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«Marina di Sant’Anna ha tutte le autorizzazioni in regola»

Gentile direttore,

abbiamo letto con attenzione l’articolo di domenica scorsa pubblicato sul quotidiano Il Golfo a firma di Franco Borgogna. Siamo felici che un Vostro editorialista ha evidenziato le regole dell’Area Marina Protetta e ha commentato il ruolo e le competenze dell’AMP. Borgogna fa un passaggio che mette dubbi sulla bontà della nostra organizzazione. Scrive “Ci viene un dubbio, che giriamo al coamdante de Angelis della Capitaneria di Porto e al direttore Miccio: ma Marina di S. Anna che svolge, sia pure in collaborazione con la soprintendenza, scavi archeologici di Aenaria (Parco Archeologico Marino) ha le necessarie autorizzaioni?“.

Si, dott. Borgogna, abbiamo le autorizzazioni, tutte! Siamo stati autorizzati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ufficio Circondariale Marittimo di Ischia con ordinanza n. 15/17; siamo autorizzati dall’Area MarinaProtetta con autorizzazione n. 1/5/2017 del 02.02.2017; abbiamo un attesato di qualifica OS25 (e siamo gli unici)  per l’esecuzione di lavori subacquei archeologici a terra e a mare. Insomma, i documenti ci sono tutti. Ora passiamo ai professionisti che collaborano con noi. Lei fa un pò di confusione tra Diving e Operatori Tecnici Subacquei. I Diving sono esperti che portano i turisti ad effettuare le immersioni. Mentre chi esegue opere di montaggio, manutenzione, recuperi/ricerche e controlli  su opere immerse sono gli Operatori Tecnici Subacquei. Noi di Marina di Sant’Anna srl , disponiamo di queste figure, di grandi professionisti.

E ancora. Nel suo editoriale scrive: ” Oltre alla SEA, sono autorizzati 11 Diving Center a immergersi nelle acque del Regno di Nettuno (di cui 4 appartenenti a Comune dell’AMP: ANS Diving e Free Immertsione A.S.D., Associazione Nemo, Ischia Diving e Orizzonte blu Ischia Divinge….“. La correggo, dott. Borgogna sono 5 appertenenti a Comuni dell’AMP. Marina di S. Anna srl è proprio il quinto, quello che a Lei è sfuggito.

Un’ultima cosa. Noti bene la nostra denominazione è “Marina di Sant’Anna srl” e, pertanto, una società, una S.r.l.. Sembra che quando si parla di società, di qualcuno che fa impresa, produce, bisogna aggredirlo. Io mi preoccuperei di più di chi crea associazioni ma ha lo stesso scopo nostro.

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Noi paghiamo regolarmente iva, abbiamo versato il capitale sociale, ogni anno paghiamo i bolli e i vari diritti, paghiamo annuale la Camera di Commercio; la tassa di concessione governativa, il costo della vidimazione dei libri sociali; paghiamo i diritti per deposito del bilancio;  paghiamo il 27,50% sul reddito di IRES; paghiamo il 4/5% di IRAP sul valore aggiunto, versiamo contributi all’Inps, all’Inail e così via dicendo.

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Gentile dott. Borgogna, questa è la nostra storia fatta di tanto lavoro, grande professionalità e circondanti da tante persone che quotidianamente credono in noi e ci permettono di andare aventi e di migliorare, come in questo caso, la Baia di Cartaromana. Preoccupiamoci di più di un’Italia e di un’isola di furbetti quelli che tramite le associazioni fanno impresa.

Grazie per l’ospitalità

Marina di Sant’Anna srl

 

RISPONDE GAETANO FERRANDINO – Prendiamo atto delle precisazioni fornite da Marina di Sant’Anna. Teniamo per noi la necessità di preoccuparci e soprattutto di occuparci degli aspetti che riteniamo maggiormente meritevoli di attenzione e poi, fatta questa premessa, scendiamo nel dettaglio. L’elenco delle società di diving autorizzati cui fa riferimento Franco Borgogna era desumibile dagli atti dell’AMP. Evidentemente l’aggiunta dell’autorizzazione di Marina di Sant’Anna o è successiva e non compare o è in qualche registro diverso, non trattandosi di diving. Ad ogni modo traspare senza dubbio alcuno che quella del nostro ottimo editorialista non era affatto un’affermazione ma un dubbio girato all’Area Marina Protetta. Non a caso lo stesso Borgogna scriveva anche testualmente: “Il fatto che svolgano un’attività benemerita non deve esimerci dall’esigere che il tutto avvenga nei crismi della legalità”. Quindi nessun attacco alla srl, quanto piuttosto un legittimo e doveroso dubbio. Che la controparte ha chiarito in maniera precisa e puntuale.

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