L’isola d’Ischia ricorda Federica Taglialatela
In Piazza San Girolamo, alla presenza di istituzioni, studenti e cittadini, si è tenuta una commemorazione in onore della giovane isolana scomparsa quarant’anni fa in un attentato terroristico

Il 23 dicembre 1984 è una data che in tanti ricordano, una di quelle destinate a segnare la vita di ognuno di noi. Esattamente quarant’anni fa si consumava una delle più grandi tragedie della nostra storia, ribattezzata poi strage del Rapido 904 o strage di Natale. Stiamo parlando di un attentato dinamitardo avvenuto nella grande galleria dell’Appennino, subito dopo la stazione di Vernio nei pressi di Prato in Toscana, contro il treno rapido 904, proveniente da Napoli e diretto a Milano.Era un treno sul quale viaggiavano intere famiglie del Sud per andare dai parenti emigrati al Nord in vista delle imminenti festività natalizie.
Il convoglio, partito alle ore 12,55, venne sconquassato alle ore 19,08. Morirono sedici persone e duecentosessantasette furono i feriti. Sul quel maledetto treno perse la vita anche la giovanissima ischitana Federica Taglialatela, mentre suo padre Gioacchino rimase ferito. Morirà l’anno successivo per le ferite causate dall’esplosione. Dai processi e dalle relazioni della Commissione parlamentare d’inchiesta è emerso essersi trattato di una strage la cui ideazione ed esecuzione erano state il frutto di un intreccio di interessi e legami coinvolgenti, a vario titolo, criminalità organizzata comune e criminalità mafiosa. D’altronde, erano quelli gli anni in cui Cosa Nostra ricorreva alla violenza indiscriminata propria dello stragismo terroristico. Da quel 23 dicembre 1984 nulla è stato più lo stesso per la comunità isolana e oggi, a distanza di quarant’anni, è stato doveroso ricordare quanto accaduto. E così il Comune di Ischia, il presidio di Libera Ischia “Gaetano Montanino”, l’IC Ischia 2 – G. Scotti, l’IPS V. Telese e il Liceo Statale Giorgio Buchner si sono ritrovati in Piazza San Girolamo per onorare la memoria di Federica Taglialatela. In precedenza un corteo di studenti, docenti e dirigenti partito dall’Istituto V. Telese ha incluso lungo il percorso studenti, docenti e dirigenti della scuola Scotti e del Liceo Buchner per recarsi sul luogo della manifestazione.
Sul palco Enzo Ferrandino, sindaco di Ischia, ha voluto ricordare Federica Taglialatela come una ragazza speciale: «Nel 1984 la comunità isolana ha avvertito la morsa di una immane tragedia quando scoprì che una giovanissima ischitana aveva perso la vita in un assurdo attentato su un treno. Erano i giorni precedenti il Natale e, seppur ancora piccolo, ricordo bene il dolore che provai in quegli attimi. Qualche tempo dopo, a causa delle ferite riportate dall’esplosone, venne a mancare anche Gioacchino, il papà di Federica. Questi accadimenti gettarono nello sconforto l’intera isola che da allora è sempre rimasta turbata da quanto avvenuto. Io avevo una conoscenza diretta di Federica Taglialatela perché a scuola ero compagno di classe di suo fratello e voglio ricordarla come una ragazza piena di vita che, come tanti di noi, amava giocare in piazzetta. Essere qui, a quarant’anni dalla sua tragica scomparsa, è doveroso, ma allo stesso tempo molto toccante. A distanza di tanto tempo Federica merita giustizia perché ancora oggi, ahinoi, non conosciamo le mani scellerate e vigliacche che ce l’hanno portata via. Come cittadini dobbiamo continuare a lottare per ottenere la verità ed essere qui è un segnale di grande coesione come comunità».Ha poi preso la parola Maria D’Ascia, referente del presidio Libera Ischia “Gaetano Montanino”: «Il nostro presidio è intitolato alla memoria di Gaetano Montanino, una guardia giurata che ha pagato con la vita per essersi rifiutato di consegnare la propria arma a una banda di giovani camorristi. Anche lui, come Federica Taglialatela, è una vittima innocente che aspetta di avere giustizia. Le giornate come quelle di oggi sono importanti e Libera, da sempre, si occupa del concetto di memoria, portando nelle scuole storie e testimonianze di persone che si sono opposte alle ingiustizie. Tuttavia la memoria in sé non basta e, per quanto è possibile,dobbiamo evitare di monumentalizzare le vittime, altrimenti il rischio è quello di lasciarle sole e lontane nel tempo. È necessario andare alla ricerca della verità perché senza giustizia le vittime e i loro familiari non avranno mai pace».
