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L’isola e la droga, Giacomo Pascale: «Fenomeno in crescita, non si può rimanere passivi»

 

Un merito al focus da noi realizzato “L’isola e la droga” il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale ha così commentato:

«Le notizie relative alle grosse quantità di stupefacenti sequestrate in poche ore è indubbiamente un segnale negativo. Le forze dell’ordine lavorano efficacemente, tocca alla società alzare la guardia. Non solo per l’immagine turistica dell’isola, che sarebbe il male minore, ma per la stessa salute dei nostri figli. La cronaca ci dice che non si tratta soltanto di quelle droghe chiamate “leggere”, ma anche di sostanze come la cocaina: è un dato che una volta di più ci conferma come sia profondamente cambiato il mercato della droga. Non ci sono più soltanto i classici spacciatori che furtivamente si nascondono in luoghi appartati: spesso invece il piccolo spaccio può essere gestito dalle persone più insospettabili, un vicino di casa, un lavoratore, uno studente, magari compagno dei nostri figli. La stessa cocaina non ha più i prezzi esorbitanti di qualche decennio fa, e questo contribuisce a rendere il fenomeno non più controllabile con i mezzi usati fino a qualche tempo fa. La cosa allarmante è il constatare che in certi casi lo spaccio e il consumo si è esteso anche alle cosiddette famiglie-bene, cioè dotate di migliori mezzi economici e culturalmente più elevate. Forse in passato la società ha sottovalutato il problema,  inconsciamente ritenendolo tipico di determinate categorie sociali, mentre oggi il contesto è radicalmente cambiato. È necessario mettere in cantiere un’attività di prevenzione a largo raggio, sia a livello comunicativo che educazionale, diretta a informare correttamente sui pericoli indotti dal fenomeno. Nessuno può chiamarsi fuori: le istituzioni amministrative e quelle religiose, la scuola e la famiglia. Assegnerei alla scuola un ruolo primario nel limitare un fenomeno diventato così aggressivo. Ischia purtroppo non ne è immune. Forse, essendo un territorio limitato, si potrebbe fare più facilmente fronte comune. In seconda battuta, non possiamo comunque  rimanere passivi di fronte a eventi che minano l’immagine dell’isola, che dovrebbe invece essere associata a quella di un luogo dove trovare tranquillità, sicurezza e benessere».

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