L’isola, l’abusivismo edilizio e l’infinito incubo delle ruspe di Stato

ISCHIA – L’abbattimento della casa al Solchiaro, sull’isola di Procida, fa tremare anche la vicina Ischia, che nel passato più o meno recente è stata teatro di una lunga serie di demolizioni che hanno lasciato un segno indelebile sull’intero territorio isolano. L’episodio verificatosi nella tarda mattinata di martedì sull’isola di Graziella (durante il quale per fortuna non si sono registrate violenze di alcun genere) mette paura a molti cittadini, che vedono nell’intervento delle ruspe di Stato l’inizio di una nuova e dolorosa stagione delle demolizioni. Che, è lapalissiano sottolinearlo, riguarderanno non soltanto l’isola di Arturo, ma anche la “cugina” Ischia. Domani mattina, con l’insediamento di Camera e Senato, avrà inizio la diciottesima legislatura, e in tanti (tra amministratori e comuni cittadini) sperano che il nuovo esecutivo, il cui capo riceverà il mandato dalle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, possa sbrogliare l’intricata matassa e proporre una legge che metta d’accordo tutti, superando dunque un’impasse che dura da troppo tempo e che ha già provocato gravi conseguenze.

Nell’attesa che i membri dei due rami del Parlamento prendano effettivo servizio riunendosi nelle commissioni, abbiamo raccolto le opinioni del coordinatore regionale di Forza Italia Domenico De Siano, di Dino Ambrosino, di Giovan Battista Castagna e di Dionigi Gaudioso (sindaci, rispettivamente, dei Comuni di Procida, Casamicciola Terme e Barano d’Ischia). Mentre il senatore del partito azzurro punta il dito contro gli antagonisti del ddl Falanga («Ci hanno boicottato, i cittadini campani meritano rispetto e giustizia»), i tre primi cittadini interpellati da “Il Golfo” auspicano un intervento risolutore che, per forza di cose, potrà provenire soltanto “dall’alto”, e quindi dal Governo centrale.

 

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