CRONACA

L’isola e l’anno che verrà, la ricetta di Carriero e Castagna

Il sindaco di Casamicciola e il patron dell’Alberto della Regina Isabella fanno le carte al 2020 svelando propositi e necessità per migliorare il territorio e la condizione dei suoi abitanti

Che anno sarà il 2020 per di Ischia? Lo abbiamo chiesto a diverse personalità dell’isola. C’è chi ha messo in primo piano l’oro dell’isola, ovvero il turismo, chi ha messo in cima alla lista delle priorità la ricostruzione per i terremotati e chi si è augurato uno sviluppo sostenibile per l’intera isola.

A parlare di terremotati e ricostruzione è stato il sindaco di Casamicciola Giovan Battista Castagna: “Il 2020 deve essere l’anno durante il quale la ricostruzione deve decollare”, assicura il sindaco. “E per ricostruzione – incalza Castagna – non intendo solo quella delle abitazioni e delle attività danneggiate dal sisma del 21 agosto 2017, ma anche e soprattutto quella che riguarda un tessuto socio-economico che non c’è più, una speranza che cerca di tenersi a galla”. Per il sindaco di Casamicciola “Non è sempre semplice affrontare le difficoltà dovendosi scontrare quotidianamente con le procedure e con la burocrazia che portano i concittadini all’esasperazione”. “Restiamo, però – aggiunge – fiduciosi. Siamo casamicciolesi, abbiamo la testa dura e siamo sempre pronti a combattere. E siamo pronti a continuare a combattere per ottenere i nostri diritti per la ricostruzione di Casamicciola”. L’anno che sta per cominciare è anche il secondo anno del Castagna bis. “Siamo una squadra affiatata. Stiamo lavorando alacremente per la nostra Casamicciola. Abbiamo superato la fase di rodaggio ed ormai camminiamo spediti per realizzare i punti che abbiamo illustrato in campagna elettorale”. E chiosa il sindaco: “Per il 2020 mi auguro che sia un anno contraddistinto da poche chiacchiere e polemiche e da tanti fatti concreti. È ciò che ci chiede la nostra comunità”.  

“Il 2020 deve essere l’anno durante il quale dobbiamo essere bravi ad intercettare alcuni fattori positivi legati al turismo che riguardano la regione Campania e la Città di Napoli in particolare”. Parola di Giancarlo Carriero, presidente della sezione turismo dell’Unione Industriali di Napoli, da circa venti anni padrone di casa del simbolo dell’ospitalità alberghiera ischitana: il Regina Isabella. “Ci sono segnali postivi anche per questo scorcio di stagione invernale. Si tratta di un bilancio parziale. Al momento, però, ci sono dei segnali positivi che non possiamo non cogliere per il nuovo anno”. Secondo Carriero l’offerta turistica ischitana deve tener partire da tre punti fermi: “Saper cogliere il momento positivo del turismo napoletano, rendere Ischia internazionale ed offrire servizi di qualità”. “In questo momento storico – spiega il presidente della sezione turismo dell’Unione Industriali di Napoli – il nostro capoluogo di Regione sta vivendo un periodo d’oro dal punto di vista turistico. Dobbiamo essere capaci di collegarci bene al turismo napoletano, integrarci con il capoluogo ed intercettare i turisti che arrivano in Campania”. “Questo – spiega ancora Carriero – è il primo punto per poter incrementare il turismo di Ischia in aggiunta allo zoccolo duro degli habitué dell’isola”. Ed ancora: “Bisogna puntare sulla qualità. Qualità non significa sempre e per forza cinque stelle. Qualità si può fare bene anche con poche stesse. Bisogna offrire un prodotto all’altezza dei tempi per coccolare e rendere piacevole il soggiorno sulla nostra isola tanto da far venire la voglia di tornarci. Anche alberghi con una stella possono offrire servizi di qualità. Tutta l’offerta in generale ha perso smalto negli ultimi anni ed il turismo ne ha risentito. Manca anche una sufficiente attenzione all’ambiente ed al territorio. Mare, boschi, acque termali e la natura in generale non sono ben valorizzati. Dobbiamo tornare ad essere l’isola verde. Solo in questo modo potremo tornare ad essere appetibile da parte dei turisti di tutto il mondo”. Secondo il presidente della sezione Turismo dell’Unione industriale di Napoli “bisogna pensare all’internazionalizzazione del mercato. In passato oltre agli italiani sull’isola arrivavano solo tedeschi. Oggi non è più così. I tedeschi vengono ancora con piacere sulla nostra isola, ma non bastano più. Osservando gli arrivi a Capodichino si nota l’arrivo di turisti provenienti da nuove mete e sono loro i nostri potenziali visitatori che, ad oggi, però, non sbarcano sull’isola di Ischia”. Chiosa Carriero: “Dobbiamo lavorare tanto in questo 2020 per intercettare i segnali positivi che ci sono”.

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Gennaro

Sono anni che questi signori parlano ma i fatti stanno a zero.

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Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex