,e avete voglia di fotografare
3) ai pilastri sotto il vivaio,chiamate i palombari dei comsubin,e fatevi fotografare che ci sta la sotto.
4)Aprite i tombini piazza degli eroi ,se ci sono ancora ,fatevi un giretto dal continental fino al lido
Ma li quelle ditte sono dei potenti ammanigliate con il comune
Stateve buon .