L’isola e le nascite, ecco i numeri dell’Istat
Su ogni mille abitanti 8.2 nati, una media leggermente superiore rispetto a quella nazionale: il primato spetta al Comune di Forio, fanalino di coda invece risulta essere Lacco Ameno
La media sull’isola è di 8,2. Ciò significa che per ogni mille abitanti ci sono 8,2 nati. Il dato è dell’Istat con l’elaborazione della fondazione Openpolis e ‘Con i Bambini’. Per avere un metro di paragone basti pensare che in Italia sono 7,6 i bambini ogni mille abitanti. Nel 2017 Forio è stato il Comune dove sono nati più bambini con 9,61 nati su mille abitanti, seguono Casamicciola con 9,33 e Barano con 8,28. Numeri minori ma che comunque sono nella media nazionale (7.3) per Serrara Fontana con 7,95 e Ischia con 7,63. Sotto la media è Lacco Ameno che ha 6,43 ogni mille abitanti. In Italia sono cinque le regioni che superano la media nazionale sul tasso di natalità. Quella con più nascite in rapporto alla popolazione è il Trentino Alto Adige (9 nati ogni 1.000 residenti). Seguono 3 regioni del sud (Campania, Sicilia e Calabria con circa 8 nati) e la Lombardia (7,5). In linea con la media nazionale l’Emilia Romagna (7,3).
Il problema con la natalità è un elemento piuttosto assodato nel dibattito pubblico italiano. Da alcuni decenni nel nostro paese ci sono sempre meno nascite. Nel 1971 i nuovi nati registrati in anagrafe erano stati 911mila. A distanza di quasi 50 anni, nel 2017, sono state 458mila: il 49,7% in meno di allora.
L’andamento delle nascite in Europa
A livello europeo la tendenza che si rileva negli ultimi anni (2013-17) è un diffuso aumento delle nascite nell’Europa centro-settentrionale e orientale. Spicca la Germania, dove i nati nel 2017 sono stati il 15% in più di quelli del 2013. Seguono Austria e Danimarca (+10%), Polonia (+9%), Romania e Repubblica Ceca (+7%).
Al contrario sono diminuite le nascite nell’Europa meridionale (tranne in Portogallo) e in quella occidentale: Francia (-5%) e Regno Unito (-3%). L’Italia è il paese Ue con il secondo calo più vistoso di nuovi nati tra 2013 e 2017 (-10,9%), dopo la Finlandia (-13,4%).
Inquadrato in un’ottica continentale, quindi, il calo demografico del nostro paese si inserisce in una tendenza comune ai paesi mediterranei, ma con dimensioni preoccupanti. In primo luogo, perché è l’unico tra i maggiori stati a mostrare una contrazione a doppia cifra, insieme all’Irlanda (-10,3%) e alla già citata Finlandia.
Secondo, perché ha il tasso di natalità più basso tra i 28 stati membri. Vale a dire che, in rapporto alla popolazione residente, l’Italia è quello con meno nascite. Nel 2017 sono nati 7,6 bambini ogni 1.000 abitanti, un dato che ci colloca all’ultimo posto, dopo Grecia (8,2 nati ogni 1.000 residenti), Portogallo e Spagna (8,4).
Ai primi posti Irlanda (11,9) e Francia (11,5). Due paesi che, sebbene in flessione negli ultimi anni, restano quelli con il maggior tasso di natalità.
Quindi in entrambe le classifiche l’Italia si trova agli ultimi posti. Penultima, con un calo di nascite dell’11%. Ultima per tasso di natalità, con poco più di 7 nascite ogni 1.000 residenti (7,3 nel 2018).