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L’isola e la differenziata, a Serrara la “maglia nera”

di Marco Gaudini

 

SERRARA FONTANA – Abbiamo più volte trattato l’argomento del ciclo dei rifiuti sull’isola d’Ischia, soprattutto per gli aspetti che riguardano nello specifico i costi che da ciò ne derivano per la cittadinanza e le attività commerciali ed imprenditoriali. Ma c’è un aspetto, invece, che potrebbe portare nelle casse dei Comuni, utili risorse, per sgravare anche la tassazione che raggiunge in alcuni territori dell’isola, livelli insostenibili. Stiamo parlando della raccolta differenziata, un elemento “virtuoso” che oltre a far bene all’ambiente, fa bene, se gestita come si deve, anche alle casse delle amministrazioni comunali. In quest’ottica, l’isola, salvo alcune eccezioni, è molto lontana, dal raggiungimento degli obiettivi dei “Comuni ricicloni” stante i dati del  portale Mysir.it, realizzato con la collaborazione anche di Legambiente Campania. Leggendo le varie voci, registriamo, come sapevamo che la percentuale più alta di raccolta differenziata, sull’isola è messa in atto dal Comune di Barano d’Ischia, unico vero e proprio Comune “virtuoso” che ha raggiunto una percentuale del 63% di rifiuto differenziato, riuscendo a compiere una meritoria azione, se si considera che nel 2010, appena sei anni, le percentuali si attestavano al 36%. Di questi dati, la parte più consistente è costituita dal multimateriale, segue poi subito dopo, carta e cartone, con ricavi stimati nel 2015, per i rifiuti conferiti nel 2014 di più di centomila euro solo per queste due tipologie di rifiuto differenziato. Si nota anche un piccolo incremento anche per il Comune di Ischia, che si attesta ad una percentuale di raccolta differenziata del 54,86%, con un aumento di poco più dell’1 % rispetto all’anno precedente. Anche qui il grosso è costituito dal multimateriale, e da carta e cartone, con ricavi stimati per le casse comunali di poco più di duecentomila euro. Per il Comune di Casamicciola Terme, invece, la percentuale per l’anno in corso è del 41%, con una notevole flessione, meno 7 punti percentuali, rispetto l’anno precedente. Un’inversione di tendenza, rispetto ad altre realtà, che fanno scendere i quantitativi di rifiuto differenziato per il Comune termale. Infatti, sempre per le due tipologie di materiale riciclato (multimateriale e carta), del quale si raccolgono maggiori quantità, il ricavo stimato per le casse comunali si aggira intorno ai novantamila euro. Male invece, il Comune di Forio, che non riesce neanche a raggiungere il 30% attestandosi ad un 27% di raccolta differenziata, cosa che se si considera la densità abitativa del Comune all’ombra del torrione, non è proprio il massimo. Della grossa mole di rifiuti conferiti in discarica, infatti, solo una piccola parte corrisponde a materiali riciclati, da qui ne consegue, che i possibili ricavi sono molto bassi, mentre lievitano i costi di raccolta e smaltimento. Non è possibile fare alcune valutazione, invece, per il Comune di Lacco Ameno, in quanto mancano completamente i dati, relativi alla percentuale di raccolta differenziata. Ma chi sull’isola detiene la vera e propria “maglia nera” è il Comune di Serrara Fontana, con una popolazione di poco più di 3000 abitanti, infatti, le percentuali di raccolta differenziata per l’anno 2015, sono estremamente basse, e si attestano intorno al 17% , con una notevole inversione di tendenza, rispetto all’anno precedente (- 7%), e rispetto al 2013, dove si raccoglieva il 26% di rifiuto differenziato. Un primato negativo, che viene anche dopo un cambio di gestione per la ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti, che avrebbe dovuto portare il Comune di Serrara Fontana al raggiungimento di percentuali superiori al 60%. Obiettivi, visto il numero limitato della popolazione, non irraggiungibili, ma che oggi appaiono molto lontani. Inoltre proprio nel territorio del Comune “montano” sarebbe possibile, realizzare, come era stato proposto, anche dei mini impianti di trattamento dei rifiuti, così da poter risparmiare anche il trasferimento sulla terraferma, e lo smaltimento, che insieme alla raccolta costituiscono la parte maggiore dei costi del ciclo dei rifiuti, che, come prevede la legge, deve essere interamente coperto dalla tassa sulla spazzatura, pagata dai cittadini. Un vero peccato per un Comune di piccole dimensioni, che invece potrebbe costituire, con un diverso sistema, il fiore all’occhiello dell’isola, per il trattamento dei rifiuti, sia come eco-sostenibilità, che come risparmio in termini economici.

 

 

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