Successivamente è salito sul palco il docente Gianni Vuoso, voce della Memoria: «Anche quest’anno, come ogni 23 dicembre, sarò alla stazione di Napoli davanti al binario 11 per partecipare alla manifestazione in memoria delle vittime della strage del Rapido 904. Il momento più toccante è il suono delle sirene che scatta alle 12,57 in punto per ricordare il preciso istante in cui partì quel treno, trasportando con sé i passeggeri, inconsapevoli di quanto sarebbe accaduto poche ore dopo. Invito chiunque a venire perché è un momento di raccoglimento davvero commovente. Ricordo molto bene il giorno in cui giunse la notizia della strage e della conseguente morte di Federica Taglialatela, ma mi colpì soprattutto la reazione di grande vicinanza che ebbe la comunità isolana verso i suoi familiari. Non a caso, la sera in cui giunse il feretro davanti alla banchina del Redentore con la Caremar c’era tutta l’isola, e moralmente tutta l’Italia. L’impegno della scuola media Scotti fu subito quello di far pubblicare uno dei temi della giovane vittima. Ricordo che la vigilia di Natale sbarcò la troupe della Rai, capitanata dal giornalista Luigi Necco per filmare gli spazi scolastici frequentati abitualmente dalla dodicenne Federica Taglialatela. Vennero ripresi in diretta televisiva il tema in questione, il banco della giovane vittima e tutti i cartelloni che costellavano le pareti della classe. Da lì in poi, grazie al mondo della scuola e dell’associazionismo, il ricordo di Federica Taglialatela è sempre stato vivo in ognuno di noi. Sono stati fatti concorsi, realizzati convegni, scritti volumi e articoli con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione su quanto accaduto.
Persino il cantautore Leoncarlo Settimelli dedicò una canzone alla nostra giovane vittima con un brano dal titolo ‘Federica dagli occhi di mare’. Nel tema della giovane Taglialatela c’era la sua avversione verso ogni tipo di violenza come, ad esempio, l’indifferenza ed io invito tutti, soprattutto le istituzioni, a non essere indifferenti e a cercare incessantemente la verità perché, ahinoi, sono ancora tanti i punti oscuri attorno alla strage del Rapido 904». È seguito un momento musicale con gli studenti e le studentesse del Liceo Musicale Giorgio Buchner che per l’occasione hanno suonato Libertango di Astor Piazzola con la susuccessiva lettura del tema sopracitato di Federica Taglialatela. Si è giunti così all’ultimo intervento di giornata, quello di Marcello Ravveduto, docente di Digital Public History all’Università di Salerno. Questi ha sottolineato l’importanza della memoria nelle comunità: «Il volto sorridente di Federica Taglialatela è diventato uno dei simboli di Ischia e lei sarà per sempre quella meravigliosa studentessa la cui vita è stata spezzata troppo presto. In tutti questi anni avreste potuto dimenticarla e, invece, siete qui in piazza a commemorare i quarant’anni da quella immane tragedia. Costruire un rito è quello che rende coesa e forte una comunità. Lo stare assieme, ricordare ed elaborare il lutto sono alla base di una società che intende tenere viva la memoria dei propri cari».
Successivamente sono saliti sul palco alcuni studenti del Liceo Musicale Giorgio Buchner per intonare Hallelujah di Leonard Cohen e altri del percorso ad indirizzo musicale dell’IC Ischia 2 – G. Scotti per l’Ave Verum Corpus di Mozart. Estremamente toccante è stato il momento in cui sono stati letti ad alta voce i nomi delle sedici vittime: Giovanbattista Altobelli (51 anni), Anna Maria Brandi (26), Angela Calvanese in De Simone (33), Anna De Simone (9), Giovanni De Simone (4), Nicola De Simone (40), Susanna Cavalli (22), Lucia Cerrato (66), Pier Francesco Leoni (23), Luisella Matarazzo (25), Carmine Moccia (30), Valeria Moratello (22), Maria Luigia Morini (45), Federica Taglialatela (12), Abramo Vastarella (29) e Gioacchino Taglialatela (50, morto successivamente).La giornata di commemorazione si è conclusa presso l’Istituto Telese – la casa isolana di Libera – dove ha avuto luogo lo scoprimento della targa in ricordo di Federica Taglialatela che si è andata ad aggiungere a quelle di Gaetano Montanino e Vincenzo D’Anna, altre due vittime indimenticate che aspettano giustizia.




