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L’isola e il “no” alla plastica, i sindaci non perdano il “treno”

ISCHIA. Lo abbiamo annunciato nell’edizione di ieri del nostro giornale e oggi vogliamo continuare a seguire questo filone. Certo, siamo consapevoli che alcuni esponenti politici – in primis i sindaci di Casamicciola e Lacco Ameno, Giovan Battista Castagna e Giacomo Pascale – siano ad esempio alle prese con una questione più delicata come l’avvio del processo di ricostruzione con tutti gli annessi e connessi (questione condoni, tanto per dirne una), ma è chiaro che l’ordinanza che vieta la commercializzazione di piatti, bicchieri e posate di plastica rappresenterebbe una straordinaria conquista di civiltà per la nostra isola. E uno strumento formidabile per tutelare l’ambiente dell’isola d’Ischia, che ha davvero bisogno di iniziative come questa che oltre ad avere un effetto pratico finirebbero anche col produrre un magnifico ritorno d’immagine (ed il precedente che ha visto protagoniste le Isole Tremiti dovrebbe essere abbastanza indicativo).

Già in passato il Golfo ha sostenuto una battaglia importante e significativa, quella voluta dal nostro Giovangiuseppe Mazzella “Mizar” e relativa al divieto di vendita ed utilizzo di saponi e detersivi biodegradabili sull’isola verde. Nella circostanza i sindaci firmarono sei ordinanze che però non sono mai state messe in atto per una serie di motivazioni più o meno valide che però francamente la dicono lunga sulla scala di priorità che a Ischia attribuiamo a determinate questioni. Ora però in alcuni Comuni, Ischia in primis, ci sono anche i vigili stagionali e noi ci chiediamo se una squadra – ovviamente preparata alla bisogna – possa finalmente occuparsi di far rispettare la predetta ordinanza ed anche questa sulla plastica, che ci auguriamo possa diventare presto realtà. L’isola ne ha bisogno, più di tante altre cose: magari arriverà qualche multa per divieto di sosta in meno, ma se avessimo per una volta la forza di guardare lontano ci renderemmo conto che il gioco vale la candela. Altrimenti, rassegniamoci ad affondare. Ma ci piace pensare che c’è chi non si arrende. Noi siamo tra questi. Speriamo di avervi al nostro fianco.

 

DI GAETANO FERRANDINO

INTERVISTE ANTONELLO DE ROSA

